Scontro

375 26 17
                                    

E adesso chi è? Guardo il ragazzo che è di fronte a me con un espressione misto tra lo spaventata e l'incazzata. Lui fa un passo indietro intimorito, notando soprattutto i miei occhi di un colore anormale <G-Gioffy...cosa ci fai qui? La tua mano sta sanguinando!> Charles si fa coraggio e afferra il mio polso per osservarlo preoccupato <È una lunga storia...sai dov'è un dottore?> chiedo tralasciando tutti i particolari inutili che a lui di sicuro non interessano. Mi guarda sospirando <È dall'altra parte della città...facciamo prima ad andare a casa mia> annuisco silenziosamente e lo seguo fino ad arrivare nella sua abitazione, che è effettivamente molto vicina. Entro in casa e percepisco odori particolari, tipici del paese di Wano. Tutto è arredato con uno stile orientaleggiante ed è in perfetto ordine, direi che nonostante sia straniero si è decisamente adattato bene alle tradizioni del posto. Mi siedo per terra, davanti al tavolo basso che occupa buona parte del soggiorno, e aspetto pazientemente, anche se il dolore si fa sempre più intenso. Probabilmente ho tagliato qualche vena per sbaglio, spero non sia nulla di grave. Il ragazzo sbuca qualche minuto dopo con tutto il kit di soccorso e mi viene incontro <Certo che ti fai sempre male tu> dice aprendo la scatolina e tirando fuori delle garze <Se vuoi posso medicarmi da sola, ho una certa esperienza> dico afferrando una pinza per rimuovere i cocci, ma vengo prontamente fermata <Lascia fare a me, te devi solo riposare> dice prendendomi le mani con cura e medicando la ferita. Strizzo gli occhi non appena rimuove gli oggetti appuntiti ma mi faccio forza e stringo il cuscino sotto le mie ginocchia.

Tiro un sospiro di sollievo non appena finisce il tutto e fascia il braccio con altrettanta cura. Mi sembra quasi di essere coccolata, è una sensazione meravigliosa <Adesso peró raccontami cosa è successo> dice il corvino guardandomi negli occhi <E prima di tutto dimmi perché i tuoi occhi sono diventati improvvisamente gialli> si fa più serio con l'ultima affermazione, e io deglutisco dall'ansia, pensando già di aver perso il posto di lavoro <Sono cangianti, quando mi arrabbio diventano di questo colore> mento spudoratamente, non me la sento di dirgli del mio frutto del mare, lo conosco da troppo poco tempo <E perchè eri arrabbiata?> ops, scacco matto, mi sono fregata da sola come un'idiota <I-io...e-ecco...ho litigato con un mio...amico> non penso sia il termine più adatto per definire la complessa relazione tra me e Trafalgar ma per ora me la farò andare bene <Questo te l'ha fatto lui?> dice assottigliando lo sguardo, alludendo alla ferita <Oh no no, sono stata io a farlo, non sono brava a controllare la rabbia> dico grattandomi la testa imbarazzata. Il ragazzo annuisce poco convinto e rimane in silenzio a pensare <Sicura di star bene? Ogni giorno ti vedo piena di lividi> sbatto più volte le palpebre per poi ridere fragorosamente <AHAHAH, oddio davvero tranquillo, non mi picchia nessuno> dico asciugandomi una lacrima <Sono soltanto molto imbranata> sorrido per tranquillizzarlo, effettivamente è proprio così.

Mi alzo da terra e ringrazio il ragazzo per essersi preso cura di me <Domani cercheró di non combinare guai al lavoro!> dico sorridendo. Il panico di qualche ora fa si sta progressivamente attenuando <Starai al bancone così non faticherai troppo, ma sarebbe meglio che ora ti riposassi un po'> annuisco e vado verso la porta, notando che ormai si è fatta sera inoltrata, e non ho nemmeno ancora cenato <Gioffy!> mi prende per il polso sano il ragazzo, facendomi girare sorpresa <Perchè non rimani a dormire qui stanotte?> cosa? Ho sentito bene? Rimango qualche secondo in silenzio con uno sguardo indecifrabile, non so proprio che fare! Di tornare a casa da quell'idiota proprio non ne ho voglia e poi girano un sacco di guardie ficcanaso a quest'ora...ma sì! Cosa potrebbe mai succedere? <Va bene, ti ringrazio di nuovo> rispondo arrossendo, è una situazione un po' surreale, sono finita davvero a dormire con il capo? Beh di cosa mi stupisco, con il capitano ci sono finita direttamente a letto <Hai percaso fame?> chiede prendendo due ciotole <Da cosa lo hai intuito?> chiedo appoggiandomi al bancone della cucina <Mah, non saprei, magari il tuo stomaco che sta brontolando da più di un'ora!> ridiamo entrambi creando una bellissima atmosfera, era proprio questo quello che mi serviva per calmarmi <Cosa cucini di buono?> chiedo poi curiosa spuntando dalle sue spalle, difficili da raggiungere per colpa della sua altezza <Ora lo scopri, porta un po' di pazienza> quando si tratta di cibo sono proprio l'ultima persona che si puó definire paziente, sono sempre affamata!

|•Shambles•|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora