Ultima volta

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<Bene, vedo che vuoi giocare Nana~ya, allora giochiamo> dice Trafalgar leccandosi le labbra con la lingua. Giocare? Ma guarda questo sbruffone! Non ha proprio capito che oggi voglio assolutamente evitarlo come la peste <Oh no, Trafalgar, non oggi> dico cambiando espressione e alzandomi da lui, per poi camminare in modo impacciato verso l'uscita <Room> solo il tempo di fare tre passi e mi ritrovo di nuovo tra le braccia del ragazzo, il quale adesso ha un'espressione molto più seria <Si puó sapere perché ti comporti così? È tutto il giorno che sei strana> dice tenendomi avvinghiata a sè, in modo che io non possa scappare altrove <Law> lo guardo dritta negli occhi cercando di essere il più impassibile possibile, non voglio far trasparire nemmeno un sentimento <Non posso permettermelo> faccio una pausa e tiro giù il viso <Non possiamo continuare così. In passato ho già sofferto abbastanza per qualcuno che non teneva a me quanto io tenevo a lui...> dico ricordando tutti gli eventi passati che non ho mai raccontato a nessuno. Il ragazzo rimane in silenzio, ma poi mi afferra il viso con una mano e ci unisce in un dolce ma tristissimo bacio <Va bene, Nana~ya> sento una punta di malinconia nella sua voce, infatti percepisco che quel che stiamo facendo sta accadendo per l'ultima volta. La sua risposta positiva mi fa capire che non ha mai provato ció che ho sentito io fino a questo momento e non ha intenzione di provarlo in futuro. Non mi resta che consumare questi ultimi istanti intimi insieme a lui, almeno non avró più rimorsi.

Mi posiziono meglio sopra di lui e gli circondo il collo con un braccio, mentre una mano è intenta a scompigliargli i capelli. Il ragazzo mi afferra i glutei e avvicina il mio corpo di più al suo, facendo scontrare ripetutamente le nostre intimità. Slego l'asciugamano ormai zuppo e lo lancio da un lato, rimanendo soltanto con il costume, che presto fa la fine che hanno fatto molti dei miei intimi, ovvero strappati in un angolino remoto della stanza. Law non ha staccato nemmeno per un secondo la lingua dalla mia pelle, come se non volesse scordarsi il gusto e il profumo. Lo guardo mentre ha preso a mordere i capezzoli e arrossisco non appena combacia lo sguardo con il mio. Non potró più vedere questi occhi in uno stato del genere, mi mancheranno terribilmente, ne sono certa. Appena finisce il suo lavoretto gli tiro indietro la testa e prendo l'iniziativa baciandolo di nuovo. Iniziamo un bacio turbolento e arrabbiato, che rappresenta tutte le emozioni che sto provando in questo momento, rabbia e tristezza, malinconia e frustrazione. Mi struscio con più forza sul suo membro eretto, ormai scoperto dall'asciugamano che aveva a coprirlo, anche lui sprofondato da qualche parte nella vaschetta in cui ci troviamo. Nonostante l'acqua ci indebolisca per colpa dei nostri frutti del mare non accenniamo a cedere e ci abbandoniamo totalmente al nostro istinto.

Prendo a baciargli il collo, lasciando grossi segni violacei, almeno con questi si ricorderà di me ancora per qualche giorno. Lo stesso fa lui con me, ma oltre che sul collo li fa nei posti più improbabili, sul seno, sulla pancia, dall'inguine, nell'interno coscia e infine sul fondoschiena. Sicuramente avrà fatto il mio stesso ragionamento, ma non perché sia geloso, semplicemente è orgoglioso. Sento un dito scendere ticchettando lentamente giù per la mia schiena, fino ad arrivare al punto tanto proibito. Mi aggrappo alle spalle del ragazzo e mi sistemo in una posizione che gli venga più comoda, ma anche ovviamente per sentire più piacere. Una falange entra all'interno del mio corpo e mi fa gemere talmente forte che devo mordere il collo al ragazzo per trattenermi. Per distrarmi un pó decido di prendere in mano il suo membro e iniziare a masturbarlo come lui sta facendo con me. Sento il suo amichetto irrigidirsi al contatto inaspettato, e inoltre il fiato del capitano inizia a farsi più spezzato e pesante. Ho sempre adorato quando inizia a perdere così il controllo, mi eccita e mi fa anche capire che sto facendo un buon lavoro.

Nel frattempo le dita sono diventate due e ora si stanno muovendo a forbice, facendomi inarcare la schiena per le scariche positive che sto percependo. Oh sì, queste mani mi mancheranno, decisamente. Sento di star arrivando al limite non appena un polpastrello va a stuzzicare il bottoncino più sensibile di tutti, il clitoride. Mi sento bagnata nonostante io sia già in acqua, è una sensazione così strana e nuova ma mi fa impazzire. Gemo forte per fargli capire che desidero di più e lui in un secondo mi capisce al volo, mi alzo leggermente per fargli sistemare meglio la sua rigidità tra le mie gambe e poi ritorno giù seduta, ansimando forte per sentirmi totalmente piena di lui. In teoria ciò che stiamo facendo non sarebbe proprio corretto dato che siamo in un posto pubblico ma ce ne stiamo fottendo alla grande, come se volessimo che tutti ci sentano. Inizio a muovermi su e giù, andando sempre più affondo, grazie anche al suo movimento di bacino forte e deciso. Lascio la testa ciondolare all'indietro e con gli occhi semichiusi osservo i colori del cielo al tramonto, potrebbe essere tutto perfetto se soltanto non fosse l'ultima volta. Torno dritta non appena sento Trafalgar attirarmi a sé tramite la presa al seno, che risulta decisamente efficace. Mi stringe forte con le braccia in un abbraccio e riprende a baciarmi, mentre non smette un secondo di spingere, mantenendo sempre lo stesso estasiante ritmo.

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