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Heric:
Preferisco rimanere in solitudine che partecipare alla festa di oggi. Non che non mi piaccia stare in compagnia, tutt' altro; è che oggi avrei più bisogno di dormire che di mangiare. Inoltre, non posso toccare le natiche su sedia, ché mi bruciano troppo. Ma partiamo dall' inizio: mi sto divertendo a far infuriare l' addetto alla disciplina perché so che mi fa il didietro rosso! Hanno tutti paura, invece a me questa cosa comincia a piacere. Ieri sera avevo una camicia bianca trasparente e della biancheria intima dello stesso colore. Sono andato in cucina e ho rotto alcuni bicchieri; ovviamente, sotto il naso di quell' energumeno alto, grosso e pelato. Senza dirmi una sola parola, mi ha caricato sulle gambe come un adolescente che ha fatto infuriare il padre perché ha preso il motorino senza il suo permesso. Mi ha fatto scivolare gli slip sulle cosce e mi ha tempestato di colpi finché, letteralmente, non mi sono ritrovato il sedere in fiamme. Però, che scarica pazzesca di adrenalina! Mi chiedo dove la prendono quella forza questi tizi che comandano qui. Non è una cosa normale. Sono talmente tanto potenti e robusti che nessun uomo o ragazzo di oggi potrebbe dar loro del filo da torcere. In più c' è quell' attrito sul pavimento che ci impedisce di muoverci finché non è terminato il castigo. Più che in un collegio, mi sembra di essere a un servizio militare, ma di un sacco di anni fa. È che non voglio avere paura, voglio sconfiggere la paura; anche se Mattia e gli altri mi prenderebbero per matto. Tutti i miei pensieri contorti, tutti i miei desideri sinistri li sto scaricando in questi mesi e mi fa bene fare ciò. Ieri sera ne avevo troppo bisogno... e poi, anche qualora decidessi di andare alla festicciola della scuola, sarei solo e senza i miei parenti. Preferisco stare qui e parlare su Instagram con una ragazza che ho conosciuto da poco. Si chiama Norina e vive in Umbria con sua madre. Ci parliamo, praticamente, tutti i giorni. Sa tutto della mia vita, dei miei giorni qui e del mio dolore. Ammetto di essermi anche masturbato nel pensare a lei, nel guardare le sue foto nel social network; ma non gliel' ho mai detto, non ancora. Un giorno glielo dirò, anche perché mi piace davvero tanto! E poi è gentile, mi sta a sentire. Quando potrò uscire, tra sabato e domenica prossimi, prenderò il pullman e l' andrò a trovare. Le farà molto piacere! Sto già pensando a quali e quante salopette portare, visto che una notte dovrò passarla in hotel.
Adesso, però, ho solo voglia di dormire.

Sapete quando si pensa che chi ci ha amati non può andarsene mai? Vi capita mai di avere quella sensazione che sia ancora qui e che ci aiuti in qualche modo?
Perché, allora, la TV e internet si divertono a farci paura su una vita oltre la morte? Pur di far apparire chi non c' è più malvagio, persecutore e crudele, fanno di tutto: modificano le foto con photoshop e poi le fanno passare per reali, dicono che i peggiori horror siano tratti da storie vere. Storie vere, come no. "Non chiamare quel numero, non guardare quella foto, non leggere questo o quello" Quante volte l' abbiamo sentito dire? Se scegli di credere a una fotografia, oggi, con tutte le tecnologie, digitali e non, va a finire che non credi più alla realtà; perché le storie vere non le racconta mai nessuno. Gli incubi notturni veri, che assillano le menti umane, si raccontano agli psichiatri, non al pubblico. 
Se sognate una testa, attaccata alla catena di un camino, tenderete a modificare il vostro sogno, a renderlo più vicino alla realtà; quindi lo modificherete.
La vita è un mix di commedia, melodramma, comicità e horror. Nessuno vive felice come un pascià e nessuno è infelice o terrorizzato come i protagonisti delle famose storie vere.
Ogni dolore è passeggero, ma la felicità non dura per sempre...
E se i veri fantasmi (del nostro passato o della nostra mente) non facessero paura?

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