Chapter 3 -not enough-

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La castana scoprì presto che la foresta non era esattamente il posto migliore per allenare i suoi poteri.
Ogni mattina si alzava appena il sole sorgeva e correva fino a non sentire più le gambe.
Faceva una piccola pausa e poi cominciava ad allenarsi nello scontro fisico ravvicinato.
All'interno del suo zaino aveva trovato un pugnale, sicuramente messo lì dalla madre, e aveva deciso di imparare ad usarlo.
Come ultima cosa allenava i suoi poteri, creava rampicanti così forti da essere quasi impossibili da rompere, piccoli tornadi che facevano cadere le foglie dagli alberi, ondate d'acqua che allagavano il terreno e raramente provava a lanciare palle di fuoco.
Giorno dopo giorno si sentiva sempre più confidente nelle sue capacità.
La notte correva in città e rubava qualcosa da mangiare per poi tornare nel magazzino e riposarsi.
Ormai si era abituata a questa routine e doveva ammettere che le stava piacendo, le teneva la mente occupata; durante la giornata riusciva a non pensare alla madre, ma quando si sdraiava la sua mente prendeva il sopravvento.
Riviveva sempre lo stesso momento, a ripetizione, ed ogni volta si svegliava bagnata di sudore.
La ragazza lanciò il pugnale che si conficcò perfettamente nel tronco di un albero.
Erano passati 4 mesi dalla scomparsa della madre, quattro mesi che si allenava e preparava la sua vendetta.
<<Non è abbastanza>> <<Non è abbastanza>> <<Non è abbastanza>> ripeteva mentre recuperava il suo prezioso pugnale.
<<Questo non basta, non basterà>> disse mentre rilanciava il pugnale.
Aveva deciso di dargli un nome, Hybris, la personificazione della violenza.
La castana si fermò di scatto quando sentì delle foglie muoversi.
Prese Hybris e si preparò a combattere.
Si concentrò nel sentire il movimento del vento, appena lo sentì muoversi vicino a lei lanciò Hybris, colpendo in pieno petto un uomo.
L'uomo si accasciò e subito gli altri la circondarono.
Isabel fece un mezzo sorriso prima di scaraventare metà degli uomini contro gli alberi.
Uno dei nemici cercò di spararle, ma la ragazza fu più veloce, scagliò una palla di fuoco verso l'uomo che cadde a terra.
La castana si avvicinò a gli ultimi due nemici contro cui scagliò un onda anomala, soffocandoli.
Isabel aveva il fiatone, ma era felice.
Tutti i suoi sacrifici erano serviti a qualcosa, si avvicinò al primo uomo che aveva ucciso per recuperare Hybris.
La ragazza sentì un pizzico al collo prima di vedere offuscato, la testa le girava fortissimo e si sentiva sempre più debole.
<<l'abbiamo presa>> fu l'ultima cosa che sentì prima di svenire.

Not the villain of this storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora