capitolo12

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Jess

È la seconda volta che mi rimane confuso come un'idiota e sparisce senza darmi spiegazioni.

Mi accomodo sul divano e mi passo la mano tra i capelli umidi, il telefono nella mia mano squilla è rispondo senza guardare.
<<Chi è?>> Urlo.

<<Per rispondermi così, spero ti sia rimasto incastrato l'uccello nella lampo.>> Cazzo è Kevin.

Merda!

<<Mi dispiace capo, non ho controllato prima di rispondere.>> Mi giustifico.

<<Quando hai risolto con la zip ti aspetto alla tenuta.>> Cazzo devo darmi una calmata. Chiudo gli occhi e le scena della notte appena passate ripercorrono la mia mente.

Sono stato con molte donne, ma con lei è stato diverso, la sua sensualità è la sua innocenza in ciò che faceva l'hanno resa la notte migliore della mia vita.
Non ne avevo mai abbastanza e per lei sembrava che era come la prima volta.

Com'è possibile? Non credo che sia stata la sua prima volta, l'avrei capito, sentito, e invece tutto ciò che faceva mi ha fatto pensare a questo.

Non abbiamo fatto solo sesso abbiamo venerato i nostri corpi, prendendoci cura l'uno dell'altro.

<<Mi sta facendo perdere il lume della ragione>>. Dico da solo nel mio appartamento ormai vuoto.

Mentre mi vesto penso a un modo per risolvere la questione. Erik non mi ha più richiamato, quindi prenderò la macchina così potrò telefonargli per strada, sarà sicuramente più comodo.

Arrivato alla tenuta sono più nervoso di prima, il detective di Kevin non ha scoperto nient'altro, e i miei pensieri corrono alla rinfusa sensa sosta.
Chi è veramente?
Cosa nasconde?

Sino davvero tanto le domande, ma senza nessuna risposta.

Entro nell'ufficio di Kevin senza bussare come sempre, sono stato abituato così,  tra noi non c'è questa privacy, ma me ne pento subito.

<<Cazzo!>> Esclamo a quello che ki si presenta davanti agli occhi.

Richiudo subito la porta, non ci posso credere, non vedo Keila dalla sera al DUDO e ora l'ho vista sdraiata sulla scrivania col le gambe saldate a Kevin in una posizione molto, ma ripeto molto erotica.

Quel pervertito di Kevin si stava divertendo. Penso ridendo senza farlo vedere.

Ma c'è anche da dire che è una scena che sinceramente non avevo nessuna intenzione di vedere.

Soprattutto vedere lui.

Aspetto nel corridoio controllando il telefono, per fare qualcosa, aspettando che il pazzo esca. La porta si apre, e ne esce una Keila imbarazzata e rossa come un pomodoro.

<<È bello rivederti.>>Dico per cercare di metterla a suo aggio. Lei sta per ribattere, ma la voce di Kevin rimbomba per tutta la tenuta, facendo da eco.
<<Jess!>>

È proprio incazzato.

Saluto Keila e entro nella stanza.

<<Capo.>> Dico entrando e grattandomi la nuca.

<<Che cazzo hai visto?>> Me lo sta chiedendo sul serio? Cosa dovrei dirgli?
Tu che sembravi un animale montato?

<<Niente capo.>> Dico  memtendo e allungando un sorrisino involontario.
<<Ti conviene, altrimenti te lo taglierò io.>> Rido sonoramente perché so che non sta scherzando. <<Siediti>> Mi accomodo e cerco di non guardarlo in faccia, se lo farei sono sicuro che perderei l'uccello. Ma sono strano e non resistendo, parlo.
<<Sai la trovo bene.>> Dico allungando il pollice dietro le mie spalle e lui sa che mi riferisco a Keila. <<Jess se dici solo un'altra parola giuro sull'onore della mia famiglia che te lo farò mangiare dai miei cani e resterò seduto a guardare la scena, mentre fumo il mio sigaro e bevo il mio wiskey>>. Rido e alzo le mani in segno di resa.

So che è capace si farlo, quindi non continuo. Siamo amici, ma Keila e la sua pupilla, meglio non esagerare.

<<Parliamo di cose serie.>> Dice accomodandosi anche lui.
<<Che ti succede?>> Alzo un sopracciglio per sembrare più confuso possibile.
Vorrei tanto sapere come fa.

<<Jess parla e non farmi perdere tempo. Mi servi lucido e non lo sei.>>
Mi accendo una sigaretta e gli racconto della mia notte e dei giorni precedenti con Luz.
<<Erik non ha trovato niente?>> Dice preoccupato.
<<No, a quanto pare non esiste è un cazzo di fantasma.>≥ Dirlo a qualcuno sembra ancora più strano.
Le parole appena uscite dalla mia bocca mi fanno capire che dev'esserci qualcosa.

<<Parlerò con Erik e lo farò mettere in contatto con persone che si occupano di queste cose per me.>> Mi alzo e annuisco.
<<Ora passiamo al lavoro, stasera arriveranno le armi, vai al deposito e assicurati che sia tutto a posto.>≥ Certo ho bisogno di distrazioni e qualunque cosa è buona.

≤≤Ah Jess?≥≥ Mi chiama mentre sto per uscire, mi volto e lo guardo.

≤≤Cos'ha lei per attirare così la tua attenzione?≥≥
Mi sono appena reso conto che non ne ho la più pallida idea. La cosa anche se mi irrita mi fa sorridere allo stesso tempo.

Già cos'ha?

≤≤Lo scoprirò≥≥. E di questo ne sono più che sicuro.

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