35.Il nostro forse

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E ora eccoci qua. Questa è la fine del mio racconto, della mia storia e di quella di Shōta. Sono passati 4 anni da quel giorno. 4 anni in cui tante di quelle volte volevo mollare, 4 anni in cui ho cercato di rimettere insieme quel poco che è rimasto, 4 anni senza sentire la sua voce.

Oggi i ragazzi della 2A sono tutti degli eroi e sono anche tra i più bravi del Giappone. Sono sicura che Aizawa sarebbe fiero di loro anche se non lo ammeterebbe mai. Probabilmente anche ora che si sono diplomati da un paio di anni gli farebbe delle belle ramanzine quando servirebbe.

Dopo la morte di Shōta ho preso il suo posto, i suoi studenti e la tutela della 2A.

Tadaaki sta crescendo a vista d'occhio e ogni giorno che passa diventa sempre più uguale a Shōta. Ha gli stessi occhi neri capaci di rapire la luce e gli stessi capelli difficili da domare. Tuttavia, la vivacità l'ha presa sicuramente da me. È un bambino sempre allegro e in movimento. È difficile a volte stargli dietro.

Anche il suo quirk è simile a quello del padre. Ha l'erasure di Shōta, ma può anche distruggere i quirk e gli oggetti con il tocco. È stato un po' problematico quando si è manifestato e ogni tanto distruggeva quello che aveva in mano, ma quando ho visto le sue iridi colorarsi di rosso e i suoi capelli corvini cominciare a fluttuare non ho potuto trattenere le lacrime.

Ogni giorno che tornavo a casa speravo di vederlo e tutt'ora ogni tanto lo immagino. Immagino come sarebbe vederlo giocare con Tadaaki, tornare a casa con lui, come sarebbe vederlo dormire ancora in quel sacco giallo che oramai sono 4 anni che sta dentro l'armadio, come sarebbe vedere di nuovo le sue fasce alzarsi in volo.

L'equipaggiamento di Shōta ho scelto di tenerlo anche se devo ammettere che più di una volta ho pensato di buttarlo. Vedere lo scatolone in cui ho riposto alcune sue cose ogni volta è una tortura, ma voglio che quelle cose un giorno diventino di Tadaaki.

Per fortuna che leggete questa storia da uno schermo perché altrimenti avreste delle pagine completamente bagnate dalle mie lacrime. Non sono sicura del perché io abbia cominciato questa storia e magari potevo non finirla. Perché dovrebbe finire?

Perché Nashikawa lo abbia fatto? Non lo so. Domanda che mi assilla. Più la mia mente cercava risposte e più quelle scomparivano. E tutt'ora continuo a cercarle...

Speravo di poter concludere questa storia con un lieto fine, ma a quanto pare non sempre c'è ne uno. Mi dispiace tanto cari lettori, ma questa è la fine. Niente miracolo che salva tutto. Niente di tutto ciò che avviene nelle favole che racconto a Tadaaki. Niente di niente, ma una cosa posso dirvela. Sono sicura che Shōta mi stia aspettando da qualche parte. Tu abbi pazienza amore mio. Quando sarà il mio momento ti raggiungerò...forse

Chi lo avrebbe mai detto che quella frase detta così per caso sarebbe diventata nostra. A volte la vita è proprio strana...
Forse...il nostro forse

Il nostro forse-Aizawa×OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora