Fiducia

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Arriviamo al punto d'incontro con il resto della ciurma appena al tramontare del sole. Oggi non sono piovuti diamanti ma la temperatura è rimasta comunque molto fredda. Tutti gli edifici della città peró sono dotati di ottimi impianti di riscaldamento, infatti in ognuno di essi fa parecchio caldo. Durante il tragitto non è stata proferita parola, Trafalgar ha continuato a fare il ragazzino offeso mentre io la mamma rassegnata. Non pensavo che avrei dovuto avere così tanta pazienza con lui. Probabilmente il tono con cui ho detto quelle parole l'ha colpito particolarmente ma non mi aspettavo fino a questo punto, battibecchiamo spesso prendendoci in giro ma non ha mai avuto una reazione così sgarbata.
Ci addentriamo in una locanda dall'aspetto sfarzoso, all'interno sono già presenti alcuni nostri compagni, che non appena ci vedono ci vengono incontro sorridenti, carichi di borse con le cianfrusaglie più svariate <Aye Aye, Captain! Guarda cosa ho preso!> Bepo ci viene incontro con una cartina grande quasi quanto lui <Non trovi che sia bellissima?> dice tutto contento verso il ragazzo <Effettivamente non è male> Law gli sorride, rendendo l'orsetto ancora più felice. Il rapporto tra di loro è sempre stato particolare, Bepo è l'unico che riesce a sciogliere il cuore del glaciale capitano, mentre Shachi e Penguin riescono a interagire con lui proprio come dei fratelli. Per quanto riguarda il resto della ciurma c'è un fedele rapporto tra sottoposti e comandante, ma nulla di così stretto come il Magic trio. E io invece? Che tipo di rapporto ho con Trafalgar? Tiro un sospiro triste senza nemmeno rendermene conto, tutte le volto che sembro fare un passo in avanti con lui ne faccio dieci indietro. Che poi di che passi sto parlando? La nostra è stata soltanto una notte di passione e istinti, nulla di più...eppure da come mi guardava oggi...

<Gioffy è tutto ok?> Shachi si avvicina appoggiandomi una mano sulla spalla, mi risveglio dal mio stato di trance e lo guardo imbarazzata <Si, si, tranquillo, sono solo un po' stanca> forzo un sorriso ma vengo scovata subito <Sei stanca di tuo o stanca di lui?> chiede Penguin spuntando dal nulla, probabilmente si era nascosto ad origliare. Li guardo mista tra la disperazione e il divertimento <Voi due siete proprio tremendi lo sapete?> sorrido e vado a sedermi al bancone, seguita da loro due, si mettono ai lati e ordinano da bere, sia per loro che per me. Aspettiamo di essere serviti prima di iniziare a parlare. Afferro il cocktail tra le mani non appena arriva e comincio a mescolarlo, per poi prendere il primo sorso. Il gusto è dolce ma ha un retrogusto amarognolo, probabilmente dovuto all'alcool, mi ricorda tanto qualcuno...AHHH DEVO SMETTERLA! <Allora ci dici cosa succede?> insiste Shachi picchiettandomi il braccio <Come al solito ho litigato con il capitano...> dico sconsolata appoggiando il viso sulla mano <Assurdo tutte le volte c'entra sempre lui hahaha> ride Penguin alle mie spalle <Cosa ha fatto questa volta?> chiede l'altro <A dir la verità tutto è scoppiato da una stupidaggine, eravamo in biblioteca e...e-> ricordo come mi sono sentita bene nel momento in cui Law mi ha guardata in quel modo, mi ha fatta sentire così apprezzata e speciale in un solo gesto. So benissimo di essere arrossita ma provo comunque a finire la frase sotto i loro sguardi complici <E...beh c'era della gente che ci prendeva in giro perché sembravamo una coppietta, tutto qui> finisco guardando i due che non sembrano soddisfatti del racconto.

<Dai manca qualcosa...non possono avervi preso in giro così a caso> dice il ragazzo dai capelli corti <Già, ha ragione. E poi dopo cosa è successo?> diamine questi due potrebbero benissimo lavorare per una rivista di gossip, sono peggio delle vecchiette ciattelle di paesino <Beh mi ha strattonata fuori con forza, così mi sono arrabbiata e gli ho dato del ragazzino per essersela presa per così poco> vedo le loro facce impallidire, un brivido di freddo mi percorre la spina dorsale, ho davvero combinato qualcosa di sbagliato? <G-gli h-hai dato del ragazzino?> chiedono in coro tremanti, io deglutisco e annuisco senza però fiatare. I due alla mia risposta si lasciano cadere all'indietro paralizzati, il che sembrerebbe una scena comica se non ci fossi di mezzo io <È già un miracolo che non ti abbia fatta a fette, ci deve tenere molto a te> un altro sguardo d'intesa passa tra di loro, so benissimo a cosa stanno pensando ma è qualcosa di irrealizzabile <Mi spiegate come mai avete reagito così?> chiedo preoccupata per la mia incolumità <Beh ecco...il Capitano è dovuto crescere davvero in fretta, è sempre stato il più maturo tra di noi, è colui che si è sempre fatto carico dei nostri problemi, risolvendoli al meglio. Se tu conoscessi la sua storia dubito che lo chiameresti ancora così> dice il castano. Un improvviso senso di colpa inizia a impossessarsi di me, mi sa che ho davvero sbagliato a dirgli quelle parole, ma come facevo a saperlo? Non ha mai parlato di se stesso!

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