Mi sveglio un po' intontito con uno straccio freddo e bagnato in fronte. Mi guardo intorno e noto che non sono a casa mia, anzi sembra più una baita di montagna abbandonata da tempo. Ma non è così dato che ci sono vestiti rustici sparsi ovunque e il camino acceso. Mi tolgo lo straccio dalla fronte e provo ad alzarmi cercando con lo sguardo l'uscita più vicina per andarmene prima del ritorno del padrone di casa.
Sono sdraiato a terra su un tappeto ruvido dello stesso stile dei vestiti. Ecco spiegata la mia scomodità. Appena riesco a mettermi in piedi con non poche difficoltà, noto un uomo sulla sessantina seduto accanto a me che mangia. Ha i capelli grigio-bianco che gli arrivano alle spalle ed è un po' robusto, gli occhi piccoli e verdi e due grandi rughe sulle guance. Avverto un capogiro e finisco per cadere atterrando sul sedere.
《Stai buono, ragazzo. Dopo il tuo viaggio burrascoso non sei in grado di metterti ancora in piedi. Clumsylli ha fatto un po' di confusione con le procedure e stavamo rischiando di perderti. Ma ti ho salvato appena in tempo.》
Esclama e mi guardo un po' attorno, disorientato.
《Gira sempre per questi boschi ed è un buono a nulla, chissà perché ti ha portato qui.》
Attento, è un killer professionista!
《Clumsylli?》 Sento la mia voce emettere suono senza controllo. I sensi appaiono tutti ovattati, dal tatto all'udito, con il corpo abbracciato da un torpore magico, come se stessi sognando.
《Quello gnomo dovrebbero prenderlo prima o poi, fa troppi casini e non ho capito ancora perché.》
Sul suo viso non c'è traccia di alcuna espressione o emozione quindi non riesco ad interpretarlo.
《Non ti preoccupare, non ti farà del male.》
Mi rassicura dopo avermi allungato una ciotola con dentro un intruglio indecifrabile ed essermi allontanato all'improvviso come se mi fossi scottato.
《Tieni e mangia. Sei rimasto privo di sensi per due giorni.》 Vedendo che non accenno a muovermi prende il cucchiaio di legno e con lui si porta alla bocca un po' del contenuto ingoiandolo. Vedendo ancora che rimango fermo si allunga lui verso di me e mi lascia ciotola e cucchiaio in mano. Rifletto per qualche altro secondo e poi mi convinco che il fatto di recuperare le forze abbia senso. Così decido di fidarmi iniziando lentamente a mangiare. Anche il gusto pare anni luce lontano da me.
《Mi chiamo Ornold. Qui mi conoscono come il fabbro, ma non ti preoccupare, sono abbastanza esperto per aiutarti nella tua situazione.》 Mi tende la mano e quando allungo la mia mi afferra per metà braccio e mi scrolla freneticamente.
《Kendall, piacere. La devo ringraziare allora per le sue abilità mediche.》 Dico un po' stordito dalla stretta una volta che mi lascia e ritorno a mangiare.
《Vieni da?》 Mi chiede.
《Da San Francisco. Dove mi trovo?》
Non credo tu abbai afferrato.
《Non credo di conoscere il Regno di cui mi parli, ma la mia domanda era diversa: da quando vieni, ragazzo?》
Mi chiede con fare ovvio mettendomi in confusione.
《Scusi, credo di essere un po' stordito perché non riesco a capire che intende.》
Corrugo la fronte visivamente confuso. Mi studia per qualche secondo, in silenzio, con un'espressione glaciale sul viso dai tratti duri, mettendomi a disagio.
《Non sai niente.》 Comprende. Col gomito appoggiato al tavolo in legno grezzo si porta la mano sul viso per stropicciarselo lentamente in un gesto pensatore.
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Medieval Time
Viễn tưởngChi non ha mai sognato di viaggiare nel tempo? Magari nell'ignoto futuro o nel turbolento passato pieno d'avventure possibili? Nei film abbiamo visto tutti come possa essere un gran videogioco pieno di emozioni e simile a una vacanza a Disneyland. A...