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Nerio:
In camera scricchiola tutto: le pareti, la finestra, il letto, l' abat- jour. Perfino la porta del bagno cigola, eppure non c' è nessun' altro a parte me.
Perché quei due ci mettono tanto a venire a dormire? Domani abbiamo anche lezione! E va bene, hanno deciso di fermarsi un po' di più di sotto, per vedere gli scatti notturni su Mattia e gli altri, ma così resto da solo io. E non voglio andare da Onofrio, mi prenderebbe solo in giro!
Ora, al rumore degli scricchiolii, si sono uniti anche i lamenti di qualcuno, in corridoio. Per di più, ho anche il telefono scarico e non posso entrare in internet.
Peggio di così non mi poteva andare!
Qualcuno sta cercando di aprire la porta. 'No, non entrare!' Lo supplico con la mente e mi accuccio ancora di più sotto le coperte. La maniglia cigola, mi viene da urlare; ma dalla mia bocca esce solo uno strozzato "No! No! No, ti prego!". L' uscio si spalanca. Intravedo il sorrisetto sarcastico di Onofrio: "Certo che sei proprio una bella femminuccia, eh Nerio?". Mi alzo immediatamente "Mi hai fatto prendere un colpo, lo sai?". Si siede vicino al comodino, tirando verso sé una poltroncina di lusso verde; che teniamo sempre sotto la scrivania "Hai saputo che Russia e Ucraina non sono in buoni rapporti attualmente? Leggi anche qualche News oltre che tremare di paura e ficcarti sotto le coperte?". Mi sistemo gli occhiali neri e gli rispondo a tono "Nel caso non te ne sia accorto, ho il cellulare sotto carica". Lui lancia un' occhiata veloce al comò "Già, è vero" dice con noncuranza "Ad ogni modo, a quanto pare non è bastata la pandemia a far contorcere il mondo, la gente pensa a fare la guerra!".
"Tanto qui siamo al sicuro, non subiremo mai alcun attacco".
"È vero. Pensa se, però, a causa della guerra, saremo costretti a rimanere qui per altri tre mesi; oltre ai nove già annunciati". Gli tiro addosso il cuscino, Onofrio mi risponde con una risatina presuntuosa. "Falla finita!" Gli urlo contro "Tra nove mesi saremo a casa nostra e punto!"
"No, io dico di no. Io dico che ci faranno il sedere per un anno intero!" Accenna a un piccolo broncio.
"Sei un sadomasochista del cavolo!"
"Ti sbagli" mi rilancia il cuscino "io sono un masochista del cavolo...e tu sei masochista totale, quattrocchi!". Gli faccio una smorfia e cambio argomento "Perché non sei rimasto giù con gli altri? Domani i modelli se ne andranno e Rimarrà solo Mattia. Credevo ti piacessero i 'Dark Horse'!"
"Ho fatto foto con 'Leone Bianco' tutto il giorno. Mi sono ritirato in camera a studiare Etica. Domani ce l' abbiamo alla prima ora".
"Io ho già letto mezzo libro di Etica...e ho anche inventato una storia per Retorica".
"Lo vedi? Sei un masochista totale, Nerio. E sei anche un secchione".
"Solo perché non voglio farmi fare il sedere a strisce domani, Onofrio!"
"Che peccato. A me comincia a piacere quel trattamento..."
"Comunque, facciamo materie che oggi non valgono più molto...e hanno anche il coraggio e il potere di punirci!"
"Forse c' è un motivo dietro a tutto questo. Forse varranno di nuovo, un giorno".
"Dunque ti metterai a studiare tutti i libri Sacri, di tutte le religioni del mondo, perché un giorno la tua conoscenza varrà di nuovo? E te lo domando io, che ho sfogliato tutto il manuale di Etica! Sono oltre 10.000 pagine, neanche fossimo sacerdoti!"
"Ci sono tutti i libri Sacri di tutte le religioni del mondo, ma proprio tutti?"
"Solo delle religioni più importanti...ma sì, tutti. Sai, in un certo senso è figo: è un manuale del '900 ristampato nel 2020. Come hanno fatto, lo sa solo la scuola!"
"Allora ho capito: non è un caso che siamo qui. Ci hanno veramente iscritto, a nostra insaputa. È un liceo- università di altri tempi. Ora è tutto chiaro".
"Ma che cosa saremo con queste assurde materie?". Sospira e si avvicina allo specchio, dunque, si sistema i capelli lisci e biondi "Diventeremo una specie di mediatori internazionali, non culturali però. Solo internazionali".
"E oggi che cavolo ci facciamo?" Mi fa innervosire quando fa il saputello senza spiegare bene le cose. "Non lo so" ammette "ma nei 'social network' ci stiamo avvicinando al livello di 'influencer', non so se l' hai notato". Lo guardo, sorpreso da quella frase; senza aver chiaro se sia vera o falsa. 'Influencer?' Mi ripeto mentalmente.

"Guarda quante stelle ci sono stasera" l' indice destro di Vincenzo indicò la volta celeste "sembra estate". A poca distanza da lui e Simon, Mattia stava facendo gli ultimi scatti, insieme ad Heric; truccato come se fosse il giorno di Halloween. "Sei diventato romantico, Vincenzo?" Si avvicinò a loro Achille, con una lattina di coca- cola in mano. "No, è il cielo che mi costringe ad esserlo".
"Forse è meglio che non lo guardi più di tanto..."
"Perché?"
"Perché anche le stelle tramontano e, al loro posto, se ne formano altre".
"Non mi piace quello che hai detto, Achille. Bisogna essere positivi nella vita, non negativi".
Il loro discorso venne interrotto da un ragazzo con i capelli verdi e un piercing all' orecchio destro; che si tirò letteralmente giù il pantalone della tuta bianco, incurante degli sguardi altrui "Slip con gli scacchi" proferì, mostrando una biancheria intima da arlecchino che solo Harley Quinn avrebbe potuto indossare, e di nascosto anche dal Joker "e i vostri come sono?"
"Noi?" Si indicarono entrambi.
"Dai, fatemi vedere!"
"Ehm, Intimissimi?" Esordì il più giovane, sperando di farlo tacere. "E dai!" Proseguì lui, con i capelli color smeraldo che brillavano sotto le luci del giardino "Che ci vuole a farmi vedere le vostre mutande?" Si inasprì.
"Perché le vuoi vede..." non fece in tempo a terminare la frase che le mani del nuovo arrivato giunsero alla cintura nera che indossava il sedicenne. Stavano tentando di aprire la fibbia. "Che fai? Stai fermo!" Si ritirò Vincenzo, tentando invano di allontanarlo. "Voglio soltanto vederle, solo vederle! Uffa!" Piagnucolò.
Alla fine, il piccolo congegno di metallo venne, lasciando intravedere dei semplici boxer neri. Il ragazzo si ricoprì immediatamente "Ma sei impazzito? E poi chi cavolo sei?"
"Perché sarei impazzito? Siamo due maschi, mica l' ho chiesto a una femmina!" S' imbronciò.
"Non è questo il punto! Non si tolgono i pantaloni agli altri senza motivo!"
"E tu come ce li hai gli slip?" Domandò ad Achille, distogliendo l' attenzione da Vincenzo "Dai, fammi vedere".
"Sono rossi" Cercò di zittirlo, abbassandosi appena il jeans blu e mostrando un elastico bordeaux. "Non li vedo bene" continuò l' altro studente, avvicinandosi a lui come un' ape sul miele. Aveva un modo di fare bizzarro, come se guardare la biancheria intima degli altri gli togliesse l' agitazione di dosso. 'Non è gay' disse tra sé e sé il sedicenne 'ma allora cos' ha questo ragazzo? Perché si comporta così? È perché siamo in un collegio maschile?'. Una voce elegante e distinta raggiunse il suo orecchio sinistro. Era Mattia, che aveva terminato il lavoro e lo stava osservando da alcuni minuti. Si era messo una giacca a vento rossa, imbottita, con le maniche bordeaux; per evitare di prendere freddo, viste le condizioni della sua bronchite "Se vuoi prendere a pugni tutti quelli strani qui dentro, mi sa che non finisci più". Vincenzo sorrise "Hai ragione. Con quello che succede qui, gli studenti sono anche fin troppo normali". Il modello prese il suo cellulare e lo mostrò all' amico "Ho pubblicato una sola foto e ho già raggiunto le 9000 persone. Se quello che ci fanno in collegio è il prezzo della popolarità, ne vale la pena. E poi, sono gli strani ad ottenere successo in questa vita". Il sedicenne prese il suo tablet e lo sollevò in aria "Dai, fammi fare un selfie con questa futura stella; che ha visto tutto e non è intervenuto".

Intanto, sotto il cuneo gotico, Heric parlava con Fiamma "Fatemi frequentare questa scuola" la supplicò con gli occhi "ho solo Mattia come amico, non ho nessun altro. Non voglio tornare a lavorare con Marco Sazzi. Lo ha visto anche lei che caratteraccio ha!"
"Giovanotto, io vorrei farti studiare qui. Sei galante, cortese, bello...è solo che...non è così facile...una volta che ti sarai iscritto, dovrai frequentare. E non potrai andartene se ti troverai male" prese in braccio Gino e s' incamminò verso la scuola. "Chi ha detto che mi vorrò ritirare?" La bloccò Heric "Io intendo davvero studiare qui e prendere l' attestato".
La segretaria sospirò, senza voltarsi indietro "Ora vai a dormire Heric. È notte. Stare troppo in piedi, ti farà bruciare gli occhi e dolore la schiena per la stanchezza. Domani, con il sole, ne riparleremo".
"Non mandatemi via domani" supplicò "una scuola non può mandare via chi vuole frequentarla! Io pagherei tutte le tasse del mondo, pur di rimanere con il mio migliore amico". Fiamma si girò di profilo e, per un brevissimo istante, apparve bella; con tratti orientali "Questo lo dirà la notte, giovanotto". Infine, tra la nebbia e la foschia notturna, sparì. "Quando me lo direte se posso restare?" Urlò al vento.
"Te ne accorgerai" gli rispose una voce misteriosa e femminile, a distanza "te ne accorgerai".
Un lieve vento gli frustò il volto. Venne sopraffatto da un forte sonno e dovette andare a dormire.

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