capitolo3

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Liria

Sono pazza, completamente pazza. Sono sei anni che passo inosservata, ma mi bastano cinque minuti per mandare all'aria l'intera situazione.

Che stupida!

Mi nascondo nel retro della cucina e aspetto che il mio cuore si calmi, non so perché, ma in me si è innescata come una difesa automatica, se posso dire è l'uomo più bello che abbia mai visto, una bellezza dura con quella piccola cicatrice sul sopracciglio sexy da morire.

Oh mio Dio, ma che cazzo mi prende?

Quell'uomo ha risvegliato in me qualcosa che ho sepolto anni fa, ha risvegliato la vera me, quella combattiva, ovvero Liria. La cosa per quanto bella possa essere non è affatto positiva.

Il modo in cui mi ha guardato poi... credo che abbia fatto schizzare i miei ormoni alle stelle. Non sono mai andata a letto con un'uomo, almeno non consensualmente, Diego abusava di me ogni volta che voleva, ed è stato l'unico uomo che io abbia mai avuto.
Il solo pensiero delle sue luridi mani su di me, mi fa accapponare la pelle e salire un senso di nausea, dal sapore amaro.

Scuoto la testa come per riprendermi.
Odio i rapporti fisici, di ogni genere, essere toccata per me è impensabile, ma lì fuori, la sua vicinanza mi ha solo fatta eccitare e desiderare l'impensabile.


Almeno credo, non so nemmeno come ci si sente ad essere eccecitati. La mia reazione è stata del tutto sbagliata, ho attirato solo la sua attenzione, spero si dimentichi di me il prima possibile.

Questo lavoro mi serve, anche se mi serve più rimanere invisibile, senza dare nell'occhio.
Riacquisto la mia decenza, ed esco per vedere se qualcun'altra si è occupata del mio tavolo, ma quando mi affaccio il posto è vuoto.
Cazzo!!! L'ansia sale piano impossessando il mio corpo, spero solo che non ci siano ripercussioni. Mi avvio per ripulirlo e su di esso noto un biglietto da cento dollari.

Cento dollari!

Ma che vuol dire?

Mi guardo in giro e poso la banconota nella tasca posteriore dei miei short.
Sono stata pessima, e lui mi ha comunque lasciato la mancia?

Rimango a pensare all'intera situazione per tutto il resto del mio turno, non incontro mai Bob il maiale sudato, quindi non gli riferisco l'accaduto.

Meglio così.

A fine giornata raccolgo le mie poche cose e vado via. Il taxi mi riporta al mio appartamento e finalmente raggiungo il bagno, ho bisogno di una doccia e di una ripulita.
La mia mente, ancora una volta, torna all'uomo del ristorante, i suoi capelli sono di un dorato dalle punte molto chiare un po' ondulate e un piccolo ciuffo biondo che gli ricadeva sulla fronte, i suoi occhi erano grandi, verdi come una folta foresta e quando si è avvicinato il suo respiro era caldo, umido e aveva un profumo così virile così intenso da ricordarmi la freschezza del bergamotto con note di tabacco.

Oh santo Dio!

Chiudo gli occhi di scatto e una contrazione aggroviglia le mie membra, ho il respiro irregolare e gola completamente secca. Sto per avere un ictus oppure...

Cazzo a quanto pare sono eccitata per uno sconosciuto.

Chiudo il getto della piccola doccia e afferando il telo mi precipito fuori dal minuscolo bagno.
Il mio corpo sta reagendo sensa il mio consenso, le mie membra sono aggrovigliate e il mio corpo chiede attenzioni.

No!

Mi chiudo nella stanza e calmo il mio strano stato, ma la porta si apre e Addison entra come un uragano.

<<I ragazzi vanno in giro a bere, ti unisci a noi?>> Dice alzando un sopracciglio.

Questa ragazza ha bisogno di un pó di educazione, non può entrare nella mia stanza senza mai bussare, ma quando sto per parlare lei mi interrompe.

<<Scusa, sono abituata ad entrare senza problemi>>. Certo, ha ragione questa era la sua stanza e ancora una volta la svitata sono io.

Respira Liria.

<<Va tutto bene.>> Dico un pò senza parole e la mia ira si placa immediatamente.

<<Allora? Dai vieni ci divertiremo!>> Esclama facendo gli occhi a cerbiatta come un'idiota che vuole il consenso. Alla fine mi arrendo e annuisco.
Non ho scelta.
<<D'accordo, ma sarò con voi solo per un giro, devo rientrare prima, domani lavoro.>> Lei sorride vittoriosa.

<<Va bene, sono d'accordo. Partiamo alle venti, tieniti pronta.>> Sbuffo in modo esagerato e annuisco. Ma lei mi sorride comunque.

Comportati normalmente.

Sono a corto di vestiti da sera, quindi indosso i miei short a vita alta e una semplice maglietta con delle converse, non è il look ideale, ma almeno sono a mio agio. Esco dalla stanza e vedo i ragazzi che si stanno avviando.
<<Vieni così?>> Dice l'omone credo che sia Poul.
Mi guardo e poi guardo lui.

<<Perché? Non vado bene?>>
Quasi quasi rimango a casa.

Addison irrompe nella conversazione, salvando quel poco di autostima che mi rimane.

<<Sei bellissima tesoro, posso solo aggiungere del trucco?>> Nei miei venticinque anni mi sono truccata pochissime volte e non per mio volere. Vengo da un paesino dove le serate e le uscite erano limitate, la violenza e i crimini erano dietro l'angolo, quindi non era una cosa che facevo di solito.

<<Tieni, metti questo lucidalabbra, con la tua carnagione olivastra sarà perfetto. Se vuoi ho anche del mascara>>. Annuisco solo per non farmi fare domande e dopo aver applicato il trucco ci dirigiamo al bar.
<<Dov'é che andiamo?>>Domando a nessuno in particolare.

<<C'è un locale che va molto di moda ultimamente, ci faremo un giro li per vedere com'è e berremo qualcosa>>.
Dice Addison tutta eccitata.

Scendiamo dal taxi davanti ad un locale che devo dire non è per niente adatto al mio abbigliamento, la maggior parte delle persone indossa abiti striminziti e tacchi alti.

Mentre io... beh.

<<Credo di aver sbagliato look.>> Dico mentre varchiamo la porta.
<<Chissene frega! Divertiamoci e basta>>. Dice Brad, o Poul, devo ancora capire chi è chi.

Poco importa. Non starei abbastanza a lungo da ricordare i nomi.

Esattamente.

Dopo un breve giro ci fermiamo al bar e ordiniamo un drink ciascuno, pagando ognuno il suo.

<<Balliamo?>> Propone Brad o Poul. <<Io passo. Credo che la mia serata sia finita>>. Dico alzandomi dallo sgabello.

<<Ma siamo appena arrivati.>> Sto per ribattere quando Addison mi salva <<Poul lasciala andare domani lavora.>> Perfetto ora so i nomi. Saluto tutti e mi avvio all'uscita chiamando un taxi.
Cazzo devo aspettare quindici minuti.

Spazio autrice: Salve gente spero che la storia vi piaccia. Fatemi sapere, grazie a tutti. ❤❤

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