capitolo 7

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Quando i genitori sono morti, Simon aveva appena compiuto 5 anni.
Era troppo piccolo per capire l'atrocità che avevano subito i genitori James e Pervinca, e per fortuna non ha assistito.
Il principe Aaron si prese cura del bambino sin da subito, nonostante lo shock subito per la perdita dei due amici. Simon era l'unica cosa che restava del suo migliore amico d'infanzia.
Purtroppo il caso venne affidato al ministero della magia, il quale negò la custodia al principe e affidò il bambino alla sorella di Pervinca e suo marito (due esseri perfettamente umani), e fece cancellare la memoria al bambino.

Luna, era sempre stata gelosa della sorella Pervinca, sapeva fare cose che lei comune mortale non poteva fare. Per questo motivo la insultava e la escludeva sempre.
Il marito John, come la moglie Luna, è un uomo "del tutto normale", perfettamente ordinario, dal carattere cinico e burbero e in grado di lamentarsi per ogni sciocchezza, tra cui anche la magia, sebbene la conoscesse molto poco.
I due ebbero un solo figlio: Eric, ragazzino poco più grande di Simon, cicciottello, buffo e viziato.
Simon trascorre i suoi primi dieci anni di vita infelice in casa degli zii, tormentato dalle angherie del cugino Eric e dei perfidi zii: dorme nella cantina, posto squallido e pieno di ragni, veste solo con gli enormi vestiti smessi di Eric, gli viene nascosta la sua magia e viene trattato come un ospite indesiderato.
Poco dopo il suo undicesimo compleanno, il ragazzo riceve delle lettere (è la prima volta nella sua vita che qualcuno gli scrive), che però vengono distrutte dallo zio prima che lui possa leggerle.
Una mattina però si svegliò presto e riuscì a trovarne una.
Nella lettera si parlava dell'ammissione ad una certa scuola di magia, incredulo si rivolse agli zii... che si mostrarono arrabbiati nei confronti del nipote e non gli diedero alcuna risposta; Anzi, lo chiusero in un collegio per ben 5 anni.
All'età di sedici anni Simon uscì da quel collegio, lo stesso giorno in cui il ragazzo uscì da quello squallido posto, ricevette i suoi affetti personali tutti contenuti in una scatola, trovò 4 lettere, tutte uguali a quella che aveva ricevuto 5 anni prima... ma con gli anni scolastici diversi. Il ragazzo si accorse inoltre che la data dell'inizio di questa scuola era fra esattamente tre giorni.
Incuriosito, la notte stessa presa uno zainetto e mise dentro qualche maglietta e qualche pantalone; e scappò di casa ancor prima di tornarci; Simon si diresse alla stazione abbandonata dove incontrò diversi bambini poco più piccoli di lui con i propri genitori intenti a varcare una specie di portale.
A questo punto decise di fare esattamente ciò che facevano gli altri, e in un batter d'occhio si ritrovò in un posto nuovo che pensava di non aver mai visto prima.
Un uomo accompagnò tutti in una specie di albergo e controllò ad ognuno le lettere di ammissione.
Simon passò la notte lì.
Il giorno dopo uscì, era curioso di quel mondo in cui si era ritrovato.
L'aria era più pulita rispetto a quella di Londra, si sentì libero.
L'uomo della notte prima si presentò sotto l'albergo e aspettava tutti che uscissero dalle camere. Una volta riuniti, li portò in un paesino , tutto sembrava a Simon straordinario e impossibile. Si sentì un po' fuori posto, vedeva tutti gli altri bambini felici con i propri genitori e non sorpresi quanto lui di ciò che li circondava.
L'uomo accompagna il gruppo di persone in una via piena di negozi che vendevano cose per la scuola, Simon non aveva un soldo quindi non poteva fare granché... guardò ogni vetrina di ciascun negozio incantato... poi si girò e notò il castello che ancora non aveva visto.
Il castello gli pareva immenso, e aveva la sensazione di esserci già stato, ma non sapeva spiegare ciò che sentiva per quel luogo.
Qualche ora dopo tornano in albergo, il giorno dopo sarebbe cominciata la scuola e Simon era talmente estasiato da tutto che non chiuse occhio per tutta la notte.

Naomi Evans - la figlia dei quattro elementi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora