𝐗𝐗𝐗

186 12 9
                                    

art credits: @𝒔𝒑𝒍𝒄𝒂𝒔𝒑𝒍𝒄𝒂 / 𝒕𝒘𝒊𝒕𝒕𝒆𝒓


Sanzu's pov

Non posso credere che siano già passati due mesi da quel giorno: la neve si è ormai sciolta e il clima è divenuto più mite, seppur dentro di me vi sia un sentimento analogo al freddo invernale.

Ancora oggi porto i segni di quel giorno, fisici e psicologici, che poteva essere il più bello della mia vita, ma che radicalmente è giunto al peggiore degli epiloghi.

[FLASHBACK]

«Passiamo la notte da me?»

Chiesi senza alcuna esitazione, ricevendo in
tutta risposta un "sì" timido e dolce da parte della giovane ragazza.

Mentre tornavamo verso casa, tenevo una mano salda al volante per guidare e una mano sulla coscia sinistra della donna, che la riempiva di grattini leggeri e dolci.

Ci scambiavamo le più dolci delle occhiate, quasi divorandoci con esse, ma che in realtà celavano il nostro desiderio passionale e focoso che si sarebbe realizzato giunti sotto le lenzuola.

Eppure, per qualche motivo, riuscivo ancora a sentire la tensione che affliggeva la giovane: era come se quei suoi occhi verdi non volessero lasciarsi andare alla tranquillità, come se qualcosa la turbasse.
Ancora, sia io che lei, non sapevamo a cosa saremo andati incontro.

In mezz'oretta giungemmo finalmente nel parcheggio di casa, ma quando parcheggiai l'auto vidi la presenza di un paio d'auto nere, dai vetri del medesimo colore.
Quelle auto, per qualche ragione, non mi dicevano nulla di buono, ma comunque decisi di non farci troppo caso in un primo momento.

"Magari qualcuno le ha lasciate qui per caso o aspettano qualcuno..."

Scendemmo dall'auto entrambi, infatti la giovane, seppur avesse i tacchi rovinati, provò a camminarci. Ma comunque, mi avvicinai ad aiutarla.

«Sembri un'idiota con quelle scarpe.»

Le dissi, per punzecchiarla, ma lei in questo era molto meglio di me.

«Devo ammettere che hai delle tattiche di rimorchio uniche.»

Si tenne a me, stringendo le sue braccia intorno al mio, che mi fece venire quella solita sensazione strana allo stomaco che solo lei era capace di farmi provare.

Ci incamminammo verso il palazzo, ma mentre camminavamo sentivo degli occhi addosso: iniziai a sentirmi inquieto, ma soprattutto la ragazza iniziò a stringersi al mio braccio in modo più stretto.

All'improvviso, sentendo la presenza di qualcuno correre verso di noi, mi voltai, lasciando andare bruscamente Kori e parai il colpo col braccio: davanti a me, si rivelò un uomo con degli occhiali da sole e un completo elegante.

Subito, estrassi dalla mia giacca la mia pistola, che portavo sempre con me e la puntai contro al bastardo.

«Chi cazzo sei e cosa vuoi?!»

«Noi siamo i Black Diamonds. Devi essere il vice della Bonten, Sanzu Haruchiyo! Non è te che cerchiamo..»

Improvvisamente mi guardai intorno, rendendomi conto che io e Kori eravamo accerchiati da uomini vestiti tutti come il primo citato.

«E allora che cazzo ci fate nella mia zona, uh?!»

Domandai furioso, così la giovane ragazza si avvicinò a me, impaurita.

«Cazzo...»

Disse a bassa voce, preoccupata.
Purtroppo, la giovane era già conscia del destino che la attendeva.

𝐏𝐨𝐢𝐬𝐨𝐧 - 𝐒𝐚𝐧𝐳𝐮 𝐇𝐚𝐫𝐮𝐜𝐡𝐢𝐲𝐨 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora