𝐅𝐈𝐃𝐀𝐓𝐈 𝐃𝐈 𝐌𝐄 ( Completa

CAPITOLO 34 - 𝗦𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶

AMIE

«La proposta di Stewart, mi ha decisamente spiazzata. È certo che io avrò esagerato con la mia reazione, ma sono veramente spaventata e impensierita per ciò che sta accadendo. A mio avviso troppo in fretta e non è soltanto che a causa di Gavin non ho più fiducia negli uomini; ma il problema è che se due persone decidono di andare a vivere insieme, devono esserlo di comune accordo e dirsi almeno un ' ti amo'. E Stewart non ha mai pronunciato questa frase in mia presenza»
E poi... sinceramente neanch' io ho capito di amarlo o no!

Mentre la mia mente è avvolta da questi pensieri, trasalgo al trillo del campanello.
« Suonano alla porta! Chi sarà? Ti prego Dio, fa che non sia Stewart... non ho nessuna voglia di discutere ancora con lui!»
Prima di andare ad aprire, infilo la vestaglia di raso rosa, ma mentre sto legando la cinta per chiuderla, mi soffermo un secondo a pensare: " Discutere! Sì è vero ho discusso con Stewart...
« Dopo tanto tempo mi sono sentita libera di dire la mia senza la paura di essere picchiata... e non ho fatto caso a questo! Era come fosse naturale!»
Pensando a questo nel contempo mi dirigo a dischiudere la porta e quando vado ad aprire davanti ai miei occhi appare il viso di Nadine che ha preso Megan da scuola e l' ha ricondotta qui.
Felice di riavere la mia bambina a casa, mi accovaccio alla sua altezza con le braccia spalancate per accoglierla in un grossissimo abbraccio.
E nel frattempo mia sorella che le toglie lo zaino dalle spalle domanda:
« Cos' era naturale? Raccontami tutto sorellina!»
Senza parlare, le faccio cenno con la testa verso Megan, lei capisce e si zittisce per un momento.
Rivolgendomi a mia figlia le dico:
« Tesoro perché non vai a lavarti le mani che è quasi pronto!»
Lei annuisce e corre in bagno.

Rimaste sole, Nadine mi fissa, attende curiosa di sapere.
Così giocherellando con i lembi della cinta, dichiaro:
« Ho discusso con Stewart!»
Lei sorpresa replica:
« Su cosa?»
« Beh! Ecco... mi aveva chiesto di andare a vivere con lui, io e Megan!»
Nadine mi fissa poi domanda assertiva:
« E avete discusso per questo?»
Io di rimando confusa:
« Certamente! Tu andresti a vivere con qualcuno che conosci da poche settimane e che non ti ha mai detto...»
Lei enuncia quasi come un rimprovero:
« Ma scusa sorellina! Ti ha chiesto di trasferirti a casa sua insieme a tua figlia, significa che è sicuro dei suoi sentimenti.
Io non ho mai conosciuto un uomo del genere! E tu ci hai discusso? Scommetto perché non hai accettato!»
Chino il capo imbarazzata, torturando i lembi della stoffa della cintura:
« Sì... Cioè no, non ho accettato! Ma l' ho fatto perché penso che lui sia solo preso dall' euforia del momento. E poi non mi ha mai detto nemmeno una volta che mi ama!»
Nadine, gesticola portando le mani in alto esprimendo disappunto:
« E allora che sarà mai! Forse è uno di quelli che sanno che la parola 'ti amo' è detta troppe volte anche senza provare amore. Magari ti ama ma preferisce dimostrarlo piuttosto che dirlo»
Le sue parole mi lasciano più confusa di prima. Mi ammutolisco un istante e mentre sto per conferire ancora con lei, fa il suo ingresso Megan chiedendo:
« Mamma! Ma quando si mangia, io ho fame!»
Mi elevo immediatamente dal divano annunciando: «Hai ragione tesoro provv...» un forte capogiro mi costringe a risedermi, i battiti del mio cuore aumentano di intensità e la mia fronte è madida di sudore.

NADINE

Nel contempo che io e Amie stiamo conversando, veniamo interrotte da mia nipote Megan che enuncia alla madre di avere fame. Lei si eleva di scatto, ma questo gesto le provoca un capogiro che la costringe a sedersi nuovamente.
Di colpo noto il suo viso assumere un pallore e comincia a sudare.
Io per non spaventare la bambina la invito con un sorriso:
« Megan tesoro, perché non torni a giocare altri cinque minuti, ti chiamo io quando è pronto!»
Megan annuisce e corre verso la sua cameretta, anche se so essere una bambina intuitiva e avrà già percepito che la madre non sta bene.
Nell' immediato vado a prendere un bicchiere d' acqua ad Amie, sperando che si riprenda.
Dopo aver bevuto, fortunatamente sembra stare meglio.
Dichiara posando il recipiente in vetro sul tavolino:
« Grazie, sto meglio! Non avrei dovuto alzarmi in quel modo di scatto! »
Ma a me sorge un altro dubbio più plausibile e gliene parlo:
« O potresti essere incinta!?»
Mi fissa con la fronte corrucciata, esprimendo confusione e paura al contempo.

STEWART

Discendiamo dalla macchina, per dirigerci a un bar e ordinare due caffè.
Quando ci portano le nostre ordinazioni al tavolino, gli domando:
« Che parolina magica?»
Matt, alza lo sguardo mentre gira il cucchiaino all' interno del suo caffè esclamando:
« Ti amo! Che l' ami? Glielo hai mai detto?»
Io imbarazzato ma convinto sulla mia idea, di rimando esclamo:
« Questa frase, oramai viene detta troppo spesso e non sa più di niente. Dà un sentore di falso. Persone che si dicono " ti amo" e poi si cornificano o si separano. Preferisco il " ti voglio bene" a mio avviso è più completo e dice tanto»
« Ok! Ma questo ti voglio bene glielo hai mai detto?»
" Mi rendo conto solo adesso che Matt ha ragione. Con la mia proposta, l' ho di certo spaventata, chiederle di vivere insieme senza averle mai detto o fatto capire che l' amo. Avrà pensato sicuramente che fossi uno squilibrato uno di quelli che chiede alla prima donna con la quale ci va a letto, di vivere assieme. Le ho solo creato confusione.
Poi assertivo proclamo:
« Hai ragione amico devo dirle che l' amo, perché sarà sicuramente questo che vorrà sentirsi dire»
Matt approva la mia idea e seguitando a gustare il suo caffè, si accomoda meglio sulla sedia.
Agguanto il cellulare posato sul tavolino in acciaio del bar, digito sul suo numero e attendo la risposta.
Al quinto squillo metto giù.
Mi stravacco sulla seduta, con le spalle appoggiate allo schienale e impensierito prendo il mio caffè, che intanto è diventato freddo.
" Non mi risponde! Perché? Forse per lei non è stata solo una banale discussione. Forse per lei è finita"!