1 •L'inizio della fine•

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«Video blog del 13 luglio 2002

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«Video blog del 13 luglio 2002. Jiminie saluta» esclamò sorridente la donna dai capelli biondi mentre teneva tra le mani la videocamera e inquadrava un bambino di 5 anni intento a guidare una piccola macchina giocattolo.

«Ciaoo» sorrise il bambino, scuotendo la manina piccola e paffuta verso la sua mamma.

«Oggi le temperature hanno raggiunto picchi incredibili e Jimin ne ha approfittato per usare il suo regalo di compleanno. Vero tesoro? Ormai è un fulmine» spiegò la donna, esibendosi in una risata divertita quando il bambino accelerò notevolmente. Il giardino della loro casa era, fortunatamente, abbastanza grande per consentire al bambino di poter correre per tutta l'aerea come un vero pilota.

Sua madre faceva un video ogni giorno, divertendosi a imprimere in dei video la crescita e l'infanzia del suo piccolo bambino Jimin.
Si divertivano sempre un mondo insieme e la donna ci teneva particolarmente a quei suoi video. Aveva iniziato a farli poco dopo la nascita di Jimin e non se n'era mai pentita. Era stata un'idea dolce e geniale quella di voler ricordare per sempre la vita di suo figlio.

«Mamma, mamma! Guardami!» urlò felice Jimin, facendo una curva del giardino a tutta velocità per poi proseguire dritto fino a fermarsi ai piedi della sua mamma.

«Sei davvero bravo Jimin-ah» si complimentò lei, arruffandoli i capelli.

«Voglio fare il pilota mamma» le disse serio mentre faceva suoni strani e buffi con la bocca, simulando il rombo di un vero motore.
«Wuuu, wuuu...posso mamma?»

«Certo che puoi» esclamò lei, sedendosi al suo fianco.
«Puoi essere chiunque tu voglia Jiminie e sei vorrai fare il pilota, io tiferò sempre per te» aggiunse dolcemente, stringendoselo forte al petto.
«Allora, mi renderai fiera?»

«Si mammina, ti renderò fierissima di me» promise annuendo.

Iniziò tutto così.
Dall'innocente sogno di un bambino di cinque anni che poi si trasformò in una vera e proprio passione.
Il mio percorso iniziò così. Con il sorriso di mia madre a illuminarmi le giornate d'estate passate in giardino, a scaldarmi il cuore nelle peggiori serate d'inverno. Con il suo profumo di fiori migliore perfino dei fiori stessi in primavera.

Mia madre era speciale.
Non solo perché appunto era mia madre ma perché oggettivamente l'amavano tutti ed era speciale per tutti. Chiunque l'avesse conosciuta, lo poteva confermare.
Lei era solare, vivace, sorridente. Non diceva mai una parola arrabbiata o storta, non piangeva, non offendeva, non diceva neanche la più piccola delle parolacce.

Era troppo buona per ferire qualcuno, specialmente con le parole. Amava cantare canzoni pop anni 80 immersa nella vasca in bagno, amava innaffiare il suo prezioso orto ogni mattina alle 5 in punto. Mai un minuto prima e mai un minuto dopo.
Beveva il caffè italiano, forte e cremoso, ma con talmente tanto zucchero da lasciarne sempre uno strato generoso sul fondo della tazzina.

The Last Race/YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora