capitolo23

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Jess

Arrivo all'aeroporto dove hanno trovato le cose di Liria.

Entro e mi guardo intorno per trovare qualcosa che possa aiutarmi, fermo una donna con un bambino lei spaventandosi arretra e afferra il suo piccolo e corre via.

Dopo non pochi tentativi qualcuno la riconosce e dopo aver visto la foto del passaporto balbettando mi dice che era con uomo ed è andata via con una berlina nera.

Chiamo subito Kevin.
<<Una Berlina nera.>> Dico quasi urlando.
<<Dove sei? Abbiamo gli uomini di Aldo e ho appena parlato con lui.>>

Sapevo che non mi avrebbe abbandonato. Sono  partito prima di loro senza avere successo e lui ha già gli uomini del fottuto Aldo.

Quest'uomo o è fortunato oppure è un fottuto genio.

Sento i rombi di auto e moto.<<Sto andando via dall'aeroporto, voi dove siete?.>>Dico impaziente di riattaccare e ripartire.<<Nella periferia dei magazzini, l'auto di Aldo è diretta verso il suo jet privato, i Falchi l'hanno accerchiata aspettano i miei ordini.
Ti avevo detto di aspettare>>

Come cazzo fa non ne ho la minima idea.
<<Sto andando.>>E cerco di riattaccare. <<Aspetta Jess!>>

Riprendo il cellulare e lo riporto all'orecchio.
<<Ho detto a Aldo di lasciare Liria nelle mie mani e in cambio avrebbe avuto il Messico.>> So cosa mi sta chiedendo vuole che lo lascio libero.

<<Kevin so che ci saranno conseguenze, ma non posso prometterti di non ammazzarlo.>>Lo sento sospirare.

<<Riporta Liria a casa.>>Riattacco e parto a una velocità fuori dalla norma.

Se trovo Liria dovrò lasciare Aldo, ma se Aldo tocca Liria non sarò responsabile delle mie azione.

Sembra che stia guidando da secoli,ma probabilmente saranno solo minuti.
D

a lontano avvisto i multicoli dei mercenari di Kevin, supero a tutta velocità i veicoli posizionandomi davanti e facendo spostare le due moto al fianco delle portiere.

Alzo la mia visiera e mi giro a guardare, in quest'auto c'è Liria e voglio che sappia che sono arrivato per salvarla.

Alzo il braccio in aria e lo abbasso come per dare il via ed è un chiaro invito ai mercenari di avviare il piano.

Alla macchina vengono attaccati dei dischi collegati alle moto con cavi di ferro, le moto frenano di colpo e le portiere vengono strappate alla macchina, é un rischio grosso quello che sto correndo, se Aldo asseconderá la richiesta di Kevin, Liria ne uscirà viva ma se pensa di fotterci e ignorare le parole del mio capo lei verrà scaraventata fuori dall'auto.

Le moto puntano le loro armi alla macchina e la costringono a fermarsi, io accellero e girando la moto mi fermo di faccia alla macchina che intanto si è arrestata.

Smonto dalla moto e tolgo il casco posandolo.
I Falchi imitano il mio movimento.

Raggiungo i sedili posteriori e passando estraggo la mia pistola e sparo un colpo all'autista ma quello che vedo mi gela.

Liria è tenuta per i capelli con la faccia completamente tumefatta abbassata di lato sul sedile con una pistola tenuta nella sua bocca.
I suoi occhi sono chiusi e se sono fortunato è solo svenuta.

<<Pensavate davvero di poter dettare regole con le cose che mi appartengono?>> Dice Aldo.

Sono furioso, sto ribollendo di rabbia le armi puntate su du lui non lo fanno vacillare.
<<Lasciala stare e affrontami da uomo>> Dico per buttare l'attenzione su di me.

Lui si pulisce il sangue dal naso con la manica della giacca che sembra essere rotto.<<Cazzo Aldo ti sei fatto rompere il naso da una femmina.>>Rido per irritarlo ancora. Ma lui fa una cosa che non mi aspettavo, tira la testa di Liria all'insù. <<È una maledetta troia, dopo aver parlato con il tuo capo mi ha preso alla sprovvista colpendomi il naso con un pugno, ma l'ho messa al suo posto come vedi>>

E come se in questo momento fossi stato posseduto da un'entità sconosciuta, non vedo più nulla.
Il buio invade la mia mente e cala nei miei occhi non sento rumori, non sento dolore non sento nulla e in me si è innescata la modalità guerra.

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