Chapter 4 -tired-

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\<<Isa, i tuoi poteri sono pericolosi non dovresti mai usarli>>
<<D'accordo mamma, non li userò>> disse una piccola bimba castana mentre guardava la mamma con ammirazione.
<<Finalmente abbiamo un posto dove vivere, non sei contenta?>>
<<Certo mamma, ma io ero felice anche prima. Mi bastava stare con te>> le rispose sorridendo.
La donna l'abbracciò.
<<Come farei senza di te mi hija>>|
La castana aprì gli occhi di scatto, si trovava in una stanza scura.
Provò a muoversi, ma si accorse poco dopo di essere incatenata ad una sedia.
Cerco di divincolarsi senza grandi successi, si sentiva ancora debole e la testa le stava per esplodere.
Provò ad usare i suoi poteri, ma sentì un vuoto allo stomaco e le vene bruciare.
La ragazza fece un respiro profondo e cercò di riflettere, sicuramente chi l'aveva rapita erano gli stessi uomini che avevano ucciso sua madre.
La porta si aprì ed entrò un uomo con un camice.
Isabel continuò a dimenarsi facendolo sogghignare.
<<è inutile che ti muovi, è impossibile liberarsi>> le disse avvicinandosi per controllarle le pupille.
La castana lo guardò male prima di ringhiare <<Chi siete e cosa volete da me?>>
<<Aggressiva la ragazza, mi piace>> disse l'uomo guardando verso lo specchio.
<<Non mi hai risposto>>
<<Chi siamo non è importante e cosa vogliamo penso tu lo sappia già>> le rispose prima di prendere una siringa.
<<Cosa vuoi fare?>> urlò Isabel mentre cercava di muoversi.
<<Stai ferma>> disse prima di ignettarle qualcosa.
La ragazza sentì le vene bruciare e la vista offuscarsi.
<<Il soggetto è pronto>> aggiunse guardando nuovamente lo specchio.
<<Inizio la prima sessione>>
Il dolore invase la castana, la testa le pulsava, le sembrava che le mani le si stessero staccando dal corpo.
Urlò mentre il dolore continuava ad aumentare, una scossa pervase il suo corpo, le gambe le tremavano e gli occhi le bruciavano.
Voleva piangere, ma si convinse che doveva sopportare, che avrebbe avuto la sua vendetta se fosse riuscita a sopportare.
<<Fantastico, è fantastico>> la ragazza lo sentiva sempre più lontano.
Le voci le sembravano un sussurro quando alla fine svenne.
<<ben sveglia>>
Isabel riuscì a malapena a capire quello che il "dottore" le stava dicendo.
Lo stomaco le faceva male si sentiva stordita.
<<Sta andando tutto perfettamente, sei meravigliosa>> le disse passandosi la lingua sulle labbra.
La castana sentì brividi sulla schiena poi con tutta la forza che le rimaneva nel corpo gli sputò in faccia.
<<Bisogna sistemare questo caratterino che ti ritrovi>> la guancia destra le iniziò a bruciare e si accorse poco dopo che le aveva tirato uno schiaffo.
Sentì il sapore metallico in bocca.
La ragazza alzò lo sguardo verso l'uomo che la teneva incatenata, non ebbe il tempo di urlagli contro che una scarica le invase il corpo spingendola ad urlare di dolore.
Le scosse continuavano e Isabel si sentiva più vicina alla morte che alla vita.
Poi tutto si fermò.
<<Prima fase completata>> disse il "dottore" rivolto allo specchio per poi uscire dalla stanza lasciando la castana sola, al buio e priva di forze.
La sedicenne sentì gli occhi umidirsi mentre finalmente smise di tremare dal freddo.
Erano passate solo due settimane eppure a lei sembrava un'eternità.
La porta si aprì lentamente e la ragazza si preparò ad un nuovo round di scosse.
L'uomo entrò da solo e le fece una semplice puntura prima di uscire nuovamente.
Isabel continuò a guardare fissa la porta in attesa del suo ritorno, ma non tornò più.
La castana sentì le palpebre pesanti, in un primo momento cercò di tenerli aperti, ma alla fine si arrese.
Era stanca di combattere.

Not the villain of this storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora