71 • prime esperienze

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Esami finiti, estate arrivata, sorrisi e caldo equivalevano alla libertà. Mi svegliai con il cinguettio degli uccellini, avevo lasciato la finestra leggermente aperta per fare entrare l'aria fresca e per Bobby.
Erano la sette, troppo presto per alzarsi; allungai il braccio destro afferrando il libro da comodino, me lo aveva consigliato Lily e mi stava piacendo parecchio.
Tra una pagina e l'altra, spostai lo sguardo sulla sveglia erano le otto e mezza. Decisi di alzarmi. Mi sistemai e scesi a fare colazione, strada facendo incontrai Derek che mi salutò velocemente, promettendomi di raggiungermi in sala grande tra dieci minuti.

Mi sedetti al tavolo dei Grifondoro, in parte a me si accomodò Frank
"ei" lo salutai sorseggiando il the freddo
"pronta per tornare?"
"mh ... ammetto che qua si sta meglio"
il moro rise
"posso farti una domanda?"
"dimmi" sorrisi
"come ha fatto Derek a chiederti di stare insieme?"
"oh... ehm...siamo andati ad Hogsmeade, e tra un sorso di burrobirra e l'altro me l'ha chiesto"
Frank sorrise, annuendo
"è Alice vero?"
"eh già"
"siete carinissimi insieme, vi ho sempre visti bene. dai retta a me, buttati e si te stesso"
"grazie Cice" esclamò mangiano la brioche al cioccolato
"di nulla" risi

Frank mangiò velocemente e mi salutò, uscendo dalla sala sorridente e saltellante. Derek mi raggiunse poco dopo, sistemandosi al mio fianco
"eila' cice" disse baciandomi dolcemente sulla fronte
"ciao amore, tutto bene?"
"mh si, sono felice che sia finito tutto e che i GUFO siano andati bene"
"l'hanno prossima tocca a me" sbuffai
"vedrai che andranno bene amore" il ricciolo posò la mano sulla mi coscia, con una lieve pressione: sussultai, non ero ancora abituata a questi gesti e tutte le farfalle affioravano nel mio stomaco
"lo spero"
Derek annuì sorridendo
lo baciai, stavo così bene con lui
"voglio portarti in un posticino" sorrise
alzai un sopracciglio
"sai amore, non credo ci siano posti di Hogwarts e dintorni che io non abbia già visitato"
"credimi, questo non puoi averlo visto"
scattai in piedi, afferrando la sua mano
"andiamo allora"
il ricciolo sorrise, sollevandosi

"dove mi stai portando?" domandai a Derek che ghignò, raggiungemmo la statua di Boris il Basito, il ricciolo si avvicinò ad una porticina e sussurrando disse: "prefectum perfettus" la porta si aprì cigolando.
Mi avvicinai a lui e, dopo avermi afferrato la mano, la oltrepassammo. Derek la chiuse a chiave, mi guardai attorno esterrefatta
"però, vale la pena diventare prefetto solo per il bagno" sussurrai

La stanza era illuminata da candele, tutto realizzato di marmo bianco compresa quella che sembrava un piscina, vuota, rettangolare, al centro del pavimento. Attorno alla piscina erano situati rubinetti d'oro, c'era anche un trampolino. Lunghe tende di lino bianco pendevano dalle finestre, una grossa pila di soffici asciugamani si ergeva in un angolo e sulla parete c'era solo un dipinto con la cornice dorata, che ritraeva una sirena bionda.

"che ne pensi amore?" sorrise il ricciolo posando la mani sulla mia vita e avvicinandomi a lui.
sentii lo stomaco contorcersi
"è bellissimo" sussurrai, intrecciando le dita nei suoi riccioli, cominciando a giocarci.

Derek sorrise, baciandomi poi. Mi strinse ancora di più a lui, facendo scivolare le mani sotto i mei fianchi e sollevandomi. Mi poggiò sul mobile del lavandino; incrociai le gambe intorno al suo bacino. Sentire i nostri respiri in sintonia mi faceva stare bene.
Appassionò il bacio, aumentando il movimento della lingua e stringendo più forte, avvicinandomi maggiormente.
Mi staccai per prendere fiato, soffermandomi a guardare la guance arrossate del mio primo amore. Derek sorrise: prendendomi di nuovo in braccio per farmi scendere.
Mi diressi verso i rubinetti, toccai la gemma posta all'interno del pomello di uno di essi e magicamente tutti si aprirono, cominciando a riempire la piscina
"che stai facendo bimba?" mi domandò
"riempio la piscina - ghignai - acqua tiepida"
Derek mi si avvicinò, baciandomi: la nostre lingue erano in perfetta sintonia, il rumore dell'acqua che scorreva attutiva il suono dei nostri baci.
Il ricciolo fece scorrere la mani lungo la mia camicia, slacciando bottone per bottone, lasciando una scia di morbidi baci. Tornò a guardarmi sorridendo: afferrai il margine della sua maglia, sollevandola; cadde a terra vicino alla mia.
Presi la bacchetta e con un incantesimo trasformai il nostro intimo in un costume. Derek ghignò, tirando giù la zip della mia gonna che dolcemente scivolò a terra. Gli sbottonai i jeans, se li tolse. Rimase per un attimo a fissarmi
"sei bellissima"
rabbrividì
"hai freddo?" mi domandò
"un pochino"
"bagnetto?" sorrise prendendomi la mano e avvicinandomi verso l'acqua.

un favoloso disastro | marauders eraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora