𝐅𝐈𝐃𝐀𝐓𝐈 𝐃𝐈 𝐌𝐄 ( Completa

CAPITOLO 22 𝗜𝗻𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼

MATT

Successivamente all' arresto dei malviventi, mentre aiuto Stewart a mettersi in piedi, perché ferito a una spalla, ci raggiunge il capitano che assertivo annuncia:
« Agente Granger e agente Donovan! Avete un bel po' di cose da spiegare!
Donovan, raggiungimi in centrale!
Intanto Granger, vai a farti medicare, dopo parlerò anche con te!»
Subito dopo si allontana raggiungendo la sua macchina di servizio.
Io e Stewart, ci fissiamo e poi lui dichiara:
« Ramanzina in corso!»
Rimasti senza parole, di non aver avuto nessun riconoscimento per aver portato all' arresto i rapinatori, esclamo:
« Guarda! L' ambulanza è arrivata! Io vado a sorbirmi la lavata di testa dal capitano! Tu vai a farti vedere la spalla. Ti chiamo dopo ciao! »
Salgo sulla volante, osservandolo per accertarmi che faccia come gli ho detto.
Appena ne ho avuto la conferma, parto in volata.

AMIE

Nel contempo che preparo la cena per me e Megan, butto un occhio alla televisione posta sulla parete a muro della cucina. Sullo schermo passano le notizie, vado a leggere, ma nessuna di queste è interessante.
Metto a tavola i piatti con le pietanze e chiamo mia figlia, che ancora è rinchiusa in camera sua a giocare.
« Megan! Vieni è pronta la cena, basta giocare!»
Dopo aver risposto, esce dalla sua stanza per recarsi in bagno a lavarsi le mani.
Quando ritorna, abbasso il volume della televisione e ci apprestiamo a mangiare.
Ma mentre ho un dialogo con la bambina, sollevo lo sguardo sullo schermo. Mi incuriosisce la notizia in sovraimpressione " Rapina in banca". Senza distogliere lo sguardo dal dispositivo, noto dalle immagini che trasmettono che il posto mi è familiare;
così alzo il volume per ascoltare meglio.

" Cinque uomini armati hanno fatto irruzione qui in banca, prendendo degli ostaggi. Ma un poliziotto coraggioso, si è portato all' interno mettendoli in salvo.
Sembra che lo stesso non sia venuto via con loro per salvare la moglie di uno degli ostaggi.
Il tutore dell' ordine rimane all' interno dell' edificio e si mette alla ricerca della donna. Ma l' operazione non ha avuto
l' esito sperato, visto che i rapinatori hanno pensato bene di sequestrare lui. Fino ad adesso, non abbiamo notizie di cosa è successo al poliziotto e se hanno arrestato i rapinatori".

Dopo aver appreso questa notizia, la mia mente comincia ad arrovellarsi in pensieri nefasti.
Penso che il poliziotto eroe - che di seguito i rapinatori hanno sequestrato- fosse proprio Stewart; ma poi scuotendo la testa osservo mia figlia le sorrido e torno a mangiare.
Lei mi fissa negli occhi e asserisce:
« Stai pensando che possa trattarsi di Stew, mamma?
Mento fingendo disinteresse.
« Cosa? No, non ci pensavo minimamente!»
Ma mia figlia è una bambina intelligente e so che non se l' è bevuta.
Ma il dubbio mi logora da dentro.
Finita la cena, Megan va a dormire - perché domani deve andare a scuola- e io successivamente aver rassettato la cucina, mi reco in bagno, faccio una doccia e subitanea mi metto a letto.
Ma il sonno non accenna ad arrivare, accendo la televisione e mi accorgo che sullo schermo appare l' immagine della Southern Bank California, alzo di poco il volume per sentire.

" Abbiamo avuto notizie del poliziotto che portandosi all' interno del locale fortuitamente; ha portato in salvo gli ostaggi mentre la rapina era in corso. Pare che sia stato ferito in uno scontro a fuoco...

L' ultima frase mi sconvolge paralizzandomi, riecheggia insistente nella mia testa " ferito in uno scontro a fuoco".
Non sono riuscita a sentire altro. Mi dimeno nel letto, scosto le coperte con uno scatto, cominciando a camminare su e giù per tutta la stanza.
Mi ripeto a voce alta senza riflettere che Megan potrebbe sentire.
« Sì, deve trattarsi per forza di Stewart! Devo andare da lui, devo sapere come sta... Glielo devo... è stato sempre gentile con me, ha ospitato me e Megan a casa sua, ha contribuito a far arrestare Gavin e io l' ho sempre trattato di merda, solamente perché non mi fido più degli uomini. Domattina, accompagno Megan a scuola e poi andrò da lui. Non mi sembra abbiano parlato che si trova in ospedale... ma neanche che sia a casa»
Dopo aver avuto un dialogo con me stessa, mi rimetto a letto cercando inutilmente di dormire.

Il mattino che segue, mi alzo presto per prepararmi, vado allo specchio notando delle antiestetiche occhiaie - per non aver dormito nulla - entro in doccia e successivamente ancora con
l' accappatoio arancio indosso e
l' asciugamano azzurro che avvolge il miei capelli, preparo la colazione per Megan, il caffè e poi mi porto in camera sua per svegliarla.
« Megan, alzati tesoro o faremo tardi per la scuola!»
La bambina tira fuori le sue braccine da sotto le coperte stirandosi, poi esclama con la vocina impastata dal sonno:
« Sono sveglia mamma... Adesso mi preparo!»
Io di rimando le comunico:
« Sbrigati che il latte si fredda!»
Entrambe dopo aver fatto colazione, usciamo di casa raggiungendo la fermata dell' autobus che ci porterà a scuola.
Subitaneamente averla portata
all' ingresso dell' edificio scolastico
ed essermi accertata che si dirigesse presso la sua classe, torno indietro sostando alla fermata in attesa che passi nuovamente il mezzo di trasporto.
Quando giunge salgo a bordo, faccio il biglietto e vado a occupare un sedile.
Per tutto il tragitto il mio cuore aumenta i battiti e più mi avvicino alla zona dove abita Stewart più accelera.
Quando riconosco il vialetto, suono per scendere, avanzo lentamente di un passo poi due, poi dieci... fino a ritrovarmi davanti alla sua porta.
Esito un po', poi trovando il coraggio suono il campanello e attendo che lui venga ad aprirmi.

Nel contempo preparo una specie di discorso da fare, all' interno della mia testa, cambiando più volte le frasi.
Distratta da questi pensieri, non mi rendo conto che Stewart ha aperto lentamente la porta e mi sta fissando.

A un certo punto esclamo:
« Volevo accertarmi che stessi bene... Ciao!»
Lui basito e confuso proclama:
« Aspetta Amie ! Sei arrivata fin qui perché non entri per un caffè?»
A testa bassa rispondo:
« Ok!»