STEWART
Di ritorno da casa della donna, dirigiamo alla tangenziale per tornare a Los Angeles " Oggi ho rischiato grosso per recarmi da lei. Fortunatamente, il mio partner è anche il mio migliore amico; quindi nessuno verrà mai a sapere di questa cosa.
E nemmeno questa volta le ho chiesto il nome. Coglione!
Sto alla guida della volante assorbito completamente dai miei pensieri, in sottofondo odo Matt farfugliare qualcosa.
Incuriosito gli domando:
« Cosa dicevi prima?»
Lui basito mi guarda e poi con scherno asserisce:
« Sono sorpreso che tu mi abbia sentito, sembravi essere in un mondo tutto tuo!»
« Mi dispiace, ma è che... »
Mentre ero sul punto di rivelargli il reale motivo per il quale reagisco così, di colpo arriva una segnalazione dalla centrale.
" 𝐴 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑎𝑢𝑡𝑜... 𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑎𝑢𝑡𝑜... 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑔𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑁𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙 𝐵𝑎𝑛𝑘 𝑝𝑒𝑟 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑎𝑝𝑖𝑛𝑎 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜... 𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎 𝑐𝒉𝑒 𝑖𝑙 𝑙𝑎𝑑𝑟𝑜 𝑠𝑖𝑎 𝑎𝑟𝑚𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑡𝑒𝑛𝑔𝑎 𝑖𝑛 𝑜𝑠𝑡𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑖 𝑑𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑎𝑑 𝑎𝑙𝑐𝑢𝑛𝑖 𝑐𝑙𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖"
« Auto 13, ci portiamo sul posto»
Matt e io, ci guardiamo poi senza dire niente ci dirigiamo al luogo stabilito.
Quando giungiamo in zona, mi si presenta davanti la scena di un film poliziesco, non che io in dieci anni non l'abbia mai vista, ma ogni volta è sempre suggestiva. Volanti arrestate di fronte l' ingresso della banca, con gli sportelli spalancati che fanno da scudo ai miei colleghi, nel caso di un'eventuale conflitto a fuoco.
Un furgone blu notte con al suo interno i membri della squadra speciale di " S.W.A.T." che si posizionano sui tetti delle abitazioni nelle vicinanze, tenendo sotto tiro il bersaglio pronti a intervenire nel caso il rapinatore non volesse arrendersi o agire su uno degli ostaggi sparandogli.
Arriva anche il nostro Capitano, com'è solito fare in questi casi, a negoziare con il malvivente e accettare le sue richieste.AMIE
" Quel poliziotto è tornato... perché? Che abbia capito qualcosa! Spero tanto di no...se ne dovesse accorgere Gavin, per me saranno guai. Devo chiamarlo per... No! Se lo chiamo capirebbe subito che gli ho mentito, passerei per bugiarda e...non mi importa, io devo proteggere me e mia figlia. Lo farò questa sera quando Gavin andrà al lavoro".
Presa dai pensieri, non mi rendo conto che è quasi l'una, tra poco sarà a casa e io non ho ancora preparato il pranzo.
Cucino velocemente un sugo a base
di carne, da una ricetta presa da un video YouTube, Gavin vuole mangiare sempre delle novità. Attendo il suo arrivo per buttare la pasta nell'acqua che bolle. Non devo aspettare molto per questo, infatti sento che è appena arrivato, riconosco il rombo che emette la sua auto.
Parcheggia, ascende la scala di ferro, sento le chiavi girare nella toppa.
Quando apre, spalanca l'uscio barcollando, trascinandosi fino alla stanza da letto. Siccome la cosa mi infastidisce, soprattutto per avergli cucinato in fretta e furia una pietanza nuova per scongiurare il pericolo che mi picchi; gli chiedo:
« Scusa Gavin, non... mangi prima?»
Mi rendo subito conto di aver fatto un madornale errore a chiederlo, specialmente quando è sotto i fumi dell'alcool non gli si può contrariarlo. Infatti, torna indietro, non so come, mi ritrovo con la sua mano che stringe la mia gola a ridosso del frigorifero in acciaio, nel tentativo di liberarmi dalla presa gli graffio il braccio con le unghie e lui non apprezzando questo gesto; mi spinge con la testa dentro il lavello pieno di acqua e sapone, dove facevo i piatti.
Dentro quell'acqua mi sentivo soffocare, le forze mi stavano abbandonando, più mi dimenavo e più lui faceva forza nella pressione.
Improvvisamente mi sentivo leggera, la testa vuota non avevo alcun pensiero, solo uno rivolto a mia figlia " chi si prenderà cura di te piccola mia".
Ma in quell'istante sembra avvenire un miracolo, Gavin molla la presa, lasciandomi scivolare sul pavimento esanime riversa su un fianco, mi riprendo per caso forse per la posizione nella quale sono caduta. Inizio a tossire espellendo la saponata ingerita.
Quando mi riprendo, arranco fino in camera da letto e vedo che lui è disteso e dorme tranquillo.
Pericolosi pensieri mi colpiscono la mente, ma poi guardo l'ora rammentandomi che devo andare a prendere Megan a scuola, mi cambio la maglietta indosso gli occhiali e vado.
La gente che incontro mi osserva, sicuramente dandomi della pazza o anche drogata. Invece la verità è
un'altra, otto anni fa una stupida e ingenua donna credeva di aver trovato il grande amore della sua vita e lo sposa. Dopo un mese dal matrimonio sono cominciati i problemi, l'uomo si è rivelato per quel che è " un bastardo".
Arrivo all'edificio scolastico, attendendo l'uscita degli studenti, quando suona la campanella, la mia bambina esce e la vedo voltare la testa a destra e sinistra, probabilmente cerca il padre; ma oggi era inutilizzabile, perciò sono venuta io.
Non appena si accorge della mia presenza, discende lestamente i pochi gradini della scuola, mi corre incontro e abbracciandomi mi chiede:
« Dov'è papà... mamma?»
Non vorrei mai farlo, ma purtroppo dovrò mentirle, così asserisco:
« Papà, quando è tornato da lavoro era stanco così ho preferito lasciarlo riposare e sono venuta io. Non sei contenta?»
Megan, anche se ha solo otto anni, è una bambina intelligente. Qualche volta è stata presente a qualche sua sfuriata, quindi sa come stanno le cose. Io per sdrammatizzare le chiedo proponendole:
«Ti va se prima di tornare a casa ci andiamo a mangiare un bel gelato?»
Ci pensa un po' dopo risponde entusiasta:
« Sì !»
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𝐅𝐈𝐃𝐀𝐓𝐈 𝐃𝐈 𝐌𝐄 ( Completa
Lãng mạnStewart Granger è un poliziotto di trent'anni che ama molto il suo lavoro e lo svolge con passione. Ha come migliore amico e collega Matt, che è sposato con un figlio. Stewart, al contrario, è single e ha dichiarato di aver chiuso con l'amore. Una s...