capitolo29

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Liria

<<Liria,ehi Liria.>> Una voce dolce mi accarezza la mente e molto lentamente apro gli occhi.
Davanti a me si presenta una donna che mi tiene la mano. ≤≤Bentornata.≥≥

Perchè questa donna sa il mio nome?Dove sono? Sento un bip di un macchinario e l'ansia assale il mio cervello. ≤≤Tesoro tranquilla, sei al sicuro. Non agitarti.≥≥

La guardo confusa, la stanza è di un bianco candito e nel mio braccio c'è un ago collegato ad un tubicino, la squadro confusa, non sembra pericolosa ma ho tutti i sensi in allerta. L'infermiera è molto gentile e mi spiega tutto quello che è successo e finalmente la mia mente ricorda, anche se ho dei piccoli vuoti.

Oh mio Dio Jess.

≤≤Jess.. C'era per caso...≥≥ Lei sorride e annuisce.

≤≤Non si è mai mosso di qui. Ti ha tenuto la mano per tutto questo tempo.≥≥

Tutto questo tempo? Ma da quando sono qui?

La povera infermiera deve aver capito la mia domanda non espressa dalla smorfia della mia faccia.

<<Tesoro sono sei giorni che sei in questo ospedale, ti abbiamo messo in coma eri molto grave.>>

Sei giorni?

<<Senti ora ti lascio sola, qua fuori c'è una persona molto impaziente di vederti.>>

Annuisco perché è l'unica cosa che riesco a fare. La porta si richiude e rimango sola per molto tempo prima che venga aperta e ne entra lui.

Dio non ricordavo fosse così bello, ha i capelli più lunghi e la barba ricopre il suo viso, il ciuffo è alzato in alto, come se lo avesse torturato.

Sono solo sei giorni, ma sembra che non lo vedo da un'eternità, rimane fermo sullo stipite della porta è come se stesse aspettando il mio invito, alzo di poco le dita per salutarlo e lui mi fa quel sorrisino dolce e sexy da morire.

<<Volevo salutarti.>>Dice come se avesse un groppo in gola e gli risultasse difficile parlare.<<Non sei stata molto di compagnia in questi giorni.>> E abbozza un altro sorriso.

Vorrei dirgli tante di quelle cose, lo vorrei ringraziare chiedergli di Aldo e del perché mi ha salvato e soprattutto chi è veramente, ma tutte queste cose passano in secondo piano.

<<Mi dispiace.>> Dico con quel poco di voce che ho.

Lui si allontana dallo stipite entrando nella stanza, ma rimane lontano da me.<<Anche a me bellezza.>> So che è arrabbiato, ne ha tutti i motivi.

<<Avrei voluto saperlo prima e non avresti subito niente di tutto questo.
Avrei potuto fare di più, ti avrei protetto.>> I miei occhi pizzicano ma mi costringo a rimanere vigile suoi miei sentimenti. <<Non ho avuto scelta Jess.
Non volevo coinvolgere nessuno.>>

Lui incrocia le braccia e abbassa la testa ed emette un sospiro, come quelli liberati da una lunga attesa. <<Liria non ti devi giustificare, ognuno di noi mente per una ragione, anche se la ragione è estranea all'altro.>> Nei suoi occhi leggo qualcosa che non so spiegare è dolore.

<<Nemmeno io ti ho detto chi sono, in un certo senso siamo pari.>> Dice facendo spallucce.

<<Tutto quello che ti ho detto su di me era vero, solo non ti ho detto chi sono ora e per chi lavoro.>>

Ripenso a quello che è successo e all'uomo che ho visto prima di svenire.<<Faccio parte della famiglia Riello, sono il braccio destro del boss di questa città.>>

Le mie dita stringono il lenzuolo bianco nel pugno come se da quel gesto ne ricavassi forza.

<<Lo sapevo Aldo me l'ha accennato,
ma sentirlo dire ha tutto un altro sapore.>>Dico sempre sussurrando.

Alla fine decide di avvicinarsi e prende la sedia vicino al letto, mi afferra la mano e la bacia. A quel contatto chiudo gli occhi, quel gesto e quelle labbra sulla mia mano sono così familiari e come se lo avesse fatto milioni di volte.

<<Liria>> Lo guardo e aspetto che continui. <<Sono venuto per dirti che rimarrò al tuo fianco finché non ti rimetterai.>>

Ma di che sta parlando?

<<Uscita da qui hai un volo privato sul tuo Jet diretto in Messico.>>

No! Scuoto la testa in senso di diniego.

<<Ma che cazzo dici Jess?>> Lui mi accarezza e cerca di tranquillizzarmi.

<<Ti prego fammi finire. Non è facile per me.>>

Non è facile per lui? Ma di che cazzo parla? Vuole rispedirmi in Messico e darmi in pasto hai lupi. Ma che razza di persona è? Non può decidere per me.

<<Liria sei la regina e il tuo impero ti aspetta. Kevin si occuperà di tutto, ma io non ne farò parte.>>

Lo guardo e stringo la sua mano nella mia, i miei occhi si riempiono di lacrime. <<No, ti prego Jess.>>

Lui si alza e mette la sua fronte sulla mia

<<Le nostre scelte hanno definito chi siamo.>> Vorrei dirgli che io non ho scelto mai niente, che sceglierei lui sempre che il mio cuore ormai gli appartiene, ma lo tengo per me non cambierebbe niente.

<<Rinuncerò a tutto>>. Dico respirando nel suo respiro.

Lui chiude gli occhi e prende le mie labbra in un bacio di supplica, di dolore non spiegato.

<<Ti amo bellezza.>>

Apro gli occhi e lo vedo alzarsi piano raggiungendo la porta senza mai voltarsi e io non dico niente.

Perché non sono capace di dire niente.

Spazio Autrice: Già le scelte definiscono chi siamo.

Non siete d'accordo?

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