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Al ritorno, i sette amici videro Stefano e Shiro in sala studenti; ma Adam e Alcide erano già partiti. "Perché non li avete fermati?" Grugnì Nerio, afferrando il ragazzone bruno per il colletto, sotto al gilet "Sapevate... sapevate quanto ci tenevamo a salutarli..."
"Vedi di stare calmo, rosso!" Rispose lui in tono minaccioso, allontanando le sue mani "Non ci avete detto niente, che ne sapevamo noi?"
"C' era bisogno di dirvelo? Ma avete un cuore, almeno?"
"Quei due zingari sono partiti con Fiamma, insieme a tanti altri studenti. Rimaniamo solo noi, qui".
"Ma almeno... avete il loro numero di telefono?" Chiese Vincenzo, tentando di metter pace. "Ehi, sedicenne, facciamo come le Wimx?" Lo prese in giro il bullo, canticchiando il motivetto del cartone animato "Se tu lo vuoi, tu lo sarai... uno di noi..."
"Neanche il numero..." continuò il ragazzo, volgendo il capo verso gli altri quattro.
"Lascia perdere, Vincenzo" si intromise Onofrio, che era arrivato da poco "li cercheremo nei social network". In quello stesso momento qualcuno uscì dalla parete dietro i due bulli: "Fate talmente tanto casino che ho dovuto interrompere la conversazione con mia moglie..." si lagnò una voce altezzosa e conosciuta.
"Vogliono il numero degli zingari, Michael!" Squittì Stefano "Ero in bagno quando sono partiti. Mi stavo cambiando le mutande!"
"Non dovreste disturbare un uomo dell' età di Stefano in questo modo, ragazzi. È un po' vecchio, eh! Pensate se, per prendere il loro numero, se la faceva sotto! È rischioso lasciare in incontinenza questo povero anziano!" Mise le mani sulle sue spalle, scatenando una risata collettiva.
"La vostra educazione è sempre sotto terra, eppure siete anche molto più grandi di noi..." Fece una faccia schifata Onofrio, allontanando i ragazzi dal gruppo di bulli.
Nerio fece resistenza:
"Per tutto questo tempo tu sei stato dalla loro parte, Michael? Nonostante come ti abbiano trattato?"
"Nerio, andiamo via" ordinò il biondino, mettendosi di spalle sotto il lampadario acceso; che gli illuminava la camicia di seta corta e i pantaloni bianchi. Sotto di essi si intravedeva la forma dei suoi slip, i quali uscivano appena dalla cintura d' avorio; in un mix di colori tra il color crema ed i pois bordeaux.
"Solo un attimo..." il dark mostrò le dita smaltate di nero, poi colpì in pieno volto Michael, il quale cadde all' indietro: "Non me ne dimenticherò, nerd dei miei stivali!" Gli urlò contro, rimessosi in piedi "Ne riparleremo in Classe 2! Volete davvero il numero di quegli zingari?". Prese un pennarello dal tavolo e raggiunse Heric, che era girato di spalle.
Quindi, gli abbassò il jeans e si mise a scrivere i numeri sul suo fondoschiena. Il ragazzo dai capelli dorati non osò muovere un muscolo. Si sentì come pietrificato.
Onofrio gli andò dietro e lo ricoprì immediatamente con il cappotto lungo di Simon. Infine, l' accompagnò fuori. Gli altri li seguirono.

"Bullismo, eh?" Chiese il bidello, poggiando la lampada ad olio sul davanzale e servendo un bicchiere di aranciata al malcapitato "Siamo al 27 dicembre del 2021 e il bullismo è peggio che ai miei tempi..."
"Veramente... è luglio 2022..." Rispose Heric, facendo notare che oramai non si usavano più neanche le mascherine; figuriamoci altri vaccini! Poi mandò giù la bibita con un solo sorso.
"Tu che farai questa estate?" Onofrio si mise tra di loro.
"Io..." l' uomo guardò fuori della finestra "sto aspettando..."
"Cosa?"
"Che quelli mi dicano 'Vieni su'. Ancora non li ho rivisti..."
"Quelli chi?"
"Tre uomini vestiti di nero e una donna. Mi hanno detto che ero nei loro piani..."
"Quindi... resterai a scuola? Niente mare per intenderci?"
"Mare... sì, l' ho visto anch' io il mare qualche volta... quando ero ragazzo soprattutto...". La notifica del cellulare di Nerio risuonò per il corridoio: 'Il presidente del consiglio è stato costretto a dimettersi per ragioni di salute. Sarà sostituito dall' ex presidente'.
In seguito una luce forte attraversò le finestre, raggiunse la lampada ad olio, fece venire le lacrime al Crumiri e irradiò il volto del bidello; che, per un poco, apparve molto più bello degli altri giorni: "Ed io sono riuscito..." disse "ciao, ragazzi".
"Aspetta, dove vai?" Sospirò Achille, che gli era al fianco.
"Forse... dove è davvero il mio posto..." E scomparve nella luce.
"Lo rivedremo quando frequenteremo Classe 2, vero?" Chiese, rivolto al gruppo. Nessuno rispose. "Ragazzi, qualcuno mi dice cosa è successo al bidello?"
Onofrio si asciugò le lacrime e riprese a parlare "Andiamo, Fiamma ci aspetta fuori".
"Perché piangi?" Continuò Mr Goku. Di nuovo, nessuno gli rispose.

"Dove vi porto, ragazzi? Va bene in paese?"
"Ehi, come siamo entrati in sette dentro a questa sottospecie di maggiolino?" Cinguettò Achille.
"Forse ti sei ristretto" rispose Simon "Va bene in paese, Fiamma".
"Perfetto. Ci siamo quasi" girò a destra, dopo essere uscita dal bosco, infine trovò un piccolo parcheggio vicino a una Chiesa "A presto" proferì, facendoli scendere "le vostre valigie sono già fuori".
"Aspetta Fiamma..." Achille ed Heric si avvicinarono al finestrino.
"Desiderate?"
"Il bidello... lo rivedremo in Classe 2, vero?"
"Dipende".
"L' abbiamo visto percorso dalla luce!" Spiegò il ragazzo dai capelli dorati.
"Può essere; ma la luce, a volte, è traditrice. Sembra che ti porta in un luogo e poi ti ritrovi al punto di partenza. Ora devo andare. Stefano e gli altri sono ancora a scuola... E non basterà accompagnarli in paese. Buone vacanze, ragazzi". Mise in retromarcia il veicolo, dopodiché si mosse in prima e uscì dal parcheggio.
I giovani si stupirono quando trovarono tutti i loro indumenti, più quelli del collegio, dentro alle loro valigie. "Mi hanno lasciato la pelliccia!" Disse felice Onofrio. "A me il gilet" aggiunse Nerio. "Abbiamo anche i diari" concluse Mattia.
"E... le foto della festa?" Si chiese Simon.
"Quelle ce le daranno in Classe 2, secondo me" pensò bene il Crumiri, prima di contattare i parenti per telefono.

Tuttavia, Vincenzo era seduto vicino alla sua valigia, tetro.
"Che ti è successo? Non chiami i tuoi genitori?" Gli si avvicinarono i ragazzi.
"Avete visto... la mia salopette?"
"Non ce l' avevi addosso?" Puntualizzò Nerio "L' hai indossata giorno e notte".
"Perché non è qui dentro?" Il sedicenne fece notare che era vestito con la tuta dell' Adidas.
"Vincenzo, cosa c' è?" Onofrio si inginocchiò al suo fianco.
"Stamattina mi sono vestito con la tuta, giusto?"
"Sì, stamattina sì. Ieri eri..."
"In salopette".
"E allora?"
"Non c' è in valigia" deglutì "quella salopette è sparita".

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