Chapter 28 -heartbreak-

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<<è il meglio che sai fare?>> chiese Thor provocando l'essere che convoco il suo esercito per unirsi a lui.
<<Dovevi chiederlo?>> chiese con tono di rimprovero Steve.
<<Questo è il meglio che posso fare. è esattamente quello che volevo. Tutti voi, contro tutti me. Come potete sperare di fermarmi?>> chiese Ultron.
<<Beh, come ha detto il vecchio. Insieme>> rispose Stark lanciando uno sguardo al capitano prima che i robot li attaccassero.
Visione prese Ultron e lo lanciò fuori dalla chiesa per combattere seguito poco dopo da Tony e Thor.
I tre riuscirono a danneggiare il corpo di Vibranio del robot prima che Hulk lo prendesse e lo lanciasse lontano.
I robot iniziarono a ritirarsi cercando di scappare.
<<Proveranno a lasciare la città>> disse la diciassettenne.
<<Non possiamo permetterglielo, nemmeno uno. Rhodey!>> chiamò Stark mentre war machine distruggeva i bot.
<<Dobbiamo andarcene. Anche io posso dire che l'aria si sta esaurendo. Voi andate alle barche, io vado a cercare i ritardatari>> disse Steve per poi correre verso i cittadini nascosti.
<<E il nucleo?>> chiese Clint.
<<Lo proteggo io. è il mio lavoro>> rispose Wanda rassicurando l'uomo poi si girò verso il fratello <<Porta la gente sulle brache>>
<<Non ti lascerò quì>>
<<Ce la posso fare. Torna da me quando tutti sono al sicuro, non pima>> gli rispose la rossa.
<<Isa dobbiamo andare>> le disse il padre attirando la sua attenzione.
Isabel si girò verso i gemelli.
<<Ci vediamo dopo>> gli disse sorridendo.
<<Arrivo presto Sushine>> le rispose Pietro mentre lei si allontanava con occhio di falco e vedova nera verso le scialuppe di salvataggio.
<<So cosa devo fare. La sala da pranzo! Se butto giù quel muro, sarà un bel posto di lavoro per Laura, eh? Non sentirebbe i bambini che corrono in giro, che ne pensi?>> chiese Clint alla donna, la ragazza sorrise al pensiero di rivedere la sua famiglia.
<<Voi ragazzi mangiate sempre in cucina comunque>> gli rispose la rossa,
<<Nessuno mangia in una sala da pranzo>>
I tre raggiunsero le scialuppe.
<<Non abbiamo molto tempo>> disse la castana.
<<Voi due portate il culo su una barca>> le rispose Natasha prima di allontanarsi per trovare Hulk.
<<Andiamo>> le disse il padre facendola salire su una delle scialuppe seguendola subito dopo.
<<Costel? Eravamo al mercato. Costel?!>> piangeva una donna vicino a loro.
<<Aspettami quì>> le disse Clint per poi correre a cercare il bambino.
<<Papà>> urlò la diciassettenne seguendolo fuori poi vide un jet in lontananza guidato da Ultron.
Il padre raggiunse il bambino, il robot lo vide ed iniziò a sparargli.
Clint si preparò ai colpi.
Isabel urlò prima di raccogliere le ultime energie per creare un muro, ma un vento la colpì da dietro impedendole di fare qualsiasi cosa.
<<Non te l'aspettavi>> sentì dire piano e quando alzò lo sguardo sentì il cuore spezzarsi.
Il corpo di Pietro cadde privo di vita davanti al padre.
Il tempo si fermò, la ragazza non sentì più nulla.
Continuava a tenere lo sguardo fisso sul corpo non troppo distante da lei.
Le mani le tremavano, sentì il cuore caderle dal petto e le lacrime fredde rigarle le guance.
Non riusciva a distogliere lo sguardo da quella scena.
<<Isabel>> sentì dire a Steve, ma le gambe non si muovevano, era come se i piedi le si fossero incollati al pavimento.
Due forti braccia la presero in braccio e la portarono sulla scialuppa.
Si sedette a terra dove poco dopo Steve portò il corpo esanime del ragazzo.
Il padre si sdraiò sui sedili e rifiutò le cure mentre guardava la figlia ed il suo sguardo assente.
La castana poggiò una mano sul petto di Pietro sperando di sentire ancora il battito lento e regolare che l'aveva cullata la notte precedente.
Niente, non sentiva niente.
Le lacrime continuarono a scendere senza tregua, la testa le iniziava a pulsare e il fiato le iniziò a mancare.
Un singhiozzo interruppe il silenzio.
<<Piccola mia>> le disse il padre sedendosi vicino a lei e stringendola tra le sue braccia.
La diciassettenne si lasciò abbracciare, ma non distolse mai lo sguardo dal ragazzo.
Voleva imprimere il suo volto nei suoi ricordi.
Quando arrivarono a casa Clint dovette sostenere la figlia che ancora non riusciva a reggersi in piedi.
Vennero accolti da una Laura preoccupatissima a cui si spezzò il cuore quando vide lo stato di Isabel.
<<Tesoro>> disse piano attirando lo sguardo della ragazza che subito l'abbracciò.
Guardò il marito cercando risposte, ma Clint le diede un bacio sulla fronte e le sorrise tristemente.
La castana sciolse l'abbraccio e salì nella sua camera senza neanche aspettare l'arrivo delle due pesti.
Era stanca.
Stanca di tutto.
Era convinta che finalmente tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Chiuse la porta a chiave.
Le gambe le cedettero, si sedette per terra con la schiena poggiata alla porta.
Cominciò a tremare mentre le lacrime ricominciarono a scendere.
Tra tutti i dolori che aveva provato, questo era il peggiore.
<<Pietro>> sussurrò con voce spezzata continuando a piangere.


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