23 •Secondo papà•

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Yoongi

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Yoongi

C'era qualcosa di estremamente piacevole nel svegliarsi accanto a Jimin.
Questo già lo sapevo. Anzi, avrei dovuto farci l'abitudine eppure, nonostante passassimo praticamente tutte le notti insieme, la mattina dopo restavo almeno mezz'ora a guardarlo dormire.

Jimin aveva il corpo di un ragazzo sexy e seducente ma il temperamento e il comportamento di un bambino di 8 anni.
Lo stesso bambino che suo padre aveva rovinato dopo la morte della moglie.

Lo odiavo.
Non credevo fosse possibile odiare qualcuno così tanto dopo la morte di Haru ma il padre di Jimin si era aggiudicato il primo posto nella mia classifica già da diversi anni.

Non tolleravo la sua vista, non tolleravo la sua voce e adesso che Jimin mi aveva raccontato della sua visita con lo psicologo, lo odiavo ancora di più.
Era stato capace di rovinare suo figlio, il suo unico figlio nonché la persona più buona del mondo.

Avergli raccontato di Haru e averlo visto abbracciato a mia figlia, aveva creato in me una tempesta di emozioni che mi aveva quasi fatto esplodere.
Prima di lui, vivevo solo per lei. Per la mia piccola Myung.

Dopo la morte di Haru, avevo temuto il peggio per la mia sanità mentale. Ero instabile, ferito, arrabbiato e sconvolto. Avevo appena perso la parte più importante di me stesso ma quel piccolo esserino aveva bisogno di vivere.
Di vivere con qualcuno che la accudisse, che la crescesse nel migliore dei modi e che le desse tanto amore.

E io ero terrorizzato dal pensiero di essere un padre single, con il mio lavoro che mi costringeva sempre ad essere lontano da lei.
Fortuna che mia madre mi aiutò in tutto e per tutto e che anche i genitori di Haru avevano dato il loro contributo.

Myung aveva avuto i nonni migliori della storia.
L'avevano cresciuta con educazione, infinita dolcezza e fin troppe caramelle e regali per i miei gusti.
A Natale l'albero si riempiva solo di regali per lei ma la mia piccola non era viziata, anzi tutto il contrario.

Aveva preso la tenacia e forza di sua madre. Quella che avevo sempre invidiato ad Haru e da me, oltre l'aspetto, aveva preso la pazienza e la comprensione nei momenti difficili.
Riusciva a capire che una persona aveva bisogno d'aiuto, solo guardandola.

Era molto intelligente, un ottima osservatrice e nonostante fosse ancora una bambina, calcolava bene ogni sua mossa nelle situazioni che riteneva difficili.

Da quando Jimin era entrato nella mia vita, le avevo parlato di lui ogni volta che tornavo a casa.
Myung era la mia confidente, la mia migliore amica nonché mia figlia e dai suoi occhi bambini ed innocenti, uscivano sempre discorsi davvero profondi che mi facevano tenere la testa sulle spalle.

The Last Race/YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora