capitolo 9

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Il re finisce il discorso di inizio anno e dà il benvenuto ai nuovi piccoli studenti.
La sala grande si riempie di applausi, e inizia il grande banchetto.
Durante il pranzo Naomi non smise di fissare Simon, era incredula.
Tuttavia Aaron immaginava e sperava che Simon avesse ricevuto la lettera, quindi iniziò a osservare ogni singolo studente nella speranza di ritrovarlo ma era passato molto tempo ovviamente e non sapeva che sembianze avesse.
Aaron cominciò a spedire lettere a Simon da quando lui compiette 11 anni, che era l'età in cui i giovani metà umani cominciavano ad apprendere le prime cose sui propri poteri e la loro storia; L'anno in cui Simon aveva compiuto 11 anni ,e doveva cominciare la scuola magica, il ragazzo non si presentò e da quell'anno, ogni anno Aaron spedisce la lettera al ragazzo, nella speranza di ritrovarlo.
Finito il banchetto  tutti gli studenti si recarono alla prima lezione dell'anno scolastico:
controllo della magia.
Naomi aveva già frequentato questo corso gli anni precedenti ed eccelleva, quest'anno lo affronterà in maniera ancora più approfondita. La giovane è molto emozionata e curiosa di imparare a controllare al meglio la magia ma non riusciva a pensare a niente se non a Simon; per quanto riguarda quest'ultimo invece, era molto scosso dalla principessa, come faceva a conoscere il suo nome? perché quando si sono scontrati ha avuto una strana sensazione?
Il suo "possiamo parlarne dopo" turbò tantissimo Simon, non sapeva neanche esistesse un mondo magico, e si ritrovò d'un tratto lì senza conoscere nessuno.
"Se avessi fatto qualcosa? Se ha capito che non ho alcun potere magico? beh non ne ho mai avuti, che ci faccio qui?" Simon si tempestava di domande.
la prima lezione di controllo della magia andò bene soprattutto per Simon, non gli chiesero di fare esempi o magie così su due piedi, anche perché non ne sarebbe stato in grado; si è quindi limitato a osservare i prescelti dal professore. Era un corso avanzato e Simon non era ancora sicuro di avere dei poteri magici, quindi non sarebbe stato di certo capace di fare qualche incantesimo.
Dal punto di vista di Simon: Naomi era bravissima, faceva cose assurde e con una semplicità disarmante; Anche Percy, faceva cose straordinarie a detta di Simon.
Finite le due ore di lezione, c'era mezz'ora di pausa, Naomi chiese a Simon di seguirla, e così fece.
I tre ragazzi salirono circa 4 piani di scale, Simon ammirava ogni centimetro di ciò che lo circondava, con gli spalancati e increduli: il castello era incantevole, i mattoni erano di un grigio chiaro, le finestre erano argento con dei dettagli dorati, era pieno di quadri che si muovevano, se si alzavano gli occhi al soffitto si vedevano tante lucine in un lento movimento che scendevano di tanto in tanto.
Simon guardava tutto con stupore e meraviglia, e Percy gli dava pacche sulle spalle giusto per farlo tornare coi piedi a terra.
Il trio arrivò in un corridoio enorme con tante camere, andarono dritto e si fermarono davanti a una grande porta bianca  con delle stelle incise.
Naomi aprì la porta ed entrò lentamente, e fece subito cenno di entrare.
Simon attraversò la soglia della porta con molta calma e il cuore in gola, e si guardò intorno: la stanza era gigantesca, c'erano grandi finestre e un'altra porta che portava a un terrazzo. Simon si stupì vedendo la tecnologia così avanzata che si trovava in quella stanza, c'erano computer, tastiere super avanzate che non aveva mai visto neanche a Londra.
Nella stanza c'erano tre persone:
Una donna, con un viso molto dolce, capelli lunghi a marroni... assomigliava a Naomi e Simon capì subito fosse sua madre.
Un uomo che Simon aveva visto qualche ora prima nella sala grande affianco al Re, era alto, aveva un accenno di barba, capelli neri e occhi grigi; E un altro uomo, biondo scuro, aveva una cicatrice sul volto, occhi scuri ma tanto buoni.
Appena Simon entrò ebbe l'impressione che il primo uomo lo stesse squadrando dalla testa ai piedi, subito dopo averlo studiato l'uomo di voltò verso la donna, che sembrava commossa.
L'altro uomo invece, accennò a un sorriso e disse solo "eccolo".

Naomi Evans - la figlia dei quattro elementi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora