Un Nuovo Amico

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Usciamo quatti quatti dal Castello così da ritrovarci nell'oscurità. So per certo di essere uscito dal coma perché questo tipo di buio è pieno di vita e di cose, si percepisce. Invece nel buio del coma non si percepisce nulla.

Alle mie orecchie giungono voci e suoni. Sembra che, oscurità a parte, la vita nel villaggio è rimasta invariata. Infatti, mentre vengo guidato da Angel che mi tiene per mano, sento conversazioni riguardanti la vendita di prodotti, e i miei occhi a poco a poco, mentre si abituano alla scarsa illuminazione delle rare candele, riescono a intravedere le forme delle persone nella piazza principale mentre si tiene il mercato.

《Dopo le prime settimane di disorientamento la gente ha iniziato a convivere con la Tempesta Nera.》 Mi spiega Angeline mentre sento le persone parlare sempre più frequentemente della novità improvvisa in cielo. Non riescono a capire cosa possa essere cambiato per far comparire quel cono di luce dall'alto e, quello che sembra, un portale.

《Seguitemi, vi porto da Amarië.》 Mi comunica Angel mentre mi tira verso una direzione specifica facendomi curvare il passo all'improvviso.

《Voi la conoscete?》 Chiedo rendendomi conto di aver sicuramente perso qualche passaggio.

《Beh, Ornold l'ha portata al Castello con noi. Sapeva che lo avreste voluto.》 Percepisco improvvisamente il bosco, gli alberi intorno a noi.

《Ma non è l'unica nuova abitante del Regno. Lui ci ha aiutati e salvati, anche a voi. Né io né Ornold e né Amarië eravamo in grado di portarvi via di peso quando stavate morendo.》 Dei ricordi confusi di quei momenti si fanno strada nella mia testa, senza tuttavia farmi capire.

《Purtroppo, il nostro nuovo amico non si fida molto a uscire allo scoperto in mezzo agli umani. Perché quelli come lui si nascondono da quelli come noi. Quindi noi tre lo veniamo a trovare nel suo nascondiglio nel bosco, è qui che ora vive. E so che Amarië è andata da lui.》 Credo di iniziare a capire a chi si sta riferendo.

Percepisco uno squittio di parole che riconosco all'istante.

《Amarië?》 La chiamo ma non riesco a scorgerla. Almeno nel villaggio con le candele si riusciva a vedere un pochino meglio. Qui invece ogni singola forma o dimensione è impossibile da intravedere. Mi stupisco per come Angel sia andata a passo spedito su un terreno così imprevedibile mentre io faticavo a starle dietro.

《Sir Kendall, siete voi! Siete vivo!》 La sento avventarsi su una mia gamba per abbracciarmi. Mi chino su di lei per poterla accarezzare, per poter un po' vederla e ricordarla nella mia mente, ricostruirla appena.

《Come mai non sei tornata dalla tua famiglia?》 Le chiedo mentre si arrampica sulla mia mano per farsi sollevare alla mia altezza.

《Dovere, Kendall. Volevo prima assicurarmi che steste bene.》 Le sorrido, anche se lei non può notarlo.

《Sono molto felice di vederti!》 L'accarezzo un'ultima volta mentre la sento ridacchiare.

Riderà della tua pessima scelta di parole.

《Ho sentito che tu e la Principessa Angeline avete un nuovo amico.》

《Esatto. Ma sfortunatamente ha paura a farsi vedere.》 La sento muoversi agitata sulla mia mano e, non so se è un'illusione ottica creata dal mio subconscio, ma credo di iniziare a intravedere un'ombra con le sue fattezze.

《Anche da me?》

《Specialmente da voi...》

《Mh... Lo posso capire.》 Scrollo le spalle mentre cerco di guardarmi intorno alla ricerca di un minimo movimento, per vederlo. 《Dopo quello che ho fatto alla tua mano è comprensibile avere dei timori e dubbi nei miei confronti. Per quel che vale io non volevo farti del male, e non lo voglio nemmeno adesso. Sono quello che sul campo di battaglia ti ha risparmiato perché non è un assassino e non voleva nemmeno trovarsi dinanzi a una simile decisione.》 Visto che non percepisco alcun movimento e non voglio imporgli di parlarmi, concludo il mio discorso. 《Volevo solo ringraziarti per aver salvato Ornold, la donna che amo, la mia amica elfetta e soprattutto me.》 Rompe il silenzio creato da qualche secondo un rametto che si spezza a terra.

《Salve, Salvatore.》 Intravedo una grossa ombra avanzare verso di me. 《Mi vergogno così tanto ad aver prestato servizio a un uomo così malefico. Io non volevo la guerra. Lui aveva promesso alla mia gente salvezza e infinite ricchezze nel Nuovo Mondo. Specialmente il rispetto dagli esseri umani che ci hanno sempre cacciato per divertimento. Ma poi mi sono reso conto che la situazione stava a tutti sfuggendo di mano.》 Mi avvicino a tentoni verso di lui facendo accomodare l'adorabile elfa blu sulla mia spalla.

《Non preoccuparti. Tu sei un orco buono e coraggioso che merita un riconoscimento, e farò il possibile per fartelo dare.》 Gli comunico.

《Non sarò più perseguitato da voi umani?》 Anche se non posso vederlo sono sicuro che sta sorridendo.

《Promesso. Ricominciamo. Io mi chiamo Kendall, e tu?》 Gli allungo la mano nel buio e sento che lui me la stringe con la sua. Ha una stretta salda e forte!

《Crobbio. Al vostro servizio, Salvatore Kendall.》 Sorrido.

《Ora fai ufficialmente parte della squadra!》 Annuncio. Intravedo la sua buia sagoma piegarsi leggermente di lato.

《Quale squadra?》 Chiede confuso.

《La Squadra Salvatori naturalmente!》

Un nome più fantasioso no, eh?

《Arrivi giusto in tempo per la prossima missione.》

《Ovvero?》

《La chiameremo... Il mistero del portale della Tempesta Nera!》

Oggi la tua fantasia è alle stelle.

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