CAPITOLO 3 𝗘𝘀𝗰𝗼𝗯𝗮𝗿

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STEWART

Il Capitano, mi ha informato di una sparatoria avvenuta la notte scorsa, dove sono stati feriti ( per fortuna in maniera non grave), due nostri colleghi e anche che il responsabile è una nostra conoscenza.
Un pericoloso criminale di nome Escobar.
Matt, incuriosito dall'atteggiamento del capo, che prima di congedarci, in preda all'ira mi implorava di trovarlo e sbatterlo in prigione; mi domanda:
« Stew, chi è Escobar e perché il Capitano ha avuto quella reazione al solo sentire quel nome?»
Il mio collega, che ha qualche anno in meno di servizio, non ha mai saputo niente di questa tragica storia.
Anche se dal primo giorno che ci siamo conosciuti in accademia e al distretto esce con me di pattuglia, come mio parner. Nessuno gli ha mai raccontato della tragedia che ha colpito il Capitano.
Pertanto, decido di parlargliene io.
« Torniamo in auto e ti racconterò quello che è successo»

Lestamente ci apprestiamo a introdurci nell'abitacolo, metto le mani sul volante, avvio il motore e ci immettiamo sulla strada, nel traffico urbano della California.
Giunti sul luogo designato, adibito a posto di blocco, incomincio a parlare e Matt drizza le orecchie:
« Devi sapere Matt, che io conosco questa storia perché me l'ha raccontata la figlia del Capitano. Lei mi ha chiesto di mantenere il segreto, perché suo padre non ama che se ne parli »
Lui sorpreso mi chiede:
« Uscivi con la figlia del nostro Capitano? E lui lo sa? Te la sei portata a letto?»
Con disappunto gli asserisco chiedendogli:
« Non ti interessa più di Escobar?
Il mio amico si ricompone affermando:
« Hai ragione scusa, potresti continuare per piacere?! »
« Dunque dicevo, tutto ha inizio una mattina, una famiglia si sveglia presto i componenti di questa: padre madre e due figlie una di dodici anni e l'altra di sette, se ne stanno tranquillamente seduti a tavola in cucina a fare colazione, di colpo irrompono in casa tre uomini armati; cercano oggetti in oro e soldi.
L'uomo gli comunica di prendere tutto quello che vogliono purché non facciano del male alla sua famiglia.
Ma il malvivente si è già creata in mente una sua idea da psicopatico.
I tre criminali, tengono in ostaggio i membri di quella famiglia per ben tre ore. Terrorizzate, mamma e figlie, pregano affinché tutto questo finisca presto. In questo tempo, uno di loro ha messo gli occhi addosso a una delle bambine, la maggiore delle due.
Il capofamiglia, alla richiesta di quel trio di pregiudicati, che gli ordinano di prendere tutti i soldi, portarglieli e così vanno via; non se lo fa ripetere. Velocemente si dirige nello studio, seguito da uno di loro, apre la cassaforte che contiene non solo denaro, ma anche una pistola che lestamente punta in testa all' evaso che gli è andato dietro. Rientra nel salone, con l'ostaggio e intima agli altri due di arrendersi, altrimenti gli avrebbe sparato; uno dei due spara al complice tenuto in ostaggio, uccidendolo e portando via con sé una delle figlie.
Il padre li insegue senza sparare, avendo timore di colpire la sua bambina. I due bastardi si impossessano dell'auto della moglie dileguandosi»
Matt mi guarda sconvolto per un attimo, poi mi chiede:
« E com'è finita...? Che è successo alla bambina?»
« L'uomo diede il via alle ricerche, ma le indagini della polizia non ebbero esito positivo. Senza mai fermarsi cercò la sua piccola in lungo e in largo, senza trovarla. Passarono quindici lunghi e interminabili giorni dalla sua scomparsa, ma il padre non perdeva le speranze di ritrovarla viva, anche se la moglie fra le lacrime gli ripeteva che ormai l'avevano perduta per sempre.
Una mattina, si presentano a casa
dell' uomo, due agenti con la triste notizia di aver ritrovato il corpicino di una ragazzina, che corrispondeva alla descrizione della figlia rapita.
Senza dire niente alla moglie esce di casa seguendo i poliziotti sul luogo del ritrovamento. Quando giunge sul posto, avanza lentamente ma già in cuor suo sapeva che era la sua bambina. Quando si trova più vicino ha quasi paura di abbassare lo sguardo, quando trova il coraggio di farlo si accorge che quel corpicino, martoriato, seviziato e violato; è quello della sua amata figlia. Disperato fra le lacrime scivola in ginocchio, la prende tra le braccia urlando come un forsennato. I poliziotti non possono far altro che comprendere i gesti di un padre straziato dal dolore»
Di botto Matt, afferma:
« Il nostro Capitano aveva due figlie e una gliel'ha uccisa Escobar! Ho capito bene?»
« Esattamente»
« Cazzo, che storia tragica. Povera bimba»

«Adesso sai perché il capo si infuria quando sente pronunciare quel nome e perché lo vuole in prigione»

« Perché mai questo bastardo l'avrà uccisa? Una bambina di soli dodici anni!»
« Si scoprirà quando lo prenderemo»

Matt con tutta la rabbia in corpo proclama:
« Perché mai il capitano lo vuole chiudere in prigione, se io fossi stato al posto suo lo avrei ucciso con le mie mani»
«Non possiamo immaginare neanche lontanamente, il suo attuale stato d'animo. E nemmeno sapere la sua reazione, quando lo avrà preso»

«Adesso occhi aperti, se l'altra notte ha ferito i nostri colleghi vuol dire che bazzica nei dintorni. E che questo può significare solo una cosa, che Escobar è tornato a Los Angeles»

Restando all'erta e controllando tutte le auto sospette, passano le ore, fino alla fine del nostro turno e del cambio della guardia.
Esausti, torniamo al distretto per cambiarci, ci salutiamo, montiamo ognuno sulla propria auto e ce ne torniamo a casa.
Quando entro nel mio appartamento, la prima cosa che faccio è farmi una doccia rinvigorente. Piombo sul letto con l'asciugamano avvolto ai fianchi, assumo la posizione di " homo sapiens" fissando il soffitto.
Improvvisamente vedo lei, il suo viso, i suoi occhi. " Perché?! ".

𝐅𝐈𝐃𝐀𝐓𝐈 𝐃𝐈 𝐌𝐄 ( CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora