La castana si fermò davanti la porta prendendo un bel respiro prima di bussare.
Le mani ancora le tremavano ed il cuore le batteva veloce nel petto.
I ricordi di lei che uccideva quegli uomini le tornarono in mente peggiorando la situazione.
Aveva promesso a se stessa che non avrebbe ucciso più nessuno eppure i cinque corpi di quegli uomini mostravano come avesse infranto la promessa.
Ironico come fino a poco tempo fa uccidere la divertiva, la faceva sentire viva, mentre ora le faceva sentire male, delusa da se stessa.
Fortunatamente la porta si aprì bloccando i suoi pensieri e la sedicenne si ritrovò in pochi secondi dentro casa.
Seduti al tavolo difronte a lei si trovavano Steve e Nat, che notando il suo stato la guardò preoccupata, mentre Sam era accanto a lei che la scortava fino al tavolo facendola sedere e portandole un bicchiere d'acqua che Isabel accettò volentieri ringraziandolo.
<<Perchè non vi siete fatti più sentire?>> gli chiese una volta finito il bicchiere.
La voce non le tremò segno che stava riprendendo il controllo delle sue emozioni, si era mostrata già abbastanza debole.
<<Ci sono stati degli sviluppi inaspettati. Nick Fury è morto e l'Hydra è ancora in circolazione>> le disse il biondo mentre Sam si sedeva accanto alla ragazza.
Quando la castana sentì il nome Hydra sbiancò di colpo ed improvvisamente si ricordò di un simbolo inciso su una delle pareti della base dove l'avevano tenuta prigioniera.
<<Isa è tutto ok?>> le chiese la rossa vedendo lo sguardo della sedicenne spegnersi.
Isabel non aveva raccontato a nessuno dei cinque mesi che aveva passato imprigionata, ma era arrivato il momento di togliersi questo peso dalle spalle.
<<Devo dirvi una cosa>> confessò prima di togliersi la maglietta per mostrare le cicatrici.
Prese un respiro profondo, raccolse tutto il coraggio e la forza che aveva e iniziò a raccontare ai tre tutto quanto nei minimi dettagli.
<<Quindi se la missione è quella di fermarli voglio darvi una mano>> concluse asciugando una lacrima che le era sfuggita.
<<Clint lo sa?>> le chiese la donna guardando con sguardo preoccupato.
La ragazza scosse la testa prima di rimettersi la maglia.
Sam poggiò la sua mano sulla spalla della castana e le sorrise rassicurandola con gli occhi di aver fatto bene a raccontare a qualcuno il suo passato.
<<Allora qual è il piano?>> chiese poi la sedicenne spostando il suo sguardo su Steve che era rimasto in silenzio per tutto il tempo.
<<Rapiamo un ufficiale dello SHIELD>> disse semplicemente il biondo.
<<E come pensi di farlo?>>
<<Vi aiuto io>> disse Sam attirando l'attenzione dei tre mentre metteva una scatola sul tavolo e passava un fascicolo a Steve che lo aprì e lo lesse.
<<Pensavo avessi detto di essere un pilota>> disse Steve guardando l'uomo davanti a lui.
<<Non ho mai detto pilota>>
<<Non posso chiederti di farlo, Sam. Sei uscito per una buona ragione>>
<< Amico, Capitan America ha bisogno del mio aiuto. Non c'è ragione migliore per rientrare>>
Il capitano poggiò il file sul tavolo e Isabel riuscì a leggere il nome Falcon.
<<Allora quando iniziamo?>> chiese poi la ragazza guardando i tre e sorridendo.
>>>--------------->
La castana mise gli occhiali da sole e sorrise a Sam che si trovava davanti a lei.
I due erano seduti in un bar ad aspettare l'uscita dell'uomo che dovevano rapire.
Una volta che l'agente finì di parlare con il senatore Sam entrò in azione chiamandolo al telefono.
<<Agente Sitwell, com'è andato il pranzo? Ho sentito che le torte di granchio sono deliziose>> disse una volta che l'uomo rispose al telefono.
<<Chi sei?>>
<< Il bel ragazzo con gli occhiali da sole, a ore dieci>>
La sedicenne vide Sitwell girarsi dal lato sbagliato e si mise a ridere.
<<Le altre dieci>> finalmente l'uomo si girò verso di loro e Isabel gli fece un cenno con la mano.
<<Che cosa vuoi?>>
<<Tu andrai dietro l'angolo, alla tua destra. C'è una macchina grigia, due spazi più in basso. Io e te faremo un giro>>
<<E perché dovrei farlo?>>
<<Perché quella cravatta sembra molto costosa, e non vorrei rovinarla>> disse la ragazza prendendo il telefono.
Sitwell si guardò la cravatta e notò un puntino rosso su di essa prima di essere scaraventato su un tetto da Steve seguito a ruota da Natasha.
La castana si alzò e dopo aver sorriso a Sam volò verso il tetto.
<<Parlami dell'algoritmo di Zola>> urlò il biondo all'agente.
<<Mai sentito>>
Il capitano spinse Sitwell al limite del tetto.
<<Questa piccola esibizione vuole insinuare che mi butterai giù dal tetto? Perché non è nel tuo stile, Rogers>> disse ridendo l'uomo.
<<Hai ragione. Non lo è. È sua>> Steve si spostò e Nat gli diede un calcio facendolo cadere.
La sedicenne sentì le urla dell' uomo e si preparò a farlo volare, ma Sam la precedette prendendolo e riportandolo sul tetto.
I tre si avvicinarono all'uomo che dalla paura alzò le mani in segno di resa per poi parlare.
<<L'algoritmo di Zola è un programma...per scegliere gli obiettivi di Insight!>>
<<Quali obiettivi?>>
<<Chiunque sia una minaccia per l'Hydra! Ora o in futuro>>
Isabel strinse i pugni.
<<Il futuro? Come fa a saperlo?>> gli chiese la ragazza ricevendo come risposta una risata.
<<Come potrebbe non esserlo? Il XXI secolo è un libro digitale. Zola ha insegnato all'HYDRA a leggerlo>> le rispose per poi girarsi verso Steve che lo guardava non capendo e continuare << tuoi resoconti bancari, dati medici, schemi di voto, e-mail, telefonate, i tuoi maledetti punteggi SAT. L'algoritmo di Zola valuta il passato delle persone per predire il loro futuro>>
<<E allora?>> chiese la rossa.
<<Gli Helicarrier Insight grattano le persone fuori dalla lista. Qualche milione alla volta>>
STAI LEGGENDO
Not the villain of this story
Ficção AdolescenteThe avengers x Captain America -the winter soldier- x Avengers: Age of Ultron x Captain America -Civili War- x Avengers: Infinty War x Avengers: Endgame tiktok: @marvel.fanfic.edit spotify: not the villain of the story @adrywow