capitolo 28

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Jess

Siamo in ospedale da circa tre ore ormai.

A furia di camminare ho consumato il pavimento della sala d'attesa. Kevin non si è mai mosso e ha dato ordini specifici hai nostri uomini e Liria è ancora in sale operatoria.

La lama del coltello ha colpito un polmone e la sua vita è in bilico,ha perso molto sangue e le probabilità sono molto basse.

Alla fine mi siedo e prendo la mia testa tra le mani,sento una mano sulla spalla e alzo il mio volto verso di lui.

<<Pochi mesi fa c'ero io seduto lì.>>
Lo ricordo benissimo.

<<È diverso.>> Dico appoggiando le mie spalle al muro.

<<Lo è sempre.>>Poi si accomoda e continua.

<<Se qualcuno mi avrebbe detto che Keila c'è l'avrebbe fatta e che saremo stati insieme,non gli avrei creduto.>>
Certo che no. Non ci credevo nemmeno io.

<<Cosa vuoi dirmi?>>Lui mi guarda e sospira. <<Non prevedo il futuro Jess. Ma calcolo ogni dannata cosa e le cose non dovevano finire così.>>

Mi sta chiedendo scusa per qualcosa?

<<Potevo fare di più ma non lo fatto e mi dispiace.>> So che poteva, ma quello che è successo non è colpa sua, senza di lui ora Liria sarebbe già morta.

<<So che potevi.>> Dico guardandolo in faccia. <<Ma non ti accuso di niente. È stato tutto sbagliato fin dall'inizio e vorrei solo averlo scoperto prima.>>

Lui annuisce ma è perso in qualche pensiero.<<Cosa farai se uscirà dalla sala operatoria?>>

Sono una persona decisa e le mie decisione vengono prese sempre con cautela,ma questa volta non mi serve pensare so cosa voglio.

<<Le starò a fianco,se vorrà finché non si sarà ripresa.>>

La nostra non è una vita normale e non può essere una relazione come tante,se Liria c'è la farà diventerà regina del cartello messicano,ha un trono che l'aspetta.

So che sarà difficile,ma voglio solo che stia bene,il solo pensiero di rinunciare a lei mi fa sanguinare il cuore,ma sono il braccio destro del boss americano più temuto e non posso permettermi di stare al fianco di Liria in Messico.La nostra "legge" non lo permette dovrò rinunciare a qualcosa.

Il problema è che se entri in una famiglia fai un giuramento e giuri fedeltà eterna è un vincolo che solo la morte può liberati.
Io lo so e lui lo sa, Kevin non mi ucciderebbe mai siamo fratelli,ma ne vale della mia parola del mio onore e della sua reputazione.Niente potrà cambiare tutto questo.

Sono due giorni che occupo la sedia di fianco al letto di Liria. È attaccata a un macchinario per respirare ed è stata messa in coma farmacologico, i dottori dicono che si riprenderà,ma ogni volta che guardo il suo viso ricucito e la benda alla testa, i lividi in via di guarigione mi ripeto che non ho fatto abbastanza.

Le prendo la mano e gliela bacio come ogni giorno e come ogni giorno le dico le stesse cose.<<Vorrei dirtelo di persona, ma quando ti sveglierai non saranno queste le parole che ascolterai da me.>>

Non sono mai stato innamorato e se devo dirla tutta non è così magico come dicono.

In amore si soffre e a volte le scelte sono che siamo costretti a prendere sono crudeli e fanno male nel più profondo.

Mi avvicino al suo viso è ascoltando oltre il suo respiro rilasso la mente e avvicino la mia guancia alla sua.

<<Ti amo bellezza.>>

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