Outro: •...Fast as you can•

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Jimin aveva 7 anni e quel giorno, era il suo giorno

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Jimin aveva 7 anni e quel giorno, era il suo giorno. Un giorno speciale: quello del suo compleanno. Jimin adorava i compleanni, era un bambino molto dolce, simpatico e che amava stare con gli altri bambini. Amava socializzare con altre persone, grandi o piccole che fossero.

Il 13 di ottobre, il suo compleanno, era una data sempre molto attesa dal bambino. Il che era naturale, perché quale bambino non attendeva con ansia il giorno del suo compleanno?

Jimin restava sempre meravigliato da come la sua mamma riuscisse a organizzare tutto nei minimi dettagli, già da alcuni giorni prima. Tutto doveva essere perfetto per il compleanno del suo Jiminie.

La mamma ordinava la torta in pasticceria, con le sfoglie impilate, la crema e le gocce di cioccolato. E per la cialda in zucchero, chiedeva sempre a Jimin quale pilota famoso volesse metterci sopra. Generalmente, faceva a turno. Ogni anno uno nuovo anche se restava sempre più affezionato al grande Niki Lauda.

Per tutto il giorno del 12, non faceva altro che preparare pizzette, tramezzini e altri stuzzichini da servire prima dei piatti tipici preferiti di Jimin come il ramen con il kimchi jjigae o il bibimbap.
Poi si passava ai dolci e a parte i classici dolci orientali, la mamma preparava bignè alla crema e altri dolcetti sfiziosi.

Durante la mattina del 13, mentre Jimin era all'asilo, pensava ad addobbare il salone dove si sarebbe svolto il compleanno e il portico esterno con palloncini, festoni, striscioni colorati e altre ghirlande a tema.
Si poteva dire con certezza che sua madre ci tenesse molto più di lui.

Quella mattina, di quel 13 ottobre, non c'era nessuno striscione appeso nell'ingresso di casa Park.
Non era stata ordinata nessuna torta, non vi era il profumo di dolci o pizzette nella cucina e le voci inconfondibili della signora Park che girava i suoi video blog con Jimin protagonista, non si sentivano da nessuna parte.
Erano solo un ricordo lontano e fantasma.

Da quando la signora Park si era spenta, il compleanno era diventato un incubo per il più piccolo di casa.
Jimin non voleva più festeggiare il suo compleanno e anche se avesse voluto, suo padre non se lo ricordava quasi mai.

Si era buttato a capofitto sul lavoro, su nuovi amici, nuovi orizonti e nuove donne e l'attenzione che riservava prima al suo unico figlio, era sparita.

Jimin sbadigliò sonoramente e prima ancora di andare a prepararsi la colazione, aprì il secondo cassetto del suo comodino e prese la videocamera della sua mamma, sedendosi sul letto.
Era una vecchia Sony degli anni '80 che la mamma custodiva gelosamente da quando era ragazzina.

Ci soffiò sopra per togliere via la polvere accumulatasi sopra e poi l'accese, collegandola alla presa della corrente per evitare che si spegnesse subito.
I blog apparvero uno dietro l'altro con la data di registrazione sotto e tutti dentro una cartella che portava il nome in coreano di Jimin.

The Last Race/YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora