CAPITOLO 17 - 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝘃𝘂𝗼𝗶 ?

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AMIE

Di seguito alla risposta del poliziotto a mia figlia, giungiamo in una strada poco trafficata, dove si vede qualche veicolo passare di tanto in tanto.
L' agente Granger, svolta a sinistra parcheggiando nel vialetto.
Siccome ci siamo fermati deduco che siamo arrivati alla sua abitazione.
L' uomo apre la portiera, prima a me e poi a mia figlia, ci aiuta con il bagaglio, riposto poco prima nell' apposito vano dell'automobile. Con il mio borsone in mano, avanza annunciando:
« Prego, vi faccio strada!»
Io e Megan, lo seguiamo rimanendo sotto il portico attendendo che apra la porta.
L' attesa si protrae di qualche secondo, perché a Stewart cascano le chiavi dalle mani più di una volta.

" Sembra parecchio nervoso e a disagio, forse ho fatto male ad accettare la sua ospitalità. Sarei dovuta tornare a casa mia. D' altronde Gavin non ci sarebbe stato, essendo in prigione.

Di colpo la porta si spalanca, così possiamo fare ingresso in casa.
Accende la luce e ciò che mi si presenta alla vista è un mini appartamento da un vano( forse due) e da quel che vedo molto ordinato per essere l' abitazione di un uomo single.
Subito dopo ci chiede:
« Avete fame? Posso ordinare delle pizze!»
Assertiva affermo:
« Non per me grazie! Forse Megan desidera mangiare qualc...»
Nell' istante che mi volto nella sua direzione per chiederglielo, la vedo stravaccata sul divano blu in velluto del salottino; con la testa che versa da una parte addormentata.
A quel punto gli chiedo:
« Mi scusi ! Dov' è che ci possiamo sistemare io e mia figlia ?!»
Lui imbarazzato mi afferma:
« Ha ragione! Non glielo avevo ancora detto! Potete dormire in camera da letto! Venga le mostro dove si trova»
Mi porto al divano, sto per chinarmi e prendere mia figlia per portarla a letto, quando lui mi enuncia:
« Lasci! Prendo io la bambina! »
Si china su mia figlia prendendola teneramente in braccio.
Mentre Megan è tra le sue braccia, con la testa appoggiata sulla sua spalla gli sussurra nel sonno " Papà..."!
Per un nano secondo ci fissiamo io e lui, poi esclama:
« Povera piccola! »
Dopo aver messo a letto mia figlia, va per uscire dalla camera, davanti alla porta semiaperta gli comunico:
« Buonanotte agente Granger e grazie della sua ospitalità»
Lui tutto in un fiato mi chiede:
« Le andrebbe di farmi compagnia? Sa! Questa sera non ho ancora cenato e non mi va di farlo da solo!»
« Non vorrei sembrarle scortese, ma mi sento molto stanca! Buonanotte! »
« Sì! Certo capisco! Buonanotte!»
Chiudo la porta delicatamente e vado a sdraiarmi nel letto accanto a mia figlia. La accosto a me è in quel frangente ripenso a tutti gli eventi della giornata, all' arresto di Gavin e all' insistenza del poliziotto perché lo denunciassi.
" Sinceramente lo merita, anzi avrei dovuto farlo tanto tempo fa ( dalla prima volta che mi ha messo le mani addosso) Mi ha fatto perdere anche un figlio. Bastardo! Dovrei ringraziare Stewart! Per avermi dato il coraggio necessario a fare la denuncia e farlo sbattere in galera! Spero che non ne venga più fuori! E anche al bacio di stamattina in ospedale... quello che mi ha dato Stewart. Perché? Cosa
c' entra quest' uomo nella mia vita e in quella di Megan? Domattina gli chiedo di accompagnarci a casa"!
Pensa e ripensa il sonno mi prende.

STEWART

Dopo esserci dati la buonanotte, Amie è andata a dormire.
" Sinceramente il mio invito era un po' per parlare ma anche un modo per averla vicina, ma lei prontamente ha rifiutato.
Adesso però non va neanche a me di mangiare! Preferisco andarmene a dormire" !
Mi accingo a preparare il mio giaciglio per la notte, che per un fortuito caso è un divano letto matrimoniale, quindi molto spazioso e comodo.
Mi sdraio dopo avere indossati una maglia bianca e un paio di pantaloni grigi per dormire. Prima di sdraiarmi vado a bussare alla porta di Amie.
" Toc toc"! Lei apre lasciando intravedere mezzo viso e una mano chiedendo:
« Sì? Cosa c'è?»
« Mi scusi se la importuno, ma mi volevo accertare che non avesse bisogno di qualcosa!»
Di rimando un po' seccata:
« Non ho bisogno di niente, grazie!
Se non c'è altro tornerei a dormire! Buonanotte!»

" Credo di avere esagerato stavolta. Mi è parso davvero che fosse molto arrabbiata. Forse l' ho svegliata?
Ma l' idea di saperla in casa mia è che la sola cosa a dividerci è solo una porta, mi fa impazzire!
Devi stare calmo però adesso Stewart! Devo trovare qualcosa per distrarmi!
Ma certo! Chiamerò Matt, lui è il mio migliore amico, non si arrabbierà se lo chiamo a quest' ora"! Anche se l' ho piantato senza una spiegazione nel parcheggio di una service station e non
l' ho ancora richiamato da ieri.
Ma quando gli avrò spiegato le ragioni capirà, ne sono sicuro"!

Afferro il cellulare digitando il suo nome in rubrica e subitaneamente al terzo squillo risponde:
« Pronto Stew? Ma che fine hai fatto? E da ieri che non ho tue notizie! Non sei nemmeno venuto al lavoro stamattina! Si può sapere cosa ti è successo? »
Matt, non smette di parlare un attimo, quando finalmente si arresta posso rispondergli:
« Hai ragione Matt, mi dispiace un sacco averti lasciato senza un perché in quel parcheggio; ma avevo le mie ragioni. Se mi permetti di parlare, ti spiego ogni cosa!»
Lui acconsente affermando:
« Ok! Spiegami allora!»
Inizio a parlare e lui ascolta senza interrompere.
Alla fine esclama:
« Cazzo amico! Ci sei riuscito...sei grande! Come hai fatto a convincerla? Finalmente quell' individuo è finito in gattabuia! Spero ci rimanga!»
Attendo che smetta con le esclamazioni per proseguire.
« Ma non ti ho ancora raccontato il seguito!»
Incuriosito mi domanda:
« C'è dell' altro?»
Con lo stesso stato d' animo di un tappeto gli comunico:
« Lei è qui!»
« Come? Vuoi dire che...»
« Lei è sua figlia, sono qui in casa mia e questa mattina l' ho baciata! »

𝐅𝐈𝐃𝐀𝐓𝐈 𝐃𝐈 𝐌𝐄 ( CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora