Park Jimin è un pilota della Formula 1. Sempre sotto ai riflettori delle riviste di gossip, convinte che il suo successo derivi solo dal fatto che suo padre è il dirigente della scuderia Mercedes. Dopo uno scontro tra i due, Jimin firma un contratto...
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La vita. Un ammasso informe e incerto di avvenimenti confusi, emozioni contrastanti, partite più perse che vinte, guerre insormontabili e sofferenza.
Siamo sempre abituati a sentirci dire che la vita è un dono che un Dio benevolo ha donato a tutta l'umanità quando ha creato l'universo che conosciamo. E quindi poi ti viene da pensare: "che razza di Dio farebbe una cosa così?" Quale Dio farebbe sviluppare le guerre, farebbe morire bambini, uomini e donne innocenti?
A questo punto qualcuno tirerebbe fuori la grandissima cazzata del Destino. Il Destino è questo e bla bla bla, siamo destinati a questa vita e bla bla bla. Dubito che qualche bambino sia destinato a morire in una strada abbandonata e disastrosa dopo l'esito di un bombardamento.
La verità è che la vita fa schifo, non esiste nessun Dio e l'essere umano trova sempre una scusa per giustificare la sua cattiveria. Un uomo uccide la sua ex? Era geloso e triste per la loro rottura. Qualcuno uccide un innocente per strada? Poverino, era pazzo da tanto tempo.
Giustificazioni, giustificazioni e ancora giustificazioni. Ognuno cerca sempre di pararsi il culo tirandosi fuori qualche scusa blanda e vomitevole per non commettere i propri reati. La cosa peggiore è che quel qualcuno trova sempre persone disposte a crederlo.
E il loop ricomincia. Da capo. Sempre uguale. Sempre lo stesso. È un po' come vedere i giri del motore nel contachilometri che schizza alle stelle quando stai dando gas alla macchina.
Quando vedi quella barra vuota riempirsi a singhiozzi di blu e i numeri salgono a dismisura, scendendo in picchiata solo una volta ogni tot secondi di tempo. Continui a premere sull'acceleratore e fai rombare quel gioiellino a tutta birra. Ti senti tremare il culo e le gambe ed è quello che ti piace, che ti da vita quindi continui.
Continuo perché è parte di me. Lo sento, quando ruggisce, che mi chiama, mi attira verso di se. Mi chiede di non fermarmi mai ma di continuare a correre come un pazzo fino a tagliare il traguardo. È come una voce angelica, una Musa, un alter ego, un io interiore.
La vita. Un ammasso informe e incerto di avvenimenti confusi, emozioni contrastanti, partite più perse che vinte, guerre insormontabili e sofferenza.
Quindi...chi sarei io se non la sfidassi?
Anyoooooung❄️ Partiamo con il botto come sempre. Aiut sto tremando ve lo giuro💀 So che è corto come prologo. Forse il più corto di quelli che ho mai scritto ma credo che sia abbastanza d'effetto così.
Avete capito chi parla dei due protagonisti? E qual è lo scopo(?) del suo discorso? Si riferisce a cosa in particolare?
Spero che vi piaccia e che siate entusiasti di iniziare anche questo percorso con me. Grazie per leggermi and don't forget the big star e il commento✨ Vi voglio bene💜 -Bebs❄️