Simon:
Sto con un morto, oddio, sto veramente di stanza con un morto! Avete presente quei film di zombie in cui, all' improvviso, il 'non vivo' se ne esce dal cimitero tutto nudo e voglioso di cervelli? Beh, vi assicuro che la mia situazione non è molto diversa. C' è un ragazzo, vicino a me, con un grosso telo di lino che gli copre il letto, il viso, tutto. È come ritrovarsi con qualche strano virus, in totale isolamento dagli altri...in poche parole, sto a distanza di oltre 7 metri da lui...
Da quando sono qui sento che qualcosa, in me, sta mutando. Prima me ne fregavo di tutto, ora penso di più...forse perché ho timore di questi insegnanti, non lo so...tuttavia, sento che, benché il dolore, mi si sta aprendo una nuova strada, ancora troppo piccola e fragile, che io potrò percorrere...una stradina che mi porterà da qualche parte, qualunque siano le scarpe che indosserò...
Sia io che i miei amici stiamo cambiando...e non solo per l' enorme successo che stiamo avendo in 'Instagram' da quando siamo qui. Ho pubblicato la foto della scuola e ho ricevuto ben '800 mi piace'. Prima ne ricevevo al massimo 100. E così vale anche per tutti gli altri; specialmente Onofrio, che ha raggiunto da poco i '9000 followers'. E siamo qui da neanche una settimana...
La natica ancora mi fa male, a causa dell' iniezione. Senti come cavolo parlo: la 'natica', anziché la chiappa! Sono i reflussi della prima lezione di Retorica! Presto quella specie di insegnante modificherà tutto il mio vocabolario! 🤣
Se, però, frequentare questo collegio ci terrà fuori dai guai; io sarò pronto ad accettare tutto. È da pazzi pensarlo, lo so; ma non ho mai visto tanta ricchezza in vita mia! Ho una camera di lusso, un letto comodissimo, un mini frigo, tutto...qui non si muore di fame di certo!
Comincio ad avere compassione per chi ha meno di me, attualmente; ma non perché mi fa pena, tutt' altro! Perché essere viziati dai genitori e vivere in uno squallido monolocale, non permette ai ragazzi di riconoscere le cose di valore! Bisogna avere tutto per apprezzare chi è buono e raro...Quando, la mattina seguente, il sole cominciò a picchiettare sulle finestre, il compagno di stanza di Simon emise un grido agghiacciante, talmente forte da svegliarlo. Il telo di lino che ricopriva il suo letto era pieno di gocce di sangue. Terrorizzato, il giovane suonò il campanello d' allarme. Giunsero quattro infermieri, tra cui una donna. "Cos' ha?" Domandò loro "Con chi mi avete messo? È tubercolosi per caso?". Immediatamente, uno di loro gli lanciò una mascherina "Non è tubercolosi" spiegò, legando la sua dietro alla nuca "né è contagioso. Mettila però, non si sa mai..."
"Insomma, cos'è?"
"Una grave e rara forma di Epilessia. Non può attaccarti niente, è ereditaria". Dunque, con l' aiuto degli altri, tirò giù il lenzuolo e apparve il volto di un ragazzo, sveglio, ma con chiazze rosse ovunque, occhi e bocca insanguinati. I suoi movimenti erano a scatti e la schiuma che gli usciva dalla bocca era talmente tanta da sembrare irreale. Simon fece un salto dal letto e, spaventato, si andò ad infilare in bagno. Rimase lì per un po'. Prese il cellulare e cercò su Tik Tok qualche video da guardare. Non appena le crisi epilettiche terminarono, si fece coraggio e uscì fuori. Vide che l' ammalato respirava lentamente ed era girato a pancia in giù. Il sangue non c' era più ma le sue braccia erano piene di ematomi. La coperta era calata fin sotto i suoi fianchi ed i quattro parlavano tra di loro: "Non possiamo continuare a somministrargli la SARH-3000 attraverso le braccia. Guardate che lividi!" Puntualizzò la sola donna presente "dovremo iniettargliela per via lombare". Quindi, lo scoprirono e disinfettarono la parte da bucare. Il paziente non oppose resistenza, solo si lamentò quando l' ago perforò la sua pelle color cappuccino. Simon chiuse gli occhi, per non guardare. Quando li riaprì gli infermieri si stavano già preparando per andare. "Voi non conoscete altra medicina che le punture, eh?" Domandò loro, in lontananza. "A volte non c'è altro modo..." rispose il più vecchio "il tuo compagno di stanza ti sta guardando".
Non appena anche lui socchiuse l' uscio, l' altro studente gli fece cenno con l' indice "Ehi tu, vieni qui!" Ordinò.
Titubante, Simon si avvicinò a lui. Stefano (così si chiamava) teneva ancora ben visibile la porzione di derma che aveva ricevuto l' iniezione. Aveva un grande anello all' indice sinistro, a forma di scarabeo. Le sue dita affusolate, pitturate di verde metallico, tenevano giù l' elastico bianco degli slip.
Era davvero un bel ragazzo: aveva occhi tra il verde ed il nocciola, e capelli bruni, tutti ricci. Indossava un pigiama turchese a righe nere. 'Altro che morto!' Pensò l' afroamericano. "Perché non ti copri?" Gli chiese, con una nota di amarezza nella voce "Non hai freddo? Non so quanto tempo sei stato sotto quel telo, amico; ma è gennaio del 2022. Quasi febbraio, a dirla tutta". Le pupille del ragazzo si spostarono sulla gamba di Simon "Graffio..." proferì "se tieni la parte ferita del tuo corpo esposta al vento, guarisce prima..."
"Io sapevo che bruciava di più" e coprì immediatamente il ricordo del 'gatto Gino' con il pigiama nero. "I gattini graffiano".
"Copriti, può entrare chiunque!"
"Miao!" Borbottò, tirando più giù ancora l' elastico "Ti lamenti tu per il graffio di un micio. E cosa dovrei dire io? Ti piacciono le punture?"
"Qui sanno usare soltanto quelle".
"Però... se non me le fanno, dissanguo il letto..."
"Cosa?" Deglutì Simon, sperando di non aver capito l' ultima frase. "Non importa. Chi sta bene non può capire chi sta male".
"Forse dovresti spiegare a chi sta bene che razza di malattia hai! Può capirti di più dopo, non credi?"
"Forse dovresti capire che io adoro mangiare i budini al cioccolato e che il colore della tua pelle me li ricorda molto. Ho un' infezione ma non sono contagioso. Punto".
"Non esistono infezioni non contagiose, specialmente se perdi sangue".
"E se perdessi sangue perché le crisi epilettiche fossero troppo forti?"
"Non saresti normale!"
"Ero normale" dove aveva subito la puntura stava già cominciando a formarsi una piccola mora "sai una cosa? A volte è proprio ciò che ti fa più male che ti salva la vita". Simon si toccò il sedere, dal momento che la natica aveva ripreso a bruciargli. Stefano rise "Scommetto che non sopravviverai a lungo qui dentro! Scapperai via, vedrai...e cederai il tuo posto a qualcun altro". L' afroamericano afferrò la coperta blu notte del suo letto e gliela lanciò addosso. Lui continuò a ridere, prima di scoprirsi di nuovo...
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Classe 1
HorrorDurante una forte tempesta, in una regione rovinata dalla pandemia, cinque giovani si perdono in uno dei tanti boschi verso le Alpi. Qui temono che la loro vita finisca per sempre, ma ecco che compare dal nulla una donna; la segretaria di un collegi...