Concentrazione

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Allungo le mani per parare il colpo diretto con la terra. Sputo erba e terriccio per poi recuperare la spada caduta al mio fianco e scatto immediatamente in piedi. Intercetto la lama fiammante in volo sulla mia testa e la faccio sbalzare indietro. Questo mi dà abbastanza tempo di reazione per ristabilire l'equilibrio perso dopo la caduta.

Il mio avversario sembra molto deciso a farmi lasciare le penne e io non posso credere che dopo solo un mese nel Medioevo possa davvero cavarmela, seppur a mala pena, in uno scontro spada contro spada incantata. Mi sento ancora un imbranato, sia chiaro. Ma è incredibile cosa può fare un essere umano con uno scatto di adrenalina stile Edward Cullen e il rischio di morte imminente.

Oppure la possiamo chiamare fissata e forzata concentrazione per non pensare a una certa Principessa...

Angeline... Sono proprio uno stupido. Sono almeno due settimane che non vado da lei dopo che ho scoperto essere una mia lontana nonna. Il fatto è che so di doverle delle spiegazioni e so che devo chiudere questa questione, ma il mio cuore tende a farmi procrastinare perché in realtà non voglio. Così come uno schifoso vigliacco prendo tempo facendola attendere.

Forse lei non sta così male come me. Lo spero. L'ultima cosa che voglio è farla soffrire. Magari per lei non sono così speciale.

《Concentrazione, ragazzo!》 Mi richiama Ornold alla realtà mentre cado nuovamente a terra. Incasso interamente il colpo col suolo, questa volta perdendo momentaneamente il fiato. Sento bruciarmi le braccia e le guance, segno che le mille cadute me le hanno graffiate.

《Ornold, vi chiedo pietà. Sono sfinito.》 Sta volta non mi alzo in piedi ma rimango a godermi quei pochi secondi di pausa perché so già che non me la concederà.

《Ricordati che il Malvagio Stregone non ti concederà pietà e non ti lascerà riposare. Su, forza. In piedi!》 Con la mano dà di nuovo l'input alla spada infuocata di attaccarmi così sono costretto a rimettermi in piedi.

Non sappiamo ovviamente che tipo di magie e incantesimi potrà mai usare il gran cattivone contro di me, quindi ad ogni sessione di addestramento Ornold cambia. Ultimamente si sta dedicando alle forze degli elementi. L'altro ieri ghiaccio, ieri terra e oggi... Beh, oggi fa caldo.

Continua a torturarmi ancora per un po', almeno fino a che il sole in cielo cambia notevolmente posizione finendo per tingere sfumature rosee e arancio tra le nuvole. Chiedo nuovamente pietà che fortunatamente mi concede solo perché penso gli sia venuta fame. D'altronde è ora di cena e non abbiamo pranzato.

《Parsival II avrà bisogno di mangiare. Puoi occupartene tu mentre preparo il nostro pasto?》 Annuisco e devio verso la stalla prima di rientrare in casa.

Trovo Parsival notevolmente attivo mentre sembrerebbe guardare fuori dalla finestrella.

《Hai guardato le mie sconfitte per tutto questo tempo, eh, maledetto sadico?!》 Lo incalzo alzando un sopracciglio e piegando leggermente la testa di lato. Lui mi risponde con un sonoro sbuffo.

Il cavallo sta ridendo di te. Perché la cosa non mi sorprende?

Recupero le carote dalla super dispensa a noi disponibile trovandone solo tre. Bisogna andare al mercato e comprargliele.

Gli allungo la cena e lui sembra ringraziarmi con un movimento della testa. Gli auguro la buonanotte e poi raggiungo Ornold.

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Sono scappato dalle mie responsabilità amorose ancora per un po'. Quel tanto che basta per diventare un lurido vigliacco e bravino nelle lotte con la spada contro la magia. Ora è ufficiale: Angeline non mi vorrà più vedere, anzi, non vorrà più sentir nominare il mio nome. Mi avrà cancellato e ha estremamente ragione ad averlo fatto. Non credevo di poter aver così tanta paura di perdere una persona tanto da incarnare la figura dell'inetto. Ma non agendo mi auto saboto e basta.

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