𝐗𝐗𝐕

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art credits: @mooblb / twitter

Sanzu's pov

Villa della Bonten, ore 7:20

Mi svegliai di colpo dal mio sonno, sentendo un malessere provenire da tutto il corpo.

Lentamente aprii gli occhi, essendo ancora stanco morto, sentendo questi ultimi bruciare, proprio come sentivo bruciare lo stomaco e la gola.

Sul momento non ricordai nulla, ma capii subito che quel malessere fosse dovuto solo ed esclusivamente all'aver esagerato con l'alcol.

Ero certo fosse così, anche perché solo l'eccesso di alcol poteva portarmi ad avere un senso di nausea così forte.

"...mi sento malissimo."

Mi guardai intorno, per poi abbassare lo sguardo, sentendo un peso sul petto: subito, scrutai una chioma corvina posata sul mio petto, che si beava del suo sonno.

Subito avvampai, sentendo il cuore battermi più forte, realizzando che la ragazza che stesse dormendo sul mio petto altro non fosse che la mia partner.

"Cos'è successo qui...?"

Cercai quanto meno di ricordarmi qualcosa, seppur facessi fatica, in più quella forte emicrania che mi colpì in quel momento non aiutò affatto.

"Ci penserò più tardi, per il momento è meglio se cerco di riprendermi..."

Provai ad alzarmi, per andare in bagno a darmi una rinfrescata, ma purtroppo le braccia della ragazza si cingevano strette al mio petto, come se avesse paura che potessi andarmene e lasciarla sola.

"Non vuole proprio saperne di lasciarmi andare, eh?"

Per un breve momento, mi limitai a osservare il viso della giovane: era davvero pulito e candido, traspariva una serenità - insolita a un tipo come lei - inoltre le sue guance erano lievemente arrossate, specie sulle gote.

"Cristo, è bellissima..."

D'improvviso, fu come se tutto quel malessere, un po', fosse sparito solo osservando il suo viso.

Più tempo passava, più mi accorgevo che lei, la stessa donna ch'ero convinto di odiare più di ogni cosa al mondo, placava tutti i miei malesseri.

Odiavo il fatto che qualcuno potesse mostrare chi fossi realmente, colui che avevo dimenticato in tutti questi anni.

Mi faceva schifo, mi faceva sentire un debole mostrare questo lato, ma fortunatamente al di fuori di lei, mai nessuno conobbe realmente le mie debolezze.

In passato, credo che avrei avuto il timore che lei potesse pugnalarmi alle spalle, che potesse sfruttare ciò per i suoi sporchi piani; però, ad oggi, mi rendo conto di quanto Yamazaki sia una persona completamente diversa da come la vedevo all'inizio.

Le spostai i capelli, notando sul suo collo, dalla carnagione parecchio chiara, pieno zeppo di lividi violacei.

Subito, ricordai di averci fatto sesso la sera prima, infatti al ricordo mi sentii quasi felice e, d'altro lato, un po' a disagio.

𝐏𝐨𝐢𝐬𝐨𝐧 - 𝐒𝐚𝐧𝐳𝐮 𝐇𝐚𝐫𝐮𝐜𝐡𝐢𝐲𝐨 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora