capitolo 40

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(punti di vista Naomi)
Oggi è il compleanno di Percy, mi manca tantissimo.
I miei genitori mi hanno aiutato a preparagli una bella sorpresa. Avevo detto a Percy che non sarei riuscita a venire per il suo compleanno e che sarei venuta la settimana dopo, all'inizio mi ha scoperta subito e pensava stessi scherzando, però sono riuscita a reggere il gioco piuttosto bene e mi ha creduto, ci è rimasto malissimo.
<<allora, siamo pronti?>> chiese mio padre allegramente.
Staremo nell'oltremondo per una settimana; non ero tanto convinta di assentarmi da scuola per una settimana, ma Julie mi ha assicurato che avrebbe preso i migliori appunti anche per me.
Mentre Simon aiuta mio padre a sistemare le valige in macchina, io vado da mia madre a vedere se ha bisogno.
<<ma tutte queste cose per una settimana sono necessarie?!>> chiese Simon parlando forte per farsi sentire anche da me e mia madre dalla cucina;
Mia madre scoppiò a ridere, le aveva sistemate lei e sebbene nel castello ci fossero già tutte le nostre cose, aveva riempito le valige ugualmente; inoltre c'era anche una valigia vuota per farsi qualche scorta magica.
Quando sistemiamo tutto, ci mettiamo in macchina e dopo qualche minuto attraversiamo il portale magico, e ci ritroviamo a casa nostra. Non tornavo al castello da un po', era sempre bello tornarci. Simon invece lo aveva visto molto più spesso di me, e lo stesso mio padre che ci andava praticamente ogni giorno.
Arriviamo a piedi nel cortile del castello, dove ci attende mio nonno.
Percy non c'era, stava facendo una missione. Quindi avevamo tutto il tempo per sistemare la sua sorpresa di compleanno.
Io e Simon ci mettemmo subito a lavoro: sistemammo il quartier generale del castello con varie decorazioni di color azzurro, il suo colore preferito. Mentre Simon ultimava le decorazioni io andai ad aiutare mia madre con la torta.
Per fare tutto non usammo neanche un po' di magia, e fui molto soddisfatta.
Dopodiché andai a cercare il regalo di Percy in mezzo alle valigie.
<<che gli hai preso?>> mi disse Simon dopo vari minuti che frugavo in mezzo alle cose inutili che mia madre aveva portato.
<<un braccialetto, ma non lo trovo più>>
<<sei sicura di averlo preso?>> chiese Simon ridendo
<<ma certo che sì>>
<< se lo dici tu>> si stava divertendo.
Dopo qualche minuto mi resi conto, di aver dimenticato il braccialetto sulla scrivania di camera mia. Non volevo dare la soddisfazione a Simon però.
<< o questo braccialetto è scappato dalle valigie in queste ore oppure direi proprio che lo hai dimenticato ad Arundel>> disse poi il ragazzo.
<<va bene potrei averlo dimenticato>>
Simon mi fece un sorrisetto compiaciuto e si mise a braccia conserte. <<andiamo a prenderlo?>>
<<sei impazzito!? è tardissimo>>
<<e che fai ti presenti senza regalo?>> non aveva torto
<<ma tu invece, che gli hai regalato?>>
<<il suo regalo è la mia presenza>> disse soddisfatto; <<dai andiamo>> mi prese la mano e prima che potessi dire qualcosa mi tirò via verso il portale magico.
<<se ci dicono qualcosa dirò che mi hai rapita>> dissi
<<ti piacerebbe>> <<muoviti dai>>
ci ritrovammo subito ad Arundel, e siccome la fortuna non è mai dalla mia parte, stava letteralmente diluviando.
Iniziammo a correre verso casa, quando arrivammo presi la chiave di riserva dal vaso, ed entrammo subito in casa. Eravamo bagnati fradici.
Più passavano i minuti, più il temporale peggiorava.
<<che facciamo ora?>> chiesi preoccupata, era già tardi.
<<beh aspettiamo che finisca il temporale>>
<<sei impazzito? i miei genitori si preoccuperanno>>
<<avvisali no?>> esitai <<ok chiaro>> disse infine.
<<andiamoci a cambiare o ci ammaleremo>>
Simon annuì e si incamminò verso le scale, e io feci lo stesso.
Arrivo in camera mia e vedo subito il braccialetto di Percy sulla scrivania, lo prendo e lo metto al mio polso così sono certa di non dimenticarlo.
Apro l'armadio e prendo una felpa e dei pantaloncini. Poi vado in bagno e usando i miei poteri mi asciugo i capelli in pochi secondi.
<<ei potresti dare un colpetto anche ai miei capelli? non voglio avere problemi di cervicale>>
<<siediti>> e faccio una risata.
accarezzo i suoi biondi capelli bagnati e si asciugano immediatamente.
<<che figata avere questo potere>>
<<eh già>> <<andiamo? sembra sia scampato il temporale>>
<<hai preso il braccialetto?>>
gli mostro il polso e annuisco.
<<andiamo>> disse poi.

Naomi Evans - la figlia dei quattro elementi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora