capitolo11

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Liria

Arriviamo in un quartiere a dir poco lussuso, questo posto trasuda soldi ovunque vi giri.

È ricco.

Entriamo in un garage sotterraneo dove vedo diversi veicoli, uno più bello dell'altro, se non fosse così gentile penserei che sia un malavitoso.

No cazzo!Non devo pensare che tutte le persone ricche sono mafiosi o cose così.

Jess può essere chiunque, anche un fottuto figlio di papà.

Si è così! È sicuramente un figlio di papà.

Parcheggiamo e scendendo, mi afferra velocemente la mano, entriamo in un'ascensore e appena le porte si chiudono mi incolla alla parete di specchi e incomicia a baciarmi.

Oddio...

Non ho mai baciato nessuno ed è una cosa così intima che sentendo il suo sapore mi sciolgo come c'era calda. <<Sei meravigliosa Luz.>> Sussura nel mio orecchio mentre continua a baciarmi il collo. Vorrei dirgli che mi chiamo Liria, vorrei sentire il mio vero nome uscire dalle sue meravigliose labbra, ma mi trattengo a stento.

Non posso cadere in questa trappola, non ne uscirei.

Quindi lascio che il mio corpo si rilassi e faccia quello che tanto brama.
C

ome se sapessi cosa fare allaccio le gambe ai suoi fianchi e lui mi solleva senza sforzo. L'ascensore ci avvisa che siamo arrivati e ci ritroviamo direttamente in un appartamento. Anzi no, un attico.

Alzo lo sguardo solo il tempo che basta per guardarmi intorno ed è bellissima.

Casa sua e completamente circondata da finestre alte e veniamo illuminati solo dalla luce fioca della luna. Entriamo in una stanza e mi fa stendere su un divano circolare.

<<Ti voglio Luz>>. L'afferro e gli tolgo la giacca buttandola a terra con poca delicatezza.
<<Anch'io.>> Ammetto, per niente pentita.

<<Lo so!>> Dice sorridendo.

Mi fa sollevare e mi toglie la maglia con gli short, mi fissa come se volesse mangiarmi, i suoi occhi sono diversi sono più grandi e più scuri, si sfila la maglia rimanendo a torso nudo. Dire che è bello non gli renderebbe giustizia, ha dalle spalle molto larghe e si vedono degli artigli tatuati che scavano nella sua pelle, è dannatamente sexy.

Come se qualcosa di brutto stesse sempre in agguato per trascinarlo giù con sé.

Alzando la mia gamba fa scorrere le dita sulla mia pelle d'oca fino all'orlo della biancheria. Non so cosa sento in questo momento è  come aspettare di poter tornare a respirare, come un'attesa che ti tiene stretta nel pugno, una sensazione strana, ma meravigliosa al col tempo.

Tra i suoi denti vedo qualcosa che luccica, e solo quando la strappa aiutandosi con le dita, mi rendo conto che si tratta di una bustina di un preservativo.

Ma da dove salta fuori?

Non lo guardo mentre lo indossa ho troppa vergogna. Sento le guance andare a fuoco, l'imbarazzo in questo momento ha la meglio, ma lui lo spazza via, abbassandosi e baciando dolcemente le mie labbra.

<<Rilassati bellezza>>. Sussurra e mentre mi guarda con ardore, mi prende in un modo cosi sconosciuto al mio essere che è come non aver mai vissuto.
Come può un'uomo così forte e virile avere una gentilezza e una delicatezza di questo genere?
Mai avrei pensato una cosa simile. Dire che è perfetto è poco.
Finalmente ritorno a respirare, sigillo le mie gambe al suo sedere e sollevandomi dal divano mi fa sedere su di lui. Mi stringe a se, il mio corpo si muove di sua spontanea volontà e lui alza il suo per venirmi incontro, i nostri respiri sono concisi e per la prima volta da anni finalmente mi sento bene, il mio corpo finalmente ha trovato la sua dimensione di benessere con la mente. Forse perché finalmente ho preso qualcosa che nemmeno sapevo di desiderare così tanto.

Sto vivendo.

Apro gli occhi molto lentamente e per un attimo rimango immobile, ma poi la mia mente fa chiarezza e ricorda quello che è successo.

Ho fatto l'amore con Jess.

Mi guardo intorno e noto che sono sola.

Dove sono finiti i miei vestiti?

Non ricordando dove li abbia tolti la prima volta, mi guardo in giro ma di mio non noto nulla. Ma qualcosa attira la mia attenzione, mi avvicino lentamente e noto una fondina con una pistola sopra un mobile di fianco al letto.

Il panico! All'improvviso milione di domande infestano la mia mente.

Oh mio dio non sarà un poliziotto? O un mafioso... in entrambi i casi, devo sparire da qui, corro e afferrando la maniglia della porta la apro e percorro il corridoio che conduce alle scale.

Sento il sangue pompare come un tamburo e la paura che il passato sia ritornato mi impedisce di respirare normalmente.

Come cazzo ho fatto a finire in questa situazione?

Aprendo le gambe, ecco come. Arrivo in un salone enorme e vedo la mia roba sparsa tra il divano e il pavimento. L'afferro e mi vesto velocemente, ma con la coda dell'occhio vedo un movimento e alzo la testa.

<<Buongiorno bellezza>>. Dice guardandomi confuso, sussulto anche se l'avevo notato.

Indossa solo un'asciugamano che circonda i suoi fianchi.<< Dove vai così di corsa?>> E se fosse uno degli uomini di Aldo? No no no. Non voglio assolutamente pensare a questa opportunità.

<<Luz?>>Dice afferrando il mio polso. Mi ritiro di scatto e mi allontano cercando di capire dov'è l'uscita.
Ho paura.

<<Si può sapere cos'hai?>> Che cazzo faccio? La sua faccia sembra confusa.
<<E stato un errore, devo andare, io...>> Dico mettendomi lo zaino in spalla.

<<Stanotte non la pensavi così, o mi sbaglio?>>Mi giro e sento i miei occhi pungere, quasi pizzicare.

<<No infatti, è stato solo un enorme errore. Devo andare>>. Chiamo l'ascensore e premo talmente tante volte il pulsante che la lucina lampeggia.
Appena le porte si aprono mi tuffo dentro e aspetto che si chiuda e crollo in un pianto che squarcia il mio cuore.

Che cazzo ho fatto?

Spazio autrice: Salve gente.

Allora cosa ne pensate?

Riuscirà mai Liria a vivere senza paura? E Jess? Cosa penserà ora?

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