MATTDopo il racconto di Stew, rimango inorridito e sconvolto al tempo stesso.
"Pover'uomo, il capitano!
Non immaginavo neppure lontanamente che un' immane tragedia potesse toccarlo da così vicino. Povera bimba, un fiore reciso prima ancora di sbocciare. Certi luridi bastardi e pervertiti non dovrebbero nemmeno nascere.
Se fosse successa a me una cosa di queste, non gli avrei lasciato scampo, gli avrei dato la caccia di giorno e pure di notte".
Immerso nel mio processo mentale, non mi rendo neanche conto che ci siamo fermati, allontano questi pensieri e ritorno con i piedi per terra, enunciando:
« Scendo con te, al bar ! »
Ma lui con convinzione sostiene:
« Non puoi, devi rimanere a vigilare, nel caso vedessi qualcosa di sospetto e avvisarmi. Ti prendo io qualcosa, dimmi che ti devo portare!»
Asserisco consapevole:
« Hai ragione, portami un caffè lungo macchiato e due croissant caldi alla crema di lampone»
Stew, piega le labbra in un sorriso proclamando:
« Arrivo subito con la tua colazione!»
Mentre sono in auto, rimango a scrutare l'ambiente, osservando a destra e poi a sinistra.
D'improvviso, noto una cosa strana,
l'uomo della chiamata a Beverly Hills.Intanto che Stew, torna dal bar con la mia ordinazione, gli comunico:
« Guarda un pò chi c'è!»
Volge lo sguardo per esaminare l'individuo che gli ho appena indicato.
« Sì! Quello è lo stronzo che picchia la moglie! Cosa ci fa qua? »
Asserisce, mentre mi porge il pacchetto e poco dopo mi chiede:
« Con chi parlavi prima? Udivo delle imprecazioni e insulti, a chi erano rivolti?»
Gli comunico, mentre spacchetto
l'involucro che contiene il mio primo pasto giornaliero.
« Hai visto che non è la sua compagna quella che sta con lui ora!»
Gli faccio notare, mentre addento un pezzo della mia brioches.
Con gli occhi a fessura, cerca di mettere a fuoco l'obiettivo e poi dichiara:
« Matt, quella è la moglie!»
« Se guardi meglio ti accorgerai che non è lei»
Proclamo a bocca piena.
« Adesso che guardo meglio, mi accorgo che effettivamente hai ragione Matt! Quindi il bastardo a Beverly Hills, picchia la consorte e a Los Angeles possiede l'amante?»
Non appena pronuncia queste frasi, avvia il motore e parte in volata. Io ignaro della destinazione, gli chiedo incuriosito; continuando a mangiare:
« Dove stiamo andando così di corsa?»
Mentre proteggo il bicchiere grande, che contiene il mio caffè macchiato. Per mia fortuna è provvisto di coperchio; praticamente impossibile che si rovesci. Ma meglio essere accorti.
Lui non risponde, seguita solo a tenere fissi gli occhi sulla strada.
« Mi dici dove cazzo stai andando? Perché è evidente che è una cosa personale... tua, non mi pare di aver sentito alcuna segnalazione dalla centrale»
Ma lui imperterrito prosegue a guidare immettendo sulla tangenziale, limitandosi solo ad esclamare:
« Sta zitto Matt ! »
Lasciandomi sbigottito, non emetto più un fiato.Dopo aver percorso un lungo itinerario, arresta la vettura di colpo, discende e prima di allontanarsi si affaccia dal finestrino annunciando:
« Aspettami qui»
Confuso asserisco:
« Ma qui siamo a casa di quell'uomo, cosa ci facciamo...? STEW !»
Si dilegua senza rispondere.STEWART
Nel momento in cui ho veduto il marito di lei, passeggiare con
un' altra donna a Los Angeles, mi sono precipitato qui a Beverly Hills per accertarmi che stia bene.
Con il cuore in gola, (di sicuro non per le scale) suono il campanello, ansioso di vederla apparire da un momento all'altro.
Non passa molto quando da dietro la porta chiede:
« Chi è?»
Io, con la voce rotta dall'emozione, affermo:
« Polizia signora, apra per favore»
Subitaneamente sento girare la chiave nella toppa, la porta si apre ed eccola, lei; sembra un angelo caduto sulla terra.
Nel contempo che mi vede mi chiede interrogativa:
« Agente! Buongiorno, cosa... come mai è qui?»
Ricomponendomi, per non farle trapelare niente del mio attuale stato d'animo, replico:
« Buongiorno signora, posso entrare?»
Indugia un attimo poi spalanca la porta affermando:
« Prego!»
Inizio la conversazione con una frase banalissima, visto che non saprei come giustificare la mia presenza qui da lei:
« Mi scuso se sono piombato così, ma... ma ero preoccupato per lei, va tutto bene? Dove si trova suo marito? »
Sconcertata, mi osserva per poi affermare:
« Sì, tutto bene, lui è al lavoro! »
" Se! Lavoro, se solo sapessi!? "
Poi prendo il coraggio a quattro mani confessandole:
« Quella sera ho capito che l'occhio nero non è stata la caduta a farglielo, ma suo marito, non è così? »
Stizzita, mi dichiara:
« Come si permette di fare certe insinuazioni, esca fuori di qui »
« Perché si ostina a coprirlo»
« Ho detto fuori!»
Quando mi accorgo di stare perdendo tempo e che non lo ammetterà mai, le comunico:
« Va bene me ne vado, ma se avesse bisogno di aiuto o anche solo di parlare, mi chiami!»
La saluto posando sul top della cucina il mio biglietto da visita.Quando lascio il suo appartamento mi dirigo solerte alla mia automobile, dove Matt mi aspetta.
Monto in macchina per tornare a Los Angeles.
Il mio collega, si silenzia per tutto il tragitto senza chiedermi niente.
Io lo stesso, assorbito dal pensiero di lei, che mi ha cacciato in malomodo e non capisco il perché!
Forse per paura!?
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𝐅𝐈𝐃𝐀𝐓𝐈 𝐃𝐈 𝐌𝐄 ( Completa
RomanceStewart Granger è un poliziotto di trent'anni che ama molto il suo lavoro e lo svolge con passione. Ha come migliore amico e collega Matt, che è sposato con un figlio. Stewart, al contrario, è single e ha dichiarato di aver chiuso con l'amore. Una s...