Nishio schivava i colpi con grande agilità e non si fermava neanche un secondo. Andava avanti senza esitazione e con grande velocità raggiunse la fine del percorso dove ad attenderla c'era un robot che avrebbe dovuto sconfiggere. La ragazza allungò una mano e una nube scura si formò sopra l'androide ma prima che potesse procedere con l'attacco arrivò un altro nemico che la obbligò a spostarsi. Tornò con la concentrazione sulla nuvola da lei creata e un fulmine si liberò scagliandosi contro uno dei due robot che esplose facendo volare dei pezzi metallici ovunque.
La osservai meglio. Il suo costume da hero era semplice. Una tuta attillata ma che sembrava essere comoda. Ottima per permettere alla ragazza di sfruttare la sua grande agilità. Oltre a questo indossava anche un mantello nero con un cappuccio del medesimo colore.
La ragazza rialzò il braccio e quando scagliò un altro fulmine sicura di sconfiggere anche il secondo nemico si sorprese quando la saetta rimbalzò sul robot e andò verso di lei. Presa alla sprovvista si scansò rapidamente ma inciampò su uno dei detriti che rimanevano dell'altro nemico e non si rialzò. L'androide si avvicinò velocemente e, nel momento in cui stava per colpirla, Nishio mise un braccio davanti al viso per cercare di proteggersi. In quel momento capii che si era arresa e scattai verso di lei per aiutarla altrimenti il robot le avrebbe fatto seriamente male.
Mentre correvo vidi con la coda dell'occhio una sagoma scura al mio fianco e riconobbi Aizawa. Anche lui stava cercando di raggiungere la ragazza per aiutarla. Lanciò una delle sue fasce allacciandola alla vita della studentessa ed io attivai il mio quirk. Sfruttai la nube carica di pioggia creata da Nishio e appena riuscii a far penetrare l'acqua nei circuiti dell'androide la ghiacciai. Aizawa tirò a sé la ragazza e si fermò e anch'io, una volta che ebbi la certezza di aver sconfitto il robot, mi concessi un momento per riprendere fiato. Mi ero presa un bello spavento. Perché non si era rialzata? Non sembrava essersi ferita e non era bloccata.
Mi voltai verso Eraser che guardava con aria dura Nishio. La ragazza fissava a terra e teneva i pugni stretti. Mi avvicinai. «Un altro episodio del genere e sei fuori!» disse Aizawa con tono deciso «Le persone non hanno bisogno di eroi che si arrendono alla prima difficoltà. È un male per te e per gli altri» aggiunse per poi voltarsi verso gli altri studenti. Nishio raggiunse i suoi compagni tenendo il capo abbassato. «Tutto ok?» chiese Uraraka rivolgendosi gentilmente alla ragazza che si limitò ad alzare lo sguardo. Non rispose e dopo un paio di secondi si girò verso Aizawa.
«Oggi vi allenerete individualmente. Ognuno allenerà il proprio quirk come meglio ritiene» disse Eraser con tono spento e poi si allontanò lasciando che i ragazzi si sparpagliassero per il cortile. La mia attenzione era rivolta quasi completamente alla nuova studentessa. Osservai il suo allenamento. Cercava di creare più nubi contemporaneamente e ogni volta che falliva stringeva i pugni e abbassava la testa arrabbiata. La osservai provare per una ventina di minuti fino a quando non notai che non alzava più il capo. Mi avvicinai cercando di capire se stava bene. «Tutto ok?» chiesi appoggiandole una mano sulla spalla e lei alzò la testa di scatto. «Certo» affermò per poi allontanarsi di un paio di passi.
«Sono solo io che non so usare il mio quirk» disse con tono duro ma da cui percepii una nota di dolore. «Posso darti una mano se vuoi» proposi e lei si girò e mi guardò negli occhi. «Non serve grazie» disse stringendo ancora di più le unghie delle dita sui palmi. «Non devi mai arrenderti. Neanche quando pensi che non puoi più fare nulla. Nessun eroe vince sempre. Pensa al perché tu vuoi essere un eroina. Qual'é il motivo?» gli chiesi.
Il suo sguardo si ammorbidì a quella domanda. Fece per parlare ma poi un qualcosa le fece cambiare idea. Lo capii dai suoi occhi che tornarono nuovamente impenetrabili. Riunì le labbra e mi osservò negli occhi impassibile.
In quel momento suonò la campanella e la ragazza congedandosi si allontanò. Mi avvicinai all'entrata e in quel momento alcune ragazze mi chiamarono. «Sensei...una domanda» disse Uraraka «Nishio sta bene?» aggiunse per poi guardarmi in attesa di una risposta. Le sorrisi e dissi di si con un cenno del capo. Uraraka sorrise a sua volta e così fecero le altre ragazze che si trovavano lì in quel momento.
«Ma che bella collana!» esclamò Ashido avvicinandosi leggermente per vederla meglio. Stava parlando della catenina che Aizawa mi aveva appena regalato e sorrisi. Anche Uraraka, Yaoyorozu e Hagakure si incuriosirono e mi chiesero dove l'avessi presa. «In realtà è un regalo di compleanno» dissi e le ragazze sorridendo mi fecero gli auguri in coro con un tono di voce talmente alto che tutti sentirono e anche gli altri alunni mi fecero gli auguri.
«Chi gliela regalata?» chiese Hagakure curiosa ed io mi voltai verso Aizawa che stava parlando con Iida. Le ragazze capendo fecero degli urli striduli che attirarono l'attenzione di alcuni ragazzi che dopo poco si riavviarono verso gli spogliatoi. «Allora è vero quello che i giornali dicono su lei e Aizawa-sensei!» affermò Yaoyorozu. «No ragazze. Ve lo abbiamo già detto. Io e il professore siamo solo amici» dissi cercando di frenare il loro entusiasmo. «E quella foto in cui vi state chiaramente per baciare?» ribatté Hagakure riferendosi alla foto che ci siamo fatti scattare alla festa ed io rimasi un paio di secondi a riflettere. Non pensavo l'avessero vista.
«Quella era solo per fare tacere i fotografi. Era più per prenderli in giro» dissi e pronunciando le ultime parole mimai con le dita delle virgolette. «Veloci ragazze che avete un'altra lezione adesso» disse Aizawa con tono duro. Non lo avevo visto avvicinarsi e sussultai sentendo la sua voce. Le ragazze si allontanarono ma ero sicura che la chiaccherata per loro non era finita lì e sospirai accennando ad una leggera risata ripensando a come al liceo anche io sarei stata esattamente come loro in una situazione del genere.
Una volta rientrata in classe notai che Nishio era già seduta al suo banco e mi avvicinai approfittando del fatto che i suoi compagni e Ectoplasm, che doveva fare lezione in quell'ora, ancora non erano arrivati. Teneva lo sguardo rivolto verso la finestra e osservava il cielo nuvoloso. «Hai una grande agilità e secondo me hai del potenziale» iniziai e la ragazza sussultò girandosi verso di me. «Tuttavia hai qualcosa che ti frena. Come se avessi paura. Inoltre non sei in grado di controllare al meglio il tuo quirk» aggiunsi osservandola negli occhi. Lei non disse nulla ed io continuai a parlare «Voglio proporti un allenamento privato».
Sul suo volto comparve un'espressione di stupore e schiuse le labbra per parlare ma le richiuse subito dopo. Rimase un paio di secondi a guardarmi per poi abbassare leggermente lo sguardo. «Grazie» mormorò ed io sorrisi. «Perfetto» dissi «allora domani dopo scuola vai in palestra».
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Il nostro forse-Aizawa×OC
FanfictionAizawa×OC «Una frase di un poeta che ti piace?» chiese e rimasi un paio di secondi in silenzio a guardarlo. «C'è una frase di un poeta: Leopardi...» dissi. «Il "forse" è la parola più bella del vocabolario italiano, perché apre delle possibilità, no...