𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈

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art credits: @soyoon_pi / twitter

Kori's pov

Passarono all'incirca due mesetti scarsi da quando io e Sanzu facemmo pace: il periodo autunnale, dove conobbi il ragazzo dai capelli rosa per la prima volta, terminò e arrivò Dicembre quando meno me ne accorsi.

Le cose tra me e Sanzu non cambiarono più di tanto, anzi il nostro rapporto pareva pressoché essere lo stesso degli inizi, seppur senza l'odio profondo che provavamo l'un per l'altra.

Discutevamo ancora per scemenze e continuavamo ancora a punzecchiarci a vicenda come due ragazzini, soprattutto lui a me, però ogni volta che avevamo un battibecco, qualche momento dopo era come se nulla fosse mai successo.

Nonostante le svariate occasioni avute per restare soli, purtroppo non si venne più a ricreare la stessa atmosfera di quel giorno alla biblioteca.

Sanzu, dal canto suo, parve essere quasi indifferente alla situazione e continuò le sue mansioni come se nulla fosse.

Ma io, al contrario, ero solamente più bramosa di riavere quel genere di vicinanza, provando in qualche modo a ricrearla, seppur mi sentissi per la prima volta incapace di flirtare con un uomo.

Cosa provava per me?
Mi considerava almeno un minimo come una donna da amare?

Mi posi in mente miriadi di domande simili a queste, ma più riflettevo sul da farsi e più provavo confusione.

Fortunatamente, al di fuori del rapporto strano che avevo con Sanzu, alcune cose cambiarono durante quel breve periodo: ad esempio, il mio braccio si rimise, infatti smisi di portare le fasciature.
Tuttavia, mi fu sconsigliato di fare movimenti bruschi, essendo comunque una zona delicata.

Inoltre, dopo quella sera, decisi di comprare un pianoforte da mettere nel mio salotto, avendo un'appartamento molto spazioso: ogni volta che tornavo a casa, seppur stanca e stressata, dedicavo qualche minuto del mio tempo a suonare un po'.

In più, avevo stretto molto di più con i fratelli Haitani e Koko, trovandoci spesso ad andare tutti insieme a svariati party tutti insieme, tornando poi l'indomani a lavoro completamente sfiniti.

Tutto andava stranamente bene nella mia vita, finalmente dopo tutti quegli anni di buio totale stavo vedendo uno spiraglio di luce, anche se restavo vigile ai guai, che potevano trovarsi dietro l'angolo senza che me lo aspettassi.

Villa della Bonten, 15 Dicembre, ore 21:55

Io e Sanzu terminammo di lavorare un po' più tardi del solito: per la gran parte del tempo, però, rimasi da sola poiché Sanzu aveva delle commissioni esterne legate alla Bonten da sbrigare.

Però, fortunatamente, tornò prima che decidessi di andarmene a casa.

«Hey, sono tornato.»

Alzai lo sguardo verso l'uomo, ammirando quanto bello fosse con addosso il cappotto nero, che purtroppo si tolse poco dopo, buttandolo sulla poltrona dell'ufficio.

«Eccoti qua.»

Gli dissi, nel mentre misi un po' d'ordine in quella scrivania disordinata, sempre colma di fogli, avendo finalmente finito tutte quelle commissioni.

"Che mal di testa, certo che ne abbiamo di roba da fare eh..."

Mi stiracchiai un po' le braccia, per poi alzarmi dalla sedia, avvicinandomi all'enorme vetrata che dava la vista sulla foresta che circondava la villa.

𝐏𝐨𝐢𝐬𝐨𝐧 - 𝐒𝐚𝐧𝐳𝐮 𝐇𝐚𝐫𝐮𝐜𝐡𝐢𝐲𝐨 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora