La Morte Incontrata Più Volte

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No! Non posso morire! L'ho promesso ad Angel...

Lotto con tutte le mie forze, mi aggrappo alla vita, per non lasciarmi andare. Ma questa sensazione opprimente di vuoto, di nulla, tenta di schiacciarmi.

《Sta perdendo troppo sangue, Vostra Maestà, fate qualcosa!》 Esclama una voce. Provo ad aprire le palpebre ma con scarsi risultati, sono troppo debole. Sento ancora il sangue che cola senza fermarsi lungo il corpo: appiccicoso, caldo. Il dolore è atroce e prego che presto finisca. Qualsiasi sia il modo più veloce e semplice, anche la morte.

No! Ma che dico! Devo tornare da Angel.

《Il sangue sta arrivando ai polmoni: non riuscirà più a respirare!》 Esclama una seconda voce. Questa la riconosco: è del Re. Come ha fatto ad arrivare qui tanto in fretta? Chissà quale incantesimo ha compiuto Ornold e come l'ha giustificato.

All'improvviso sento calarsi sul petto qualcosa di pesante quanto un mattone. Tento di respirare ma è sempre più difficile. Ho la sensazione di star affogando.

《Ornold, vi prego salvatelo!》 D'un tratto intercetto la sua voce disperata.

Angel!

Apro di scatto gli occhi e la intravedo mentre viene trascinata fuori dalla stanza da una guardia. Vorrei urlare, ma la voce mi muore in gola. Devo alzarmi e andare da lei, però riesco solo a tremare.

Noto di sfuggita che la stanza intorno a me è troppo elegante, così capisco che mi trovo nel Castello. Come posso essere già qui?

《Perché mia figlia chiede a voi e non ai miei medici di salvarlo?》 La voce del Re è confusa e sospettosa. Poso lo sguardo sfuocato su Ornold. Purtroppo non riesco a vedere bene la sua espressione sicuramente di pietra.

《Vi sono sempre stato devoto, il mio rispetto per voi è sacro. Quindi spero vivamente che le mie azioni di oggi non vi deludano troppo. Ma devo salvare il ragazzo.》 Riesco a intravedere il Re inclinare la testa di lato per poi notare Ornold che alza la mano verso la mia direzione per far partire una scarica di luce blu da essa e farla arrivare a me. Immediatamente richiudo gli occhi sprofondando nell'oblio.

No! Oddio, Ornold! Non puoi essere stato così stolto! Preferisco morire che scambiare la mia vita con la tua.

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Da quanto tempo non sento più dolore e vedo nero? Non so contarlo perché sembra non esistere alcun Tempo qui. Ma qui dove? Vedo solo buio. Anzi, non è nemmeno buio: non è niente. È questo che intendono i filosofi sul fatto di non essere? È questa la mia condizione adesso? Semplicemente non esisto più? Essere non fa parte di me. Non sono niente?

È davvero questa la morte? Un eterno vagare nel nulla ed essere nulla? O non essere. Non c'è nessun Paradiso? Nessun dopo?

Perché il destino è così crudele? Che scopo ha non essere più ma avere ancora la mente in funzione? Che senso ha nascere, conoscere i piaceri e gli intrattenimenti della vita, come gioia e dolore, per poi essere confinati nel nulla ad annoiarsi? Che brivido mi provoca questo senso di smarrimento.

A quanto pare Ornold è uscito allo scoperto e sfortunatamente la sua magia non ha fatto effetto... È stato inutile, e sono consapevole che molto probabilmente adesso, se qui c'è un adesso, è nella mia medesima condizione di non essere.

Nefasta risulta essere la vita. Ingiusta e priva di senso.

... 《Vorrei tanto che vi svegliaste. Vorrei poter vedere vostri occhi. Mi mancate, sir Kendall. Sono persa senza di voi.》 ...

Angeline?! Come posso udire la vostra voce da qui? Allora siete davvero un angelo. Il mio angelo! Esistono gli angeli custodi?

... 《Siete l'unico che mi conosce davvero, e l'unico che mi accetta interamente per quello che sono. L'unico che crede in me. Vi prego, svegliatevi.》 ...

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