5 •Dimostralo•

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Era incredibilmente confortevole svegliarsi nel proprio letto

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Era incredibilmente confortevole svegliarsi nel proprio letto. Negli anni, mi ero abituato a dormire in tanti letti diversi, con odori diversi, lenzuola sconosciute e pareti straniere.

Avevo sentito tante voci diverse al mio risveglio, non tutte piacevoli e simpatiche. I profumi di colazioni sempre diverse oppure di qualche mia compagnia notturna che si rotolava tra le lenzuola.

Nonostante quella di Send, non fosse la mia casa preferita, era comunque casa. Un posto tutto mio, dove stare da solo a farmi gli affari miei, bere qualcosa, mangiare cibo davvero coreano e guardare vecchie gare in pista.
Mi aiutava a studiare le strategie dei miei avversari, a capire cosa avevo sbagliato e cosa quindi non dovevo mai più ripetere.

Send era una piccola cittadina del Regno Unito che distava appena 4,3 chilometri da Woking, dove aveva sede la McLaren.
Quando avevo comprato la mia prima casa indipendente, avevo volto che fosse il più lontano possibile da mio padre e dalla sede Mercedes e avevo fatto un ottimo lavoro, contando che adesso ero vicino alla mia nuova sede.

Send aveva tutto e niente, per quello mi aveva colpito fin da subito. Gli abitanti non arrivavano neanche a 7000, erano tutti uniti, organizzavano feste per qualsiasi cosa, mettevano al primo posto il bene comune.
Alcuni erano rimasti fermi all'800 come tradizioni e usanze ma per una piccola città non era un male. Almeno preservavano la loro cultura locale.

Nonostante amassi passare il mio tempo nella mia casa ad Austin, negli Stati Uniti, il mio loft a Send non era per niente male.
Rispecchiava quello che era il vecchio Jimin, quello adolescente che reggeva tra le mani il suo primo stipendio da pilota.
Ricordo l'euforia e l'attesa di quel giorno. Sembravo un bambino il giorno di Natale.

Il primo stipendio era una cosa importante dopotutto. Significava che eri diventato indipendente, maturo e che d'ora in poi ti saresti dovuto arrangiare con le tue sole forze per sopravvivere.
Quello non mi aveva mai fatto paura.
E non perché lo stipendio di un pilota era a 6 zeri ma perché mi prendevo cura di me stesso da quando la mamma era morta.

Avevo imparato a cucinare, usare la lavatrice, il ferro da stiro, piegare gli indumenti e tenere ordinata la casa.
Poteva non sembrare così ma ero un perfetto uomo di casa perché ero abituato a stare da solo, ad arrangiarmi per conto mio.
Perciò trasferirmi in una nuova casa da solo non fu un trauma. Anzi, fu una liberazione. Ero finalmente libero da mio padre e dalla sua casa troppo piena di ricordi dolorosi.

Il mio loft era situato nell'ultimo piano di un edificio vittoriano. Molto antico, ristrutturato alla perfezione ma mai privato della sua bellezza vintage e vecchia.
Le facciate erano dipinte di tre colori diversi, seguendo la tecnica vittoriana del painted ladies. Molte case venivano chiamate proprio così ed erano dei veri spettacoli artistici.

The Last Race/YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora