16.Posso spiegare

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«Non ti sto prendendo in giro» replicò sorridente Shock. «Allora ti è andata proprio male» dissi ridendo per poi aprire la porta della sala insegnanti. Tokiko ed io entrammo. Chiusi la porta e notammo che c'era un uomo seduto. «Ciao Takeo» lo salutai appena lo riconobbi e l'uomo alzò lo sguardo salutandoci con la mano per poi rivolgere nuovamente lo sguardo su alcuni fogli che si trovavano sul tavolo.

«Che leggi?» chiese Tokiko allungandosi per poter osservare i documenti sul ripiano. «Nulla di che...sto aspettando Hizashi e ho visto questi fogli...solo curiosità» rispose l'uomo distogliendo lo sguardo e osservandomi. «Strano che siano sul tavolo...Aizawa non lascia mai le sue cose in giro» mormorò Shock e Takeo si alzò e uscì ignorando ciò che Shock aveva appena detto. «Vado a cercare Present Mic. A dopo» disse per poi chiudere la porta. Non ci diede neanche il tempo di salutarlo che già se ne era andato. «Aizawa non lascerebbe mai cose in giro...specialmente se riguardanti il lavoro» disse Shock con un tono di voce in cui avevo percepito una lieve diffidenza.

«Non saprei» risposi per poi sedermi affianco alla donna che aveva messo ordinatamente in un angolo i fogli. «A proposito...ho visto la foto tua e di Eraser alla festa» disse Tokiko cercando di nascondere l'invidia che traspariva dalla voce. «Ah si...tutti pensano che io e lui stiamo insieme quando siamo semplici amici» dissi accennando una risata nel pensare quanto le persone si fossero affezionate all'idea che si fosse accesa una fiamma tra due eroi notturni.

Lo sguardo mi cadde sull'orologio appeso al muro e vidi che ero leggermente in ritardo. Mi alzai e salutando Shock uscii dalla sala professori richiudendomi la porta alle spalle. Arrivai in palestra e vidi che Nishio si stava già riscaldando. Sorrisi nel vedere quanto prendesse seriamente i nostri allenamenti. Erano già un paio di mesi che si trovava qui alla Yuei ma non sapevo ancora praticamente nulla di lei.

Non le piaceva parlare. Ogni volta che le facevo una domanda non riguardante la scuola mi guardava senza dire nulla o rispondeva vagamente. Non l'avevo mai vista sorridere e più di una volta avevo provato a fare qualche battuta per farle fare una risata ma non ero mai riuscita a farla uscire da quell'armatura in cui si nascondeva. Inoltre era molto insicura. Spesso si bloccava e questo non andava bene. Un hero non può bloccarsi in una situazione di pericolo e lei lo sapeva. Ne ero sicura. Come ero sicura che provasse a non fare così ma qualcosa la bloccava.

«Buongiorno» la voce di Nishio mi riportò alla realtà e sussultai. «Buongiorno» risposi alla ragazza che si stava avvicinando a me «Scusa per il ritardo» dissi. «Ho visto che hai cominciato a riscaldarti. Molto bene» aggiunsi e la ragazza mi guardò. «Oggi proverai a creare tre nuvole alla volta» affermai e l'espressione di Nishio lasciò trasparire una leggera preoccupazione e notandolo appoggiai una mano sulla sua spalla. «Tranquilla...non fa niente se oggi non ci riesci. Fino a due mesi fa riuscivi a evocarne solo una e ora sai tranquillamente evocarne due contemporaneamente. Riuscirai a evocarne tre» dissi rivolgendogli un leggero sorriso.

La ragazza si girò verso il cortile dandomi le spalle e sospirò «Va bene». Alzò il braccio e chiuse gli occhi. Si concentrò sul suo respiro e poco avanti a noi delle nubi cominciarono a formarsi. Nishio riaprì gli occhi e abbassò il braccio sbuffando vedendo che era riuscita a crearne solo due. Ci riprovò e anche questa volta non ci riuscì. Passò un'ora in cui la feci allenare con il suo quirk.

«Devo bere» disse ad un certo punto e mi voltai verso di lei. Aveva usato troppo il suo quirk. Le labbra erano secche e dalla sua voce si sentiva che aveva bisogno di liquidi. Capii che per oggi era abbastanza. La feci tornare a casa e mi diressi in sala insegnanti per prendere le mie cose e andarmene. Incontrai Aizawa che nervosamente guardava sotto il tavolo e poi dentro alla sua ventiquattrore a tracolla. «Che fai?» chiesi incuriosita dal suo comportamento.

«Non trovo dei documenti importanti» disse senza rivolgermi lo sguardo e continuando a cercare ovunque. Mi tornarono alla mente i fogli che prima Takeo stava leggendo. Rivolsi lo sguardo nel punto dove Shock li aveva posati ed effettivamente non c'erano. «Vuoi una mano a cercarli?» chiesi e lui fece di sì con la testa. «Vado a cercarli in una delle tue classi» dissi aprendo la porta. «Grazie» lo sentii dire e mi chiusi la porta alle spalle.

Cercai Tokiko e quando la trovai la chiamai a gran voce. «Hey...che è successo?» disse accennando una leggera risata. «I documenti di Aizawa di poco fa» dissi prendendo una pausa per riprendere fiato dopo la corsa che avevo fatto «Sai dove sono? Sono scomparsi». L'espressione scherzosa di Shock scomparve e venne rimpiazzata da una seria. «No, non ne ho idea» rispose «Quando sono uscita erano sul tavolo...però...Takeo era rientrato» aggiunse sottolineando con il tono della voce l'ultima frase.

«Credi davvero che li abbia presi lui?» chiesi e lei si limitò a guardarmi. «Andiamo da Eraser» disse dopo un po' e ci avviamo in sala professori. Entrammo ma non c'era nessuno. Forse era andato a cercarli da un'altra parte, pensai. Poi notai un particolare. Il mio zaino era a terra appoggiato al muro. Lo presi e aprii la zip cercando di capire se avessero preso qualcosa.

Mi mancò un respiro quando vidi che dentro al mio zaino c'erano dei fogli che non mi appartenevano. Li presi in mano e osservandoli vidi che erano proprio i documenti che Aizawa stava cercando. «Ma...non sono questi?» mormorò Shock dietro di me e mi voltai velocemente verso la donna. «Non so cosa ci facciamo qui» dissi «Lo giuro. Non c'è lì ho messi io!» esclamai e guardai Tokiko negli occhi.

Rimase in silenzio per un paio di secondi e poi mi sorrise leggermente. «Tranquilla...mi fido» disse e mi tranquillizzai sentendo le sue parole. In quel momento la porta della sala insegnanti si aprii e Aizawa entrò. Il suo sguardo era nervoso e appena vide che in mano avevo i suoi documenti tirò un sospiro di sollievo. Abbassando poi lo sguardo e vedendo il mio zaino aperto si accigliò.

«Posso spiegare» dissi capendo cosa stesse pensando. «Cosa stai facendo?» chiese Aizawa con un tono di voce che mi fece andare nel panico. Le parole mi morirono in gola senza alcun motivo e Eraser si avvicinò a me prendendo i fogli che ancora si trovavano nelle mie mani.

«Sto aspettando una spiegazione» disse e questo non fece altro che mandarmi ancora di più in ansia. Non mi spiegavo il perché. Non avevo fatto nulla di male eppure non riuscivo a tirare le parole fuori. Non volevo incolpare Takeo senza delle prove ma non potevo neanche rimanere in silenzio perché altrimenti sembravo colpevole. Nel mentre i secondi passavano e io non rispondevo alle domande di Aizawa che stava cominciando a spazientirsi. Mi voltai verso Shock che capendo la situazione fece per parlare ma Aizawa alzò una mano per farla tacere. «Me lo dici la prossima volta magari» disse con un tono di voce innervosito per poi prendere la sua ventiquattrore e uscire.

«Aspetta Eraser!» esclamò Tokiko ma Aizawa la ignorò ed uscì chiudendosi la porta alle spalle. Rimasi lì a pensare. E adesso cosa dovevo fare con Aizawa? E chi era stato a prendere quei documenti? E perché metterli nel mio zaino?

Il nostro forse-Aizawa×OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora