capitolo6

1.3K 103 52
                                    

Jess

Ho fatto un piccolo azzardo, non sono sicuro di aver fatto la scelta giusta, ma ormai è fatta.

Perché lo fatto? Cazzo io non lo so.

Dopo che sono andato via da Luz, mi sono fermato da Linor. Ho preso quel vecchio maiale di Bob per il colletto e gli ho fatto pulire il bancone della cucina con la sua sudicia guancia ricoperta da una barba altrettanto sudicio.
Ho chiesto di Luz e lui mi ha detto che non conosceva nessuno, ma dopo che il suo corpo è caduto di peso, tirandosi addosso il vassoio ripieno di insalata poggiato li sopra, ha cantato come un'uccellino in piena primavera.

Mi ha riferito tutto quello che sapeva, e sono sicuro che non mentiva. Mi ha detto che era solo in prova, ed era arrivata in citta da pochi giorni. Allora ho avuto la brillante idea di farla assumere e raddoppiarle lo stipendio rimettendoci di tasca mia.

Maledizione, devo ragione con una sola testa.

Monto in moto e cerco di schiarirmi le idee, devo sapere tutto di lei e c'è solo un modo.
Arrivato al mio appartamento chiamo Kevin. <<Dammi una buona motivazione per la tua cazzo di chiamata.>>

Sembra che vada in giro con un dito infilato nel culo.

<<Capo mi dispiace, ma ho bisogno di Erik.>> Dico cercando di non sembrare disperato.
Ma che cazzo di problema ho?
<<Ci sono problemi?>> Dice preoccupato. <<Nnn no, è personale.>>
E da quando balbetto?

<<Ti mando il numero.>>Riattacca come sempre e mi stendo sul letto portando le mani dietro la nuca pensando a quello che è successo, sento ancora il suo profumo addosso e d'istinto porto le mani a toccarmi le labbra.

Controllo il telefono per vedere se Kevin mi ha mandato il numero di Eric il suo detective privato è il numero uno nel suo settore,ha scoperto cose impensabili e impossibili. Compongo il numero e aspetto che risponda, so che è tardi, ma in fondo lavora per la famiglia e lui sa che non ci sono orari. Risponde al secondo squillo e mi dice che Kevin l'ha informato ed è a mia completa disposizione

<

<Voglio sapere tutto su una persona.>> Dico passandomi una mano sul viso.
<<Certo, il nome?>>È proprio questo il problema, non so un cazzo a parte un nome che sembra averlo preso su una rivista per cani.

<<So che si chiama Luz e lavora da Linor.>> Sospira

<<Vedo cosa posso fare, le farò avere mie notizie domani mattina.>> Annuisco anche se so che non può vedermi.<<D'accordo. >> Riattacco e cerco di limitare i miei pensieri su di lei.

Una vibrazione mi desta dal sonno, cazzo mi sono addormentato vestito. Mi alzo e prendo il telefono che è finito sotto di me.

È Kevin.

<<Dammi un buon motivo per avermi svegliato.>> Dico sarcastico ripetendo le sue parole.

<<Ti do dieci minuti per essere qua. C'è del lavoro da fare.>>

Certo c'è sempre del lavoro da fare. <<Ok capo il tempo di una doccia.>> Poi mi ricordo di una persona.

<<Keila ti ha lasciato uscire dalla stanza?>> Dico punzecchiandolo, lo sento sospirare, cazzo è proprio fottuto.

<<Sono io che l'ho lasciata uscire e poi non sono cazzi tuoi. Ora muovi quel culo e cerca di non farmi aspettare.>>

Ha proprio un dito nel culo.

<<Arrivo.>>

Sto entrando nella tenuta e lui è lì che gira in torno con il telefono in mano.

<<Dove cazzo eri?>>Mmmh è proprio di buon umore.

<<Che succede?>>
Lui mi fa cenno di seguirlo e ci avviamo nel suo ufficio.
<<Dobbiamo partire per Chicago.>> Cazzo non ci voleva proprio. <<Quando?>> Domando <<Tra un'ora prendiamo il mio Jet.>> Annuisco e incomincio a prepararmi quando non sono con lui evito di portate il mio MP5 con me, ma quando il lavoro chiama è il mio fedele braccio destro come io lo sono per Kevin.

Il telefono vibra nella tasca dei miei pantaloni.
È Erik spero per lui che mi dica quello che voglio sentire. Mi allontano per avere più privacy.

<<Signor Miller sono Erik>> Nessuno mi chiama chiama mai con il mio cognome, solo in pochi lo sanno.<<Allora?>> Dico impaziente.
<<Per ora ho poche notizie.>> Non rispondo aspetto che continui. <<La signorina Luz non è stata assunta legalmente al Linor. Il suo cognome è Reston, ha 25 anni ed è un'americana emigrata e a quando pare viaggia molto spesso le sue fermate non durano più di pochi mesi. Mi dispiace dirle che per ora su di lei non ho altro, sembra essere un fantasma.>>

Non so perché ma me lo sentivo, sapevo che c'era qualcosa che non andava. Nel nostro mondo se il tuo nome non risulta, vuol dire che è falso.<<Altro?>> Dico freddo come non mai.

<<No, mi dispiace. Continuerò ad indagare.>>Lo ringrazio e riattacco.

<<Jess che sta succedendo?>>

Mi accomodo sul divano passandomi la mano nei capelli.

<<Ho conosciuto una e...>> Lui mi si piazza davanti

<<E?>>

Che gli dico che mi sono fissato perché ha un bel culo e voglio modellarlo sotto le mie mani? O che sono così fissato perché mi ha rifiutato da far indagare si di lei?

<<E niente, voglio saperne di più.>> Lui sorride e si accende una sigaretta. <<Di più?>>Ma che cazzo gli prende?<<Di di più e poi è solo per precauzione.>> Annuisce e ride ancora. <<Sai pensavo che eri più uno senza impegni.>>

Io sono senza impegni.

Devo solo sapere a chi do la caccia, se la mia preda è veramente una prede o qualcos'altro.

<<Capo, senza offesa, ma nessuno era senza impegno più di te.>>

Lui annuisce e alza le mani in segno di resa.

<<Touchè amico mio, ora datti una mossa e non farmi perdere più tempo con la tua noiosa vita.>> Rido perché anche se è il mio capo siamo come fratelli.
Ora devo solo fare il mio lavoro al ritorno scoprirò di più e cattureró la mia cerbiatta.

Ora devo solo fare il mio lavoro al ritorno scoprirò di più e cattureró la mia cerbiatta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Spazio Autrice: bè allora? Cosa ne pensate? Sembra che Jess sia abbastanza deciso.

Voi cosa ne pensate?

Lasciate una stellina.

Oltre Il Tuo Respiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora