capitolo22

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Liria

Mi costringo a trattenere le lacrime, non so dove siamo diretti e l'omone che guida l'auto sembra un cazzo di orso uscito da un cartone, la sua puzza invade la macchina e mi fa ribaltare lo stomaco.

Mi giro verso Aldo che mi sta parlando, ma io non ascolto,la mia mente e altrove, è rimasta alla scorsa notte nella stanza di Jess.

Ripenso a quello che mi ha sussurrato mentre accarezzava la pelle della mia schiena.

"Sei fatta per me Luz".

Luz un nome così falso, ma così vero tra le sue labbra.
Porto la mano al mio orecchio sentendo quasi il suo respiro sollecitare la mia pelle sensibile, le sue mani che veneravano la mia carne e quei baci umidi che il solo pensiero fa divenire la mia pelle piena di brividi.

Avrei voluto dirgli che non lo stavo lasciando, ma solo proteggendo.
Proteggendo da me dal mio marciume, che non merita una bugiarda ipocrita e senza spina dorsale da saper solo scappare.

Che desideravo tanto continuare a restare stretta tra le sue braccia, ma che non lo merito, le mie mani sono sporche e contamineranno tutto ciò che toccheranno.

Perdonami Jess.

Vengo sopraffatta da un dolore sconosciuto al petto, come se il cuore ne stesse soffrendo.

No non è possibile.

Vengo interrotta dalla voce di Aldo.<<Allora hai capito tutto?>>
Certo come no, proprio tutto.<<Va a farti fottere.>>

Non ascolto la sua risposta, non gli devo niente e mi giro a guardare fuori dal finestrino oscurato. La mia mente galoppa con la fantasia, immaginando il rombo della moto di Jess, la sua giacca nera che luccica alla luce del sole e quei capelli che ho tirato così forte da sentirli tra le mie dita.

Sono così immersa nella mia fantasia che mi sembra davvero di sentire la sua moto.

Dio sono proprio fusa.

Ma all'improvviso la macchina viene circondata da non una ma da ben sei moto ognuna di diverso colore.

Mi stacco dalla testata del sedile e mi isso in avanti, ci sono due moto per lato.

<<Che cazzo succede?>>Urla Aldo.
Non sono sicura di quello che sta succedendo non ho mai visto queste moto e l'unico colore che vorrei vedere non è tra loro.

I loro volti sono coperti, ma i loro corpi armati.<<Signore ci stanno accerchiano.>> Urla l'orso.

Aldo prende il telefono per chiamare gli altri suoi uomini. <<Dove siete?>>Ma dall'altro capo del telefono a quanto pare non risponde la persona che si aspettava, il suo volto e cinereo e una goccia di sudore gli scivola sulla fronte.

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