𝐗𝐕𝐈

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art credits: @ywamur / pinterest

Kori's pov

Passarono all'incirca 3 lunghi giorni da quella volta.

Durante quel piccolo periodo, che pareva infinito, mi ero un minimo ripresa a livello di salute, anche se ancora non riuscivo quasi per nulla a muovere il braccio.

Il medico mi aveva consigliato di evitare di sforzarlo o muoverlo troppo, poiché la mia non era una situazione semplice.

Dopotutto, non che mi aspettassi che uno sparo guarisse in fretta...

Ad ogni modo, ormai era come se abitassi alla villa della Bonten dato che, a causa del mio stato di salute, non avevo mai lasciato quella stanza.

Non potevo guidare in quelle condizioni, tantomeno riuscivo a fare le più semplici azioni con facilità, dunque gli altri mi impedirono di tornare a casa e cercarono di aiutarmi durante la mia permanenza momentanea.

Passai il tempo in quella bellissima e spaziosa stanza notte e giorno, trovandomi spesso seduta di fronte alla finestra che dava sul giardino e anche sulla città, che però mi sembrava tanto lontana.

Mi mancava stare in città, per quanto amassi la solitudine, perché amavo quel genere di ambiente.

Durante quei giorni, non vidi Sanzu nemmeno per sbaglio. Effettivamente, seppur erano pochissimi giorni che non lo vedevo, iniziavo a sentire la mancanza.

Mi mancava quella costante atmosfera creatosi tra noi, anche se a volte la trovavo fastidiosa.

Senza lui, i suoi nomignoli e i suoi dispetti continui, sentivo un senso di vuoto e di noia.

Ovviamente, da un lato ero felice di dedicare finalmente del tempo a me stessa e di ricevere tutte quelle attenzioni dai ragazzi, però era estremamente vero che sentivo la mancanza di Sanzu.

In più, iniziavo anche a preoccuparmi: perché non si era più fatto vivo? Dopotutto non poteva essere sparito così per tre giorni di seguito, lasciando la Bonten in una situazione che, seppur calma, comunque aveva bisogno sempre della sua presenza.

Speravo che quei tre, per tutto il tempo in cui vennero a trovarmi, non mentirono mai sulla situazione di Sanzu, altrimenti non so cosa avrei fatto.

-

La mattina dell'ormai quarto giorno, proprio come feci gli ultimi giorni, passai il tempo tranquillamente seduta alla finestra, rilassata comodamente sulla sedia, a fissare il cielo.

Era così bello, di un bel blu acceso che quasi mi dava fastidio alle iridi che, essendo chiare, erano anche più sensibili alla luce.

"Che aria tranquilla che tira, forse fin troppo tranquilla."

Quel blu del cielo, improvvisamente, mi ricordò lo sguardo di Sanzu.

Mi venne in mente quella sua espressione tipica che, seppur da schiaffi tante volte, mi creava delle belle sensazioni, quasi come se fossi sulle montagne russe per attimi brevi.

"Sembra un'eternità che non ci vediamo, eppure... sono solo quattro giorni. Non penso ad altro ultimamente, chissà che fine ha fatto..."

D'improvviso, ad interrompere i miei pensieri ci pensò qualcuno, che bussò alla porta, così mi voltai verso quest'ultima.

«Avanti.»

Dissi, così qualcuno aprii la porta.
La prima cosa che riuscì a intravedere fu una mano dalla carnagione pallida, che si poggiò alla porta.

𝐏𝐨𝐢𝐬𝐨𝐧 - 𝐒𝐚𝐧𝐳𝐮 𝐇𝐚𝐫𝐮𝐜𝐡𝐢𝐲𝐨 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora