𝐕𝐈𝐈𝐈

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art credits: @killicons / pinterest

Kori's pov

L'indomani, ore 8:45

La mattina seguente, mi risvegliai con difficoltà.
Rimasi sdraiata a fissare il soffitto per un po', cercando di riprendermi, anche se il mal di testa e la forte sensazione di nausea non aiutavano affatto a riprendermi.

"Che mal di testa... devo andare però, altrimenti Sanzu se la prenderà con me. Magari prenderò qualcosa prima di andare."

Dopo essermi convinta, mi sedetti e mi stropicciai gli occhi, sentendo ancora quel mal di testa fortissimo tartassarmi.

Ero proprio a pezzi e non avevo la benché minima voglia di abbandonare quelle calde coperte, tuttavia sapevo che mi sarei cacciata nei guai se non l'avessi fatto.

"Che ore sono? Non ho sentito la sveglia..."

Avvicinai la mia mano al comodino, per prendere il cellulare, ma non c'era traccia del mio cellulare.

Effettivamente non ricordavo praticamente nulla della sera prima, tanto meno dove avevo messo il cellulare.
Probabilmente, l'avevo lasciato all'interno della borsa.

«Dove l'ho- aspetta... ma questa...»

Mi guardai intorno, realizzando che quella non era la mia stanza.
Sobbalzai, sgranando gli occhi, per poi alzarmi di scatto dal letto, dirigendomi fuori dalla stanza preoccupata.

«Dove diamine mi tro-»

Non appena aprì la porta per uscire, non riuscì a credere a chi mi trovai di fronte: era Sanzu, completamente a torso nudo, con una tovaglia attorno al collo.

Dal poco rossore sul suo viso e dal fatto che i suoi lunghi capelli rosa gocciolassero sul suo petto, avevo capito che si era appena fatto la doccia.

A darmi più conferma della mia ipotesi, era il buon odore di pulito che emanava, che mi ricordava l'odore dei fiori di ciliegio.

Odiavo ammetterlo, ma dopotutto era sempre stato un uomo dannatamente attraente ai miei occhi, ma vederlo così da vicino era tutt'altra cosa.

Sentì il mio stomaco come se si stringesse, una sensazione mai provata prima e che in effetti non saprei descrivere a parole. Tuttavia, era una bella sensazione, che però mi metteva anche a disagio.

«Oh, ma buon-»

Non gli diedi il tempo di parlarmi, che lo fulminai, afferrando la tovaglia da entrambi i lati, portando i nostri visi ad essere vicinissimi.

«Che ci faccio io qui?! Che mi hai fatto?!»

L'uomo mi guardò male, per poi spintonarmi via, facendomi cascare a terra.

"Ahia..." mi toccai il fondoschiena, dolorante per l'impatto della caduta, restando lì seduta.

«Non iniziare a fare così di prima mattina, mi dai sui nervi. E comunque sei qui perché hai avuto la brillante idea di ubriacarti fino a farti stare una merda ieri sera, quindi non sapendo dove abitassi ti ho portato qui da me.»

Lo guardai, un po' stupita dal gesto.
Nessuno prima d'ora mi aveva mai soccorso in momenti simili: solitamente o badavo a me stessa oppure rimanevo in quello stato, infatti spesso e volentieri molti approfittavano del mio stato di incoscienza.

Il fatto che proprio uno come Sanzu, che si mostrava sempre così cinico e senza cuore, mi avesse aiutato in un momento simile mi rendeva un po' sollevata.

𝐏𝐨𝐢𝐬𝐨𝐧 - 𝐒𝐚𝐧𝐳𝐮 𝐇𝐚𝐫𝐮𝐜𝐡𝐢𝐲𝐨 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora