Capitolo 25 - 𝗙𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗺𝗶𝗮

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AMIE

Giunta davanti l' abitazione di Stewart, mi arresto di colpo, con la mente avvolta da mille dubbi e 'se.
" Avrò fatto bene a venire? E se non fosse in casa ? E se pensasse che sono una fuori di testa, la mattina lo respingo e stasera sono qui; dietro alla sua porta! No No! Io me ne torno a casa. Ho fatto male a venire e... Sto per girare i tacchi, quando mi rendo conto di essere troppo codarda " Adesso basta Amie! Ormai sei qui e non puoi comportarti da ragazzina!

Prendo un bel respiro sollevando le spalle, poi passo entrambe le mani sul vestito, sui capelli e mi accingo a suonare.
Con i battiti del cuore a mille, premo
l' indice sul campanello, attendo che mi venga ad aprire.
Trascorsi due minuti, lo vedo apparire da dietro l' uscio dischiuso.
Piacevolmente sorpreso, posa i suoi occhi su di me, squadrandomi dal basso verso l' alto, silente seguita a fissarmi con le labbra piegate in un sorriso.
Nel contempo io, imbarazzata, incomincio a farfugliare frasi alla rinfusa:
« Non lo so perché sono qui! Anzi ti pregherei di non dire niente... Chissà che penserai di me, sicuramente che non ci sto bene con la testa... oppure...»
Lui assume l' espressione di chi dice
"stai facendo tutto da sola"
Non mi lascia finire la frase, mi prende dalla mano attirandomi a sé e in un attimo le sue labbra sono incollate alle mie.

STEWART

A ridosso della porta, comincio a baciare con dolcezza le sue labbra, poso una mano sul suo viso, mentre con l' altra la afferro dai fianchi. ( Non porto il tutore, ma stranamente non sento dolore nei movimenti, il trasporto del momento lo vince).
Lentamente discendo dal viso alla spalla - coperta dal tessuto del vestito - con una carezza quasi impercettibile, la sposto verso il basso, seguitando a baciarla. Lo stesso trattamento lo riservo all' altra spallina; lasciandole le spalle nude, il vestito scivola giù.
Distanzio le mie labbra dalle sue per fiondarmi sulla scapola, affondando il mio viso tra il collo e i suoi capelli che profumano di more e muschio, una fragranza che ho sempre apprezzato tra
l' altro.
Levo lo sguardo tuffando i miei occhi nei suoi che parlano per lei.
Entrambi ci vogliamo, ci desideriamo.
La afferro dalle cosce per sollevarla e condurla in camera da letto per fiondarcici sopra.
Distesa, mi fissa silente con sguardo seducente, mentre io sfilo la camicia che finisce sul pavimento, insieme ai pantaloni e tutto il resto.
Poggiando sui gomiti, solleva le gambe.
In quel momento non penso ad altro che a lei, al fatto di averla qui sul mio letto.
Mi allungo sopra il suo corpo, baciando tutta la sua pelle, accarezzo le gambe dal basso verso l' alto, la sento gemere a ogni mio tocco.
Ascendo nuovamente al suo viso, i nostri sguardi si incontrano.
La luminosa luna, testimone di due corpi aggrovigliati l' uno sull' altro accarezzati dall' argento dei suoi raggi.
Due anime che per troppo tempo hanno soffocato i loro veri sentimenti e represso la passione che arde dentro, esplode come vulcano in eruzione.
Amie, adesso è con me, tra le mie lenzuola, sento i brividi percorrere sulla schiena. Un sogno... Un sogno che vorrei non finisse mai.
Più la faccio mia e più la desidero.
Le sue gambe circondano i miei fianchi, da questa posizione posso guardare meglio i suoi occhi luminosi e profondi, le sue labbra incontrano le mie. I suoi piccoli seni, danzano ai miei movimenti, al ritmo della nostra passione che incalza come le mie spinte dentro di lei. Sudati e ansanti, ci fissiamo, mentre il piacere sale.
Porta la testa indietro, agguanta il mio collo. Quando sfiniti cadiamo l' una sull' altro, appagati dall' orgasmo che ci porta al culmine del piacere.
I nostri corpi nudi e madidi di sudore, distesi su quelle lenzuola che odorano di sesso... odorano di noi.
Rivolgiamo lo sguardo al soffitto esausti, per poi voltarci e fissarci negli occhi felici.
Le sorrido, sfioro la sua fronte con un bacio, agguanto il lenzuolo per coprirci.
Si addormenta con la testa sul mio torace, prendo la sua mano nella mia e dormo anch' io.

AMIE

Apro gli occhi, sotto il viso e le mani avverto la sensazione del contatto di
un' altra pelle, ma sollevo la testa per guardarlo, e mentre dorme sereno " Allora è tutto vero... non è stato un sogno. Lui dorme ora sotto di me. Sono stata con Stewart... Ho fatto l' amore con un altro uomo, che non è Gavin. E non mi sento sporca e nemmeno in colpa per lui.
Volgo lo sguardo alla sveglia posta sul comodino accanto a Stewart e mi accorgo che sono le sei e trenta.
Per abitudine mi sveglio sempre a quest'ora
" spero solamente di arrivare in tempo ma se non dovessi riuscirci che ci pensi Nadine ad accompagnare Megan a scuola.

Scivolo fuori dal letto, senza svegliarlo, mi vesto velocemente, ma prima di andare via penso che " non è giusto lasciarlo senza una parola dopo questa notte".
Intenzionata a scrivergli un messaggio, mi loco in cucina, perché ricordo di aver notato una bacheca, forse la userà come promemoria.
Subito dopo aver lasciato il messaggio, dischiudo lentamente la porta, accorta a non emettere alcun suono e con le scarpe in mano mi porto fuori in veranda, chiudo
l' uscio, infilo le calzature allontanandomi.
Con il cuore gonfio di emozioni, e gioia cammino per strada, saltellando e piroettando su me stessa, come una bambina.
La gente mi fissa, ma a me non importa,
" sono così felice che tutto mi sembra bello e luminoso, che tutto il mondo mi sorrida. È bellissimo sentirsi amata e desiderata e quello che ho vissuto la notte scorsa è stato stato intenso e travolgente.
Non ho mai provato simili sensazioni, nemmeno la prima volta con Gavin.
Non so se sarà vero amore o rimarrà solo passione! Sarà quel che sarà!

STEWART

In dormiveglia allungo un braccio, dal lato opposto al mio del letto, fissando, con la mano la cerco, ma avverto solo le lenzuola fredde e vuote.
" Se ne è andata! Amie è andata via, spero di poterla rivedere ancora.
Mi elevo dal letto, assonnato e con mille domande che mi attanagliano i pensieri.
Infilo i pantaloni del pigiama recandomi successivamente in cucina a prepararmi un caffè, avanzando nel breve tragitto mi assalgono i dubbi " la notte che è appena trascorsa, è stata magica e dalle sensazioni che avvertivo da parte sua lo è stata anche per lei. Allora perché andarsene senza una parola... un saluto?! Forse sono stato un diversivo alla sua routine... Ma cosa dico!
Amie non è che quel genere di donna... Non lo è davvero...!
Appena giungo in cucina, sollevando lo sguardo, noto qualcosa scritto sulla bacheca da me usata come promemoria per la lista della spesa, piego le labbra in un sorriso dicendo « Questa è la risposta a tutti i miei dubbi!»


𝐅𝐈𝐃𝐀𝐓𝐈 𝐃𝐈 𝐌𝐄 ( CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora