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28 aprile 2022

"Il tre novembre del 2022, le lezioni, per quelli che sono arrivati a gennaio, termineranno" farfugliò Fiamma, mordendo un panino "sarò io stessa a riportarvi in paese, uno ad uno, e vi consegnerò i vostri attestati. Mi auguro che questi ultimi 6 mesi li passerete meglio dei precedenti. Ed ora vi lascio tutti ai vostri pic- nic".
"Scusa Fiamma..." alzò la mano Alcide.
"Dimmi"
"E...noi che siamo arrivati ad aprile?"
"A febbraio del 2023, Alcide... il corso è di 9 mesi per tutti".
"Arriveranno altri?"
"Questo non lo so, dipende dai destini..."
"Io sono arrivato a novembre del 2021" entrò nella discussione Stefano.
"Infatti sarai restituito al tuo mondo il 2 settembre" promise lei, allontanandosi il più possibile dal bosco in cui studenti, insegnanti e personale ATA consumavano il pic- nic.
Benché il cielo era nuvoloso, la giornata sembrava abbastanza serena. Gli alberi possenti del bosco facevano quasi da capanna per i loro visitatori.
Heric raggiunse Onofrio e gli altri. "Allora, come sta Vincenzo?" Gli domandò il biondino.
"Continuano a fargli le punture" spiegò lui, sistemando l' asciugamano sull' erba e sedendosi in modo tale da evitare di rovinare i jeans neri e strappati, nuovi di zecca "oggi ha pianto un po'..."
"Ma non viene a fare il pic- nic con noi?"
"Ha detto che sarebbe arrivato a breve. Penso sia salito in camera a cambiarsi".
"Non li lasceranno mai in pace i nostri sederi..." fece un sorrisetto tirato Onofrio "fino a novembre faremo in tempo a riposarli".
"Se non altro, potremo raccontare che, in questa scuola da incubo, abbiamo affrontato le nostre peggiori paure..."
"A quei dolori siamo abituati ormai, dai..."
"Specialmente tu Onofrio, eh?"
"Pian piano, si abitueranno tutti come me..."
"Oggi Diamante non l' hai portata?"
"Più tardi dovrò farla io l' iniezione mensile. Sto riposando le lacrime per dopo, quando lei arriverà..."
"Piangerai tra le sue morbide braccia? Sei romantico!" Ci scherzò su "E poi ti farai massaggiare come un bambino, nevvero?"
"Qualcosa le ragazze devono fare" e appoggiò le braccia sulla sua spalla sinistra, teneramente.
"Quanto sei affettuoso, Crumiri!".
"Stai zitto!".
"Perché non li usano adesso la verga o il frustino su di te? Perché solo in collegio?"
"

È il tuo gentil modo di ringraziarmi perché sto cercando un po' di coccole?"
"Oh, poverino! Io non sono Diamante, preferisco vederti piangere!"
"Ci vedi piangere sempre con i pantaloni abbassati e piangi anche tu, più di molti altri. Vuoi vedermi piangere anche oggi?"
"Oh no! Non sprecare le lacrime! Sai il bruciore che sentirai tra qualche ora!"
"Posso mandarti a quel paese subito o preferisci che prima ti faccia un bel disegno sui calzoni, con la salsa del mio hamburger?"
"Non mi sporcare i jeans!" Tuonò, allontanandolo.
"Va bene, se non vuoi mangiare Macdonald's, vuol dire che mangeremo solo io e Mattia".
"Che ti sei fatto portare?" S' informò, avvicinandosi alla bustina di plastica contenente il fritto; lasciata, ancora per poco, dentro quella di carta degli Happy Meal.
"Se ne è fatti fare sei" si mise in mezzo Mattia, prelevando con due dita il suo.

Quando Vincenzo li raggiunse, il pic- nic era già a metà. Toccò terra per vedere dove l' erba era più alta e si sedette lentamente. "Ecco il più giovane del gruppo!" Annunciò Simon "Allora, come è andata?"
"È andata e basta" dopo quella frase si ritrovò attorno una dozzina di ragazzi, che si avvicinavano a lui come leoni sulla preda. "Facci vedere..." e una mano pallida si avvicinò alla cintura nera dei suoi jeans a vita alta. "Non toccarmi!" Si ritirò spaventato.
"Facci vedere..." Ripeté un altro, con voce tetra e leggermente sinistra.
Il sedicenne fece per scappare, ma dei palmi conosciuti lo tennero fermo al suolo. Onofrio gli era andato sopra e teneva le braccia tese sopra la sua testa "Vincenzo, vogliono solo vedere..."
"Anche tu sei pazzo ultimamente" proferì, mentre delle goccioline di sudore cominciarono a riempirgli la fronte, fino a scivolare lungo le sue guance.
"Vincenzo..." avvicinò le sue labbra bordeaux all' orecchio sinistro dell' ultimo arrivato "devi soltanto abbassarti leggermente gli slip, in modo tale da far loro vedere i segni delle iniezioni, poi ti lasceranno tutti in pace".
Il più giovane tentò di sottrarsi dalla 'morsa' del più anziano, ma era impossibile, perché il biondino teneva le ginocchia aperte intorno alla sua vita. Dunque, girò il capo e lasciò fare l' altro giovane.
Onofrio gli sbottonò la cintura e il bottoncino del Denim, poi lo obbligò a girarsi. Dopodiché, fece scendere la parte superiore dei boxer a quadretti blu notte e bianchi della Snipes, mostrando la pelle chiara e liscia del compagno di studi, sebbene solcata da piccoli segni di ago.
"Otto a sinistra e otto a destra" s' affrettò a spiegare Shiro, facendoli allontanare tutti.
"Scansati! Scansati!" Ghignò tra i singhiozzi il sedicenne, spingendosi con tutte le sue forze verso Crumiri e facendolo barcollare all' indietro "Ora siete contenti? Siete tutti dei bastardi!" E si ritirò a distanza, sotto un albero solitario, urlando "Io odio quando mi guardate sotto!".
"Era proprio necessario?" Nerio guardò storto Onofrio "L' hai fatto piangere".
"Piangiamo tutti i maledetti giorni e quel ragazzino è fatto esattamente come tutti noi. Volevano guardare, che vuoi che ti dica? Preferivi che lo prendevano a pugni?"
"Onofrio, è un adolescente..."
"E allora?" Si alzò e prese il Milkshake alla vaniglia "Credi che agli infermieri della scuola importi qualcosa?"
"Non mangi altro?" Lo richiamò Heric, vedendolo allontanarsi con la bevanda.
"Mangiatevi tutto voi!" Rispose lui, con freddezza glaciale.
"È nervoso perché oggi deve fare la puntura mensile" disse Simon "oramai dovresti averlo compreso, Heric".

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