capitolo27

1K 88 26
                                    

Spazio autrice: lettori scusate l'interruzione ma leggete ascoltando questo brano non ne rimarrete delusi❤

https://music.youtube.com/watch?v=PhXEL2FRSag&feature=share

Nuvole bianche di Ludovico Einaudi.

Jess

Le corro incontro, sono solo pochi metri, ma e come correre chilometri, mi sembra di non raggiungerla mai.
Nemmeno il grido del suo nome le arriva, ci sono delle sagome che la circondano, ma io non vedo i loro volti, vedo solo lei. Urlo e scivolando  sulle ginocchia arrivo al suo corpo tumefatto.

<<Liria, no no, ti prego Liria guardami rimani con me.>>

Guardo subito il lato destro del suo vestito che è bucato e ne esce del sangue. Cazzo no, non a lei.
Non merita niente di tutto questo.

È come rivedere la scena finale di un film e non rimanerne soddisfatti, non può finire così.
Non so come spiegare quello che sento è completamente estraneo al mio stesso essere.

Avete presente quella pesantezza allo stomaco che vi porta la nausea? Quel  senso di colpa che opprime gli organi vitali e li stringe in una morsa? O quel  rimpianto che vi toglie l'aria dai polmoni e quel dolore che serra la vostra gola quando evitate di piangere? Bè è tutto questo e molto altro.

Vorrei tanto dire di no, che non l'ho mai provato, ma io purtroppo si e innumerevoli volte e ogni volta veniva spazzata via da un altra missione o un altro lavoro o la ragione del perché lo facevo.

Ma ora, in questo momento è in questo luogo inginocchiato con Liria sulle mie ginocchia non sento lo stesso dolore o la stessa nausea è come se fosse moltiplicato cento, mille volte, ma quello che fa più male è il cuore che si sta frantumando e  sbriciolando in un cumulo di ceneri roventi. Urlo il suo nome e lei aprendo di poco gli occhi mi guarda.

<<Mi di...spiace, bel fa...ccino.>>

Dice quasi un sussurro così delicato da farmi dubitare del mio stesso udito. E dopo anni e anni una lacrima solitaria esce e percorre il mio viso finendo nei suoi capelli. No! Ti prego Dio non farmi questo non punire lei.

Ho fatto cose orribili e penso che questa sia la mia punizione, ma così sta punendo anche lei, che ne pagherà il prezzo più alto.

<<Liria ti prego rimani con me, risolveremo tutto, te lo prometto.>>

Ma lei non dà segni di vita. Le metto le dita sul collo e il suo battito e lieve quasi assente, la prendo in braccio come se fosse una piccola bambina indifesa i suoi capelli lucenti svolazzano alla brezza estiva, il suo viso gonfio e ricoperto di tagli hai miei occhi e il più bello che abbia mai visto.

Mi alzo stringendola a me, un braccio gli pensola e cerco di sistemarlo è così fragile in questo momento.

<<Resisti.>> Vengo affiancato da Kevin che tenta di aiutarmi per prendere Liria.

<<Non osare. Lei è mia.>>

Dico furioso e deluso. Lui mi guarda come a dispiacersi per me. Per come è finita.
No cazzo, lui non conosce Liria lei è una guerriera questa è solo l'ennesima battaglia è c'è la farà.

<<Prendi il Jet di Aldo e l'unico più vicino e portala al mio ospedale.>> Annuisco e mi guardo in torno per prendere un auto, ma Kevin con mia sorpresa  monta nel suv.

<<Cazzo Jess, datti una mossa e sali in macchina arriveremo prima così, il Jet vista qualche chilometro.>>

Monto su i sedili posteriori con Liria tra le braccia addormentata come una bambina.

<<C'è la farà.>>

Dico ad alta voce. Kevin non risponde e fino al Jet non incontra mai i miei occhi dallo specchietto retrovisore.
Deluso, forse amareggiato come me, di come sembra essere finita tutta questa storia.
<<Ti prego bellezza, non lasciarmi, non ora.>>

Oltre Il Tuo Respiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora