𝐗𝐕

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art credits: ??? / pinterest

[ATTENZIONE: questo capitolo contiene scene di violenza. Se sei una persona sensibile, salta questo capitolo fino a 'Kori's pov'.]

Sanzu's pov

Quando la ragazza mi svenne tra le braccia, mollò anche la presa alla mia giacca, restando inerme e incosciente.

Controllai se respirasse ancora, fortunatamente non smise di respirare ma comunque il suo viso era diventato più pallido di quanto lo fosse di solito.

Immediatamente cercai di bloccare il flusso di sangue che fuoriusciva dal punto di sparo, utilizzando la mia stessa giacca, legando quest'ultima attorno alla spalla della donna.

Ricordai e realizzai, dopo averla soccorsa, quello che mi disse poco prima: quel bastardo aveva tentato di spararmi, ma lei aveva cercato di difendermi, per fare in modo che non mi sparassero.

Nonostante la trattassi sempre male e nonostante avessi provato a darle un ceffone a causa della rabbia che mi faceva, lei aveva comunque cercato di difendermi.

E probabilmente, se non le avessi detto prima delle protezioni che avevo addosso e se non avessi avuto solo in testa me stesso, probabilmente tutto quello non sarebbe successo.

«Perché l'hai fatto, Yamazaki?! Sei un'idiota!!»

Dissi ad alta voce, anche se volevo solo pensarlo.

"Anche io... sono un'idiota."

Nel mentre, i fratelli Haitani, dato che gli uomini li avevano nuovamente aggrediti, picchiarono quest'ultimi fino a farli svenire del tutto.

L'uomo dai capelli mori, invece, rideva di gusto, guardandomi con quell'espressione beffarda e allegra, sghignazzando.

«Non può risponderti, ormai è andata! Sei davvero ridicolo, Sanzu Haruchiyo, ma soprattutto siete veramente ridicoli tutti voi della Bonten a pensare di mandare una donna contro di noi per poterla avere vinta!»

Quella frase mi portò veramente ad un punto di esasperazione totale al quale, penso, di essere arrivato pochissime volte.

Sentii il sangue ribollirmi nelle vene dalla rabbia: ero furioso, talmente tanto che non mi sarei più fatto scrupoli a contenermi, d'ora in poi.

"Uccideteli, se è necessario."

Quella frase di Mikey si ripeteva più e più volte della mia mente: più la ricordavo, più saliva il mio istinto omicida.

Più saliva il mio istinto omicida, più sentivo di dover vendicare il gesto della mia partner.

La mia unica e sola partner, che aveva rischiato la sua stessa vita per difendere la mia.

"Uccidilo, uccidilo, uccidilo adesso."

Mi ripeteva una voce interiore, che continuava a darmi fastidio a causa del suo costante ronzarmi nelle orecchie e nella testa.

Dunque presi la pistola, estraendola dalla tasca dei pantaloni, sparando verso l'uomo una sola volta in piena fronte.

L'uomo, preso un pieno, sgranò gli occhi, ma poi cadde a terra all'indietro, praticamente svenuto.

Non mi bastava, non mi bastava affatto quel singolo colpo, così vi avvicinai, mettendomi in piedi davanti a lui, volendo colpirlo ancora una volta.

Gli sparai una, due, tre volte di seguito, ma poi la pistola si scaricò.

𝐏𝐨𝐢𝐬𝐨𝐧 - 𝐒𝐚𝐧𝐳𝐮 𝐇𝐚𝐫𝐮𝐜𝐡𝐢𝐲𝐨 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora